Passarono mesi da quel saluto davanti alla Sala Grande e non potei che essere più felice. Passare del tempo con Potter, poter osservare ogni suo movimento, poter osservare come spiegava, poter stare con lui era un'esperienza paradisiaca.
Ovviamente Blaise e Pansy mi presero in giro, continuando a fare battutine e cercando di spingermi quanto più possibile verso Potter.
«Sisi pensatela come volete. A proposito, come va con la Granger e Weasley a voi due?» chiesi, esasperato, mentre eravamo nel Giardino a studiare. Passai lo sguardo da Zabini a Pansy, aspettando una risposta.
«Beh, pensavo fosse peggio lavorare con Weasley,» iniziò la mora, raccogliendosi i capelli e mettendo una matita per tenere il segno nel libro di Rune Antiche. Incrociò le gambe, avendo lo sguardo mio e del mulatto addosso.
«È vero, ha la pazienza di un sasso, però sa spiegare abbastanza bene.» rimasi scioccato dalla sua rivelazione, pensavo che Weasley fosse negato per la scuola. Successivamente passai il mio sguardo su Blaise, che nel frattempo si era appoggiato con la schiena sull'albero dietro di lui.
«Cosa devo dire io? La Granger è rimasta la solita sapientona, è bravissima. Ogni tanto battibecchiamo ma sa anche scherzare, mai aspettato da una come lei.» esordì, alzando le spalle e tornando con la testa sulla pergamena di Divinazione.
Non mi stupii più di tanto della sua rivelazione e continuai anche io a leggere le pagine di Storia Della Magia, sentendomi però osservato. Infatti, alzando lo sguardo, notai Blaise e Pansy fissarmi. Scoppiai a ridere, chiudendo il libro e passandomi una mano tra i capelli.
«No, non è successo nulla. Collaboriamo abbastanza bene.» risposi, prima di ricevere qualsiasi domanda. Mi guardarono ad occhi aperti, finendo poi per sbuffare.
«Ah no. Zitti tutti e due. Non ho intenzione di farci nulla.» continuai, ricevendo un'occhiataccia da parte di Pansy. Sapevo che entrambi volessero qualcosa di più ma non avrei dato loro questa soddisfazione, prima di tutto, e poi conciato come sono non ci saranno chance per me. Dopo aver preso il marchio mi sento un mostro. Mi rattristii a quel pensiero ma cercai di non farlo vedere ai miei amici. Ma loro mi conoscevano troppo bene, più di quel che io immagini. Infatti poco dopo sentii Pansy alzarsi e sistemarsi la borsa sulla spalla.
«Che ne dite di organizzare una festa per quelli del settimo anno nella Stanza delle Necessità?» propose, infatti, di punto in bianco la mora. Rimasi scioccato. Una festa. Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Alzai le spalle mentre vidi Blaise alzarsi e stamparle un bacio sulla guancia prima di annuire furiosamente.
Risi. E che festa sia.
«Finalmente ci si diverte!» disse, davanti allo specchio della nostra camera mentre sistemava la cravatta. Lo osservai ridendo, mentre anche io mi davo una sistemata. Sarei andato ad una festa, passando, si spera, per un semplice invitato e non per un mostro.
Scendemmo le scale, mentre continuavo a sistemarmi lo smoking che avevo addosso. Dovevo essere impeccabile nel caso incontrassi qualcuno. Ancora un volta il mio pensiero si concentrò su Potter e i suoi maledetti occhi verdi.
Appena arrivati, vidi Pansy avvicinarsi a noi, vestita di un grazioso tubino nero e dei tacchi a spillo. Ci prese per mano e ci portò al centro della pista per ballare. Tutti si dimenavano e ridevano, molti di loro anche ubriachi mentre io cercavo solo una persona.
Mi allontanai dai miei due migliori amici, andando a prendere qualcosa da bere. Presi il primo alcolico che mi capitò in mano, sedendomi su uno dei divanetti presenti. Poco dopo vidi una figura palesemente ubriaca venire verso di me: Potter. Ridacchiai leggermente, guardandolo dalla testa ai piedi.
«Malfoy.» disse, la voce impastata dall'alcol. Risi, vedendolo chiaramente barcollare verso di me. Mi prese per una mano e mi fece alzare con forza dal divanetto per poi trasportarmi in pista. Potter iniziò a starmi appicciato, a strusciarsi addosso a me e a ridere come se nulla fosse. Diventai paonazzo. Non che mi dispiacesse ma non avrei voluto approfittarne solo perché era ubriaco. Bevvi anche io, diventando leggermente brillo e stando al gioco del corvino.
Eravamo entrami accaldati, sentivamo la musica entrarci in corpo fino ad arrivare nelle vene. Mi divertii come non avevo mai fatto, ballando e ridendo con la mia nemesi. Non si capiva di chi fossero le mani che in quel momento erano sui miei fianchi e non capì più nulla fino a che non mi ritrovai con le labbra incollate ad altre labbra. Stessi al bacio, fregandomene di tutto e tutti. Lo sconosciuto mi prese per un braccio trasportandomi nel corridoio fuori dalla Stanza delle Necessitá, la musica in sottofondo.
Mi buttò nella prima aula libera disponibile e poi si rifiondò su di me. Mi baciò con forza e reverenza, era un bacio fatto di lingue e saliva. Mi fece sedere su uno dei banchi, mettendosi poi in mezzo alle mie gambe. Non capivo più nulla, l'atmosfera era diventata fin troppo calda e l'alcol non aiutava per nulla.
Lo sconosciuto iniziò a sbottonarmi la camicia, lasciando segni e morsi sul mio collo e sul mio petto, andando a stuzzicare i miei capezzoli. Ansimai con forza, tenendomi ben saldo ai capelli dello sconosciuto.
Lo feci staccare da me per potergli baciare il petto e il collo, lasciandoci sopra, al mio passaggio, delle macchie violacee. Avevo la vista appannata, l'alcol ormai era in circolazione nel mio corpo e nelle mie vene e non ci pensai due volte ad abbassarmi i pantaloni.
Anche il ragazzo con me lo fece, iniziandosi a toccare mentre continuava a baciarmi il petto e il ventre. Mi abbassò anche i boxer, prima di bagnarsi il membro con un po' di saliva e entrare nel mio corpo.
Ansimai e gemetti rumorosamente sentendo lo sconosciuto dare stoccate dentro di me, per poi venire in contemporanea con me. Non si capiva più di chi fossero i gemiti e gli ansimi, so solo che lo sconosciuto arpionò le mie cosce, spingendo con forza in me.
Venni preso lí, su quel banco di un'aula vuota nel bel mezzo della notte e nel bel mezzo di una festa. Ci rivestimmo in fretta, ancora intontiti dall'alcol e tornammo alla festa, continuando il bacio interrogo poco prima. Ci baciammo per minuti interminabili fino a che non sentii una mano toccarmi la spalla.
Mi feci riportare in dormitorio, ancora ubriaco e barcollante, mentre ripetevo che volevo assolutamente rimanere nella dannatissima Stanza delle Necessità a farmi scopare dallo sconosciuto.
Il ragazzo che mi aveva appena buttato sul letto, appena sentì quelle parole e il gemito di dolore che uscì dalle mie labbra appena toccato il letto, lo fecero raggelare. Scoppiai a ridere, dicendogli di volere ancora alcol e lamentandomi.
Non capivo più dove mi trovassi e neanche che cosa stessi facendo in quel determinato momento ricordo solo che riuscì a sentire un «Cazzo!» da parte del ragazzo in stanza con me prima di addormentarmi come un sasso, dopo essere stato scopato in un'aula vuota.
Note autrice:
ehi! ecco a voi un altro capitolo di questa storia! come vi sembra? ci sentiamo al prossimo aggiornamento storia! <3
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Together. || drarry
Fanfiction[Completa] Ci troviamo nel periodo dopo la guerra, nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Durante quest'anno succedono una successione di cose tra cui l'affidamento di un gruppetto di ragazzi del primo anno a una coppia di due alunni del s...