Seven.

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Tra una scappatella e l'altra arrivammo a Gennaio e scoprii con mio grande stupore che non avrei dovuto più fare da tutor ai ragazzini del primo anno fino a metà Febbraio.

Cazzo. E ora come sarei stato con Potter?

Ci pensai tutto il giorno, approfittandone per stargli vicino a lezione, facendo toccare le nostre ginocchia. Ero teso, tesissimo. Non riuscivo a stare fermo, continuavo a muovere in un tic nervoso la gamba, giocherellando con la matita che avevo in mano.

Potter se ne accorse, ridacchiando leggermente e ricevendo da parte mia un'occhiataccia. Stetti per dirgli qualcosa, bloccandomi appena sentii il professore Scrimgeour entrare in classe. Cercai di mantenere la calma.

Dio, ci mancava solo lui.

A lezione andò tutto bene, ma appena il professore iniziò a tirare occhiate ammiccanti e sorrisini a Potter non ci vidi più. Lo guardai con sguardo tagliente, sentendo il sangue gelarsi nelle vene. Solo quando mi irrigidii sul posto, il corvino si girò verso di me. Sentivo il suo sguardo addosso e non potei che esserne più felice.

Solo in quel momento capii: ero geloso. Cazzo se lo ero. Potter continuò ad osservarmi facendomi girare verso di lui; scoppiò a ridere. Gli tirai una gomitata, arrossendo violentemente.

Fortunatamente il professore non se ne accorse ma provai lo stesso un profondo senso di vergogna. Le ore passarono velocemente, passavo di classe in classe, prendevo appunti ma ogni volta pensavo alla maledettissima ora di Difesa Contro le Arti Oscure.

Quel giorno non vidi Harry. Non perché non ci eravamo incontrati, anzi, lui aveva cercato più volte di prendermi e portarmi un un'aula ma io cercavo sempre di evitarlo. Sarebbe stato troppo imbarazzante.

Finalmente dopo settimane mi ritrovai con Blaise e Pansy, in giardino, a chiacchierare su praticamente tutto: scoprii che misero Paciock e Nott in coppia insieme e scoppiai in una sonora risata. Scoprii anche, con mio stupore, da parte di Pansy che la Granger e Weasley stavano insieme. Non che fosse molto difficile da capire ma dopo la guerra non seppi più nulla di nessuno.

Cenai, se così si può dire, visto che non toccai cibo. Già, perché nel tardo pomeriggio ripensai alla mattinata e stetti davvero male. Il pensiero che quel maledettissimo professore potesse mettere le mani su Potter mi faceva imbestialire e stare male. Finalmente arrivai in camera e mi cambiai velocemente: misi una tuta e una felpa, non nel mio stile ma sarei voluto andare sulla Torre di Astronomia e mi serviva qualcosa di comodo e veloce.

Camminai per i corridoi, cercando di non andare incontro Gazza e alla sua maledettissima gatta, arrivando sulla Torre. Mi poggiai alla colonna vicino alla ringhiera per poi sedermi a terra. Presi il mio blocco da disegno iniziando a tracciare linee e figure, riportando su carta il paesaggio davanti a me.

Disegnai per ore interminabili. C'eravamo solo io, il mio blocco e la mia matita, il silenzio della notte e il rumore delle linee spezzate che tracciavo sul foglio. Mi convinsi ad alzarmi solo quando mi ritenni soddisfatto del risultato, anzi, della bozza; lo avrei sistemato un'altro giorno.

Scesi le scale, ripercorrendo la strada fatta all'inizio. Andai a scontrarmi con qualcuno: Potter. Cazzo. Cosa averi dovuto fare? Cercai di spostarmi ma lui fu più veloce, prendendomi per un braccio e spingendomi contro le sue labbra.

Lasciai cadere il mio blocco a terra, portando le mani tra i suoi capelli incasinati mentre lui le portava sulle mie natiche. Era un bacio rude, bisognoso e fatto di saliva e voglia di essere una cosa sola.

Ci staccammo ansimanti e feci in tempo a raccogliere il blocco prima di essere preso con forza per essere portato chissà dove. Mi buttò in uno stanzino minuscolo e freddo, sigillando la porta con vari incantesimi e lanciando un Muffliato. Si avvicinò a me, dopo che io sistemai su un banco messo lì a caso il mio album da disegno. Mi guardai intorno, giungendo alla conclusione che quel coso in cui Potter mi aveva buttato non era probabilmente mai stato usato.

Mi voltai solo quando sentì il respiro di Potter sul collo. Deglutii il groppo che avevo in gola, poggiando gli occhi sul ragazzo davanti a me. Si leccò le labbra, facendo sfiorare la sua lingua con la mia bocca leggermente schiusa. Iniziò ancora lui, sporgendosi leggermente e impossessandosi ancora della mia bocca.

Mi spinse con forza contro il muro, facendomi emettere un gemito che più di dolore era di piacere. Mi bloccò le mani sopra la testa con una mano, tenendo l'altra sul mio fianco. Infilò una gamba tra le mie, gemendo nella mia bocca appena sentì il mio principio di erezione premere contro la sua coscia.

Spostò la mano dal mio fianco alla mia natica, stringendola per poi salire sul petto. Mi alzò la felpa con una sola mano facendomela prendere tra i denti per tenerla alzata, mentre mi baciava il collo e io ansimavo pesantemente. Osservò il mio petto per del tempo infinito, passandolo poi a baciare.

Mi stuzzicò i capezzoli, facendomi gemere in maniera incontrollata. Mi lasciò una marea di segni e marchi, mentre io buttavo la testa indietro, contro il muro alle mie spalle, mordendo la felpa.

Mi lasciò andare i polsi, in modo che potessi slacciargli la camicia che aveva addosso. Osservai il suo fisico marmoreo sbucare bottone dopo bottone portandomi a trattenere il fiato. Tolse la gamba dalle mie lasciandomi libero. Mi tolse con prepotenza la tuta, volendomi vedere senza annulla il prima possibile.

Quando finì si allontanò di qualche passo e rimase come incantato: avevo la felpa lunga fino circa a inizio coscia e sotto avevo solo i boxer bianchi, i capelli mi ricadevano spettinati sul viso e avevo le labbra rosse a causa dei baci. Si riavvicinò a me e mi tolse anche i boxer, riportandomi con le braccia sopra la mia testa. Non so con quale forza, ma mi fece allacciare le gambe alla sua vita, tenendomi sollevato con una mano.

«Succhia.» sussurrò, portando un dito alle mia labbra. Non ci pensai due volte, iniziando a succhiare il dito, bagnando tutta la superficie. Lo tolse dalla mia bocca, portandolo tra le mie natiche.

Mi accarezzò con lentezza, guardandomi negli occhi. Mi morsi un labbro e prima di sentire il suo dito farsi spazio dentro di me vidi Harry accertarsi che anche io lo volessi. Annuì, gemendo leggermente di dolore poco dopo, appena sentii un fastidio al livello dei lombi.

Mugolai, incitando Potter a continuare. Portai le mani intorno al suo collo, ma scesi con una fino all'elastico dei suoi pantaloni, abbassandoli insieme ai boxer neri che portava per poi prendere la sua erezione in mano. Sentii Harry trattenere il respiro per poi sentire un secondo dito farsi strada in me. Inarcai la schiena appena le sentì muoversi e scavare in me, per trovare quel punto che mi avrebbe fatto cedere completamente.

E non potei che gemere appena lo trovarono. Continuai lo stesso a muovere la mano su Harry, nonostante il godimento che stessi provando fosse talmente grande da offuscarmi la vista, portandolo al punto di non ritorno. Continuò a muovere le dita dentro di me e venni con le sue dita seppellite nel mio corpo.

Con quella poca forza che mi era rimasta, continuai a masturbarlo. Udii un: «Mi fai impazzire quando sei geloso.» prima di sentire il seme bollente di Potter sporcarmi la mano. Sfilò le dita dal mio corpo e rimanemmo in quella posizione per minuti interminabili.

Sinceramente, avrei preferito mi scopasse al posto di stuzzicarmi con le dita e facendomi venire come se nulla fosse, ma se lui non voleva spingersi oltre, da sobrio ovviamente, non lo avrei costretto a fare nulla.

Mi sentii arrossire appena Potter iniziò a baciarmi una guancia e il collo, accarezzandomi le braccia, il petto, le natiche, le cosce.

Mi fece scendere anche se le mie gambe tremavano ancora e con fatica mi rivestii. Sentii lo sguardo di Potter addosso e avvampai, sentendolo ridacchiare. Mi riaccompagnò nel dormitorio, facendomi un occhiolino.

«Ci vediamo domani, Malfoy.» disse, ridacchiando, prima di scomparire.

Buon fine settimana.

Note autrice:
ehi! capitolo leggermente più lungo del solito, spero vi sia piaciuto! ci sentiamo al prossimo aggiornamento! <3

Together. || drarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora