"Non importava che la tempesta arrivasse una volta ogni uno o due mesi invece che ogni tre giorni... il problema era proprio che continuava a tornare, non c'era verso di riuscire a crogiolarsi al sole una volta per tutte.
Sembrava una corsa ad ostacoli dove cercavo di non inciampare, o una gara di equilibrio dove mi ritrovavo sospeso a dieci metri da terra con solo una sottile corda sulla quale camminare; ero senza imbracatura, lasciandomi trasportare e cercando di fidarmi unicamente di me stesso. Ma la cosa peggiore che potesse accadere era proprio perdere quella parte di me che avrebbe dovuto tenermi in piedi. Ed in quel momento io non c'ero più, mettevo un piede davanti all'altro su quella fune senza sentire la presa salda che avrei voluto, iniziando a sudare freddo avvertendo il brivido della caduta, percependo quasi lo schianto con il suolo. Perché sotto di me non vedevo neppure la rete di protezione. Non vi era nulla, solo me stesso che giocava a nascondino con la mia parte razionale, sfuggendo ogni qualvolta che mi trovavo abbastanza vicino da afferrarlo.
Un "guardia e ladri" pericoloso, fin troppo pericoloso."
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●Sonnambulismo Realistico.
PoetryÈ solo una raccolta di pensieri e riflessioni non richieste, magari nemmeno degne di considerazione. Ma esistono e sono le mie. E ho voglia di farvi leggere un po' di me. Mi sono solo detta "Perché no?".