Quella quasi scopata con Potter mi aveva destabilizzato e la voglia di ritrovarmi ancora con lui cresceva di giorno in giorno. Le giornate senza i ragazzetti erano molto più leggere e tranquille ma non aver Potter intorno era davvero noioso. Certo, continuavamo a stuzzicarci sempre e comunque, ritrovandoci sempre in classi diverse a... toccarci.
«Dio santo...» sospirai mentre Potter faceva miracoli con la sua bocca. Era la terza volta della giornata e lui sembrava che avesse energie ogni volta. Pensai alla sera di qualche settimana fa, nello stanzino, e il solo pensiero delle sue dita mi fece venire nella sua mano, mentre mi stuzzicava i capezzoli. Ci dividemmo dopo un bacio languido e lui mi diede appuntamento al settimo piano: La Stanza delle Necessità.
Piccolo pervertito.
Le lezioni passarono velocemente, molto velocemente e la voglia che arrivasse la sera sembrava non aver pace. L'eccitazione crebbe minuto dopo minuto anche se, verso la sera, questa crebbe in maniera smisurata, tanto da non farmi stare fermo.
Finalmente l'ora prestabilita arrivò e corsi a prepararmi, rimettendo la tuta e il felpone neri. Scesi le scale del dormitorio velocemente, senza dare spiegazione a Blaise di dove stessi andando a quell'ora della notte.
Arrivai davanti alla Stanza delle Necessità, vedendo Potter venire verso di me. Mi salutò con un sorriso malizioso, camminando tre volte davanti al muro per accedere alla stanza. Appena entrati vidi semplicemente un letto al centro della stanza, con a lato due comodini. Scossi la testa ridacchiando.
Nonostante la stanza fosse composta solo da queste cose e un tappeto, mi dava l'impressione di essere calda e accogliente. Mi guardai intorno, sentendo la porta alle mie spalle chiudersi, per poi sentire il corpo di Potter dietro al mio. Trattenni il respiro, girandomi per finire poi faccia a faccia con lui. Gli presi il viso tra le mani, baciandolo con forza e in modo bisognoso. Mi tolse la tuta, lasciandomi in boxer mentre lui si slacciava la camicia, rimanendo a petto nudo.
Mi fece indietreggiare, facendomi cadere sul letto alle mie spalle. Cambiai le posizioni, sedendomi sul suo bacino senza staccare le nostre labbra, mentre lui poggiava le mani sui miei fianchi, facendomi rabbrividire. Continuò a baciarmi, accarezzandomi le cosce mentre io provvedevo a slacciargli i pantaloni. Buttai la cintura sul pavimento, staccandomi dalle sue labbra, iniziando ad aprire i suoi pantaloni.
Glieli tolsi, portando dietro anche i boxer neri che aveva addosso, finendo con la testa tra le sue gambe. Leccai la sua asta dalla base alla punta, a lingua piatta, per poi prenderla in bocca e succhiare con forza. Sentivo Potter stringere con forza i miei capelli, spingendomi più a fondo. Decisi allora di inglobare tutto, muovendo la testa su e giù.
Potter gemeva ormai senza ritegno, mentre io mi staccavo stuzzicando la punta. Mi staccò da lui, capii che stesse per venire, per poi farmi stendere sul letto dove era sdraiato lui prima. Mi tolse i boxer, infilandosi poi tra le mie gambe. Provò a togliermi la felpa ma io lo bloccai quando arrivò a sfilarmela del tutto.
Lo fermai. Lo avrebbe visto, avrebbe visto il marchio e io non volevo.
Mi guardò con sguardo che trasmetteva tranquillità e sicurezza passando poi a sfilarmi la felpa. Osservò il mio petto sfregiato, a causa delle ferite del Sectumsempra che mi aveva lasciato il ragazzo sopra di me anni fa. Ci passò sopra le dita, tracciandone il percorso per poi spostare lo sguardo sul mio avambraccio sinistro.
Il marchio. Provai a nascondere il braccio dietro la schiena ma lui fu più veloce di me, prendendomi per il polso e osservando quel segno nero. Era disastrato, in mezzo ci passavano delle cicatrici, che segnavano il mio desiderio di eliminato inutilmente. Ci posò sopra le labbra. Non so perché lo fece, dopotutto ero il suo amico sessuale non il suo ragazzo, e vederlo trattare quel segno come un qualcosa di bello, che mi distingueva era parecchio strano.
Tracciò il contorno con le labbra, baciando centimetro per centimetro, lasciandomi senza parole. Salì con le labbra fino alla mia spalla, al mio collo, alle mie clavicole su cui lasció un segno, al mio petto che baciò lentamente. Trattenni il fiato, riportandolo sulle mie labbra e invitandolo a continuare.
Staccò una mano dal mio collo per portarla tra le mie gambe. Iniziò a muovere la mano sulla mia asta, appellando nel frattempo un tubetto di lubrificante. Continuò a stuzzicarmi fino a che non sentì un: «Harry...» soffocato uscire dalle mie labbra. Il suo nome pronunciato da me ebbe un effetto devastante perché mi fu subito addosso.
Gli tolsi la camicia, osservando il suo corpo scolpito: passai le mani sui suoi addominali, sulla V, sui suoi pettorali e sui suoi bicipiti. Lo sentii ridacchiare prima di alzarmi il mento con due dita. Avvampai, riportandomelo addosso. Si versò una dose abbondante del liquido sulle dita prima di sovrastarmi completamente.
«Sei sicuro?» sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra. Annuii leggermente, posando le labbra sulle sue. Erano come droga ma sapere che non avrei potuto averle solo per me, dato che ero il suo amico sessuale, mi faceva stare male. Cercai di non pensarci, ritornando con i piedi a terra appena Potter mi baciò il collo prima di sentire un dito in me.
Gemetti e Harry mi fu subito addosso, Mi baciò cercando di far sparire quel dolore e solo dopo minuti interminabili gli diedi come in consenso di andare avanti. Inserì un secondo dito, muovendolo insieme all'altro per allargarmi. Sforbiciò, le mosse avanti e indietro, andando a toccare quel punto che anche sere fa mi aveva fatto impazzire.
«Harry... ti prego...» gemetti, ormai sul limite. Annuì e prese un quadratino di stagnola, mettendo subito dopo il preservativo. Si lubrificò e mi sovrastò, puntellandosi con una mano al lato della mia testa. Si avvicinò a me, prendendomi una mano. Mi guardò ancora, incerto, e io annuii baciandolo. Si spinse dentro di me e boccheggiai.
Inarcai la schiena gemendo e lui si fermò di colpo. Sembrava terrorizzato, bloccando i fianchi e cercando un modo di distrarmi.
«Ti prego...» supplicai, chiedendogli di muovere i fianchi. Li mosse e il lo invitai ad aumentare le spinte. Mi accontentò, scopandomi con forza e facendomi gemere in maniera incontrollata. Avvolsi le gambe intorno al suo bacino, incitandolo ad andare più veloce, gemendo direttamente al suo orecchio.
Prese le mie cosce, spingendomi brutalmente contro il suo bacino, per poi bloccarmi i polsi sopra la mia testa appena portai una mano a toccarmi. Lo vidi mordersi il labbro, spingendo i fianchi avanti e indietro, tenendo una mia coscia spalancata.
Venni, dopo una spinta particolarmente forte, urlando il suo nome e lui mi seguì poco dopo, riempendo il preservativo. Crollammo esausti e potei sentire il mio stesso seme sporcarci entrambi i ventre. Portai una mano tra i capelli di Potter passandoci in mezzo le dita, sentendolo ridacchiare.
Ci addormentammo nel letto della Stanza delle Necessitá. Sorrisi, godendomi quei momenti, sapendo che sarebbe stata la prima e ultima volta in cui avremmo dormito insieme. Il pensiero mi rattristii parecchio ma feci di tutto per riprendermi.
Buonanotte Harry.
Note autrice:
ehi! anche oggi capitolo smut e nulla spero vi sia piaciuto! ci sentiamo al prossimo aggiornamento! <3

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Together. || drarry
Fanfiction[Completa] Ci troviamo nel periodo dopo la guerra, nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Durante quest'anno succedono una successione di cose tra cui l'affidamento di un gruppetto di ragazzi del primo anno a una coppia di due alunni del s...