Fifteen.

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Camminai per i corridoi felice ma, purtroppo, la mia felicità svanì appena pensai che avrei dovuto dire quello che era successo... a Blaise. Anche se non ero obbligato, preferivo dirglielo lo stesso, per evitare casini in futuro. Arrivai davanti alla Sala Comunque che stavo sudando freddo ma presi coraggio ed entrai. Era vuota, che fortuna.

Mi precipitai in camera, trovandoci fortunatamente solo il mulatto. Mi guardò interrogativo, aspettando una mia spiegazione. Scossi la testa, facendolo sedere per poi andare a chiudere la porta e insonorizzarla. Mi sedetti sul letto di fianco a lui, prendendo un respiro profondo.

«Ecco, ricordi il casino successo con Potter? -lui annuì, alzando un sopracciglio- Bene, ecco, fatto sta che stamattina ci ho litigato, niente di nuovo insomma. Il "problema" arriva per quanto riguarda oggi pomeriggio, dopo che te ne sei andato...» dissi, pentendomi già di quello che stavo per fare. Blaise non disse nulla, limitandosi a guardarmi e annuendo di tanto in tanto.

«Beh, ecco... dopo che te ne sei andato... è arrivato Potter... e... abb-» non riuscii a finire la frase perchè vidi Blaise spalancare gli occhi, guardandomi male. Ci mise qualche minuto per realizzare e appena capì bene la situazione si alzò dal letto. Temetti per un momento che mi tirasse un cazzotto ma invece non lo fece. Si portò le mani tra i ricci, sospirando pesantemente.

«Cazzo Draco fai sul serio? Dopo che lui ti ha trattato di merda hai avuto anche il coraggio di andarci insieme? Nello spogliatoio dopotutto! Cazzo! Ma che hai in testa!? Non ti picchio solo perchè sarebbe inutile, non che farti la ramanzina lo sia. Tanto so che non mi darai ascolto. Hai fatto una cazzate enorme e non puoi dirmi il contrario. Io ti dico solo di stare attento, molto attento e, anche se sono in completo disaccordo con te, se è lui che vuoi non posso fermarti. Fatto sta che se ti farà soffrire nulla mi impedirà di menare lui e poi te.» disse. Era davvero incazzato. Sinceramente pensavo andasse peggio.

Tirai un sospiro di sollievo appena finì di parlare, vedendo la sua faccia stranita appena mi sentì. Alzai le spalle, spiegandogli poco dopo come mi sarei aspettato la sua reazione. Rise, annuendo a ogni mia parola. Fortunatamente non continuammo con il "discorso Potter" ma finimmo per parlare della sua semi-relazione con Pansy. Scoprii che fecero molti progressi da quando li avevo lasciati da soli nel Giardino della scuola, finendo poi per pomiciare in camera. Beh, meglio di nulla.

Penso che parlammo per ore fino a che non notammo che era decisamente tardi e che saremmo dovuti andare a cena. Mangiammo in compagnia di Pansy e di qualche altro Serpeverde, ridendo tutti insieme. Il mio sguardo cadde sul tavolo dei Grifondoro e corse a trovare la figura di Harry.

Lo vidi seduto tra Finnigan e Weasley, mentre rideva e scherzava. E cavolo il suo sorriso era qualcosa che mi faceva impazzire ogni volta. Continuando a sorridere girò la testa, incontrando il mio sguardo. Mi sentii arrossire, sorridendo leggermente. Lui mi guardò per poi sorridere, continuando a mantenere il contatto visivo. Abbassai lo sguardo, incapace di riuscire a sopportare i suoi occhi verdi. Lui sorrise come soddisfatto, lanciandomi uno sguardo prima di continuare a parlare con i suoi amici. Ero fottuto.

Arrivai in camera con il cuore pieno di gioia e felicità, portandomi a rimanere sveglio per ancora un sacco di ore. Occupai il tempo leggendo un libro che avevo preso in biblioteca mentre la Granger era, stranamente, in ritardo. Penso fosse un libro sulla storia dei presidi di Hogwarts o comunque qualcosa riguardante la scuola, ma non prestai molta attenzione perchè i miei pensieri finivano sempre su Potter. Sorrisi felice, addormentandomi poco dopo.

La mattina dopo ero euforico, portandomi a essere felice per tutta la mattinata. Seguii le lezioni con interesse, ritrovandomi dopo mesi a pomiciare con Potter in una delle aule vuote. Mi erano mancate le sue labbra, i capelli, lui. Seguii anche le lezioni di difesa Contro le Arti Oscure. Pranzai come al solito con i miei migliori amici, correndo poi verso la mia camera a prepararmi per andare a incontrare Potter davanti al suo Dormitorio.

Mi feci una doccia calda, avvolgendomi poi in uno dei miei asciugamani banchi. Arrivai in camera coperto solo da un paio di boxer bianco, aprendo l'armadio per scegliere i vestiti. Presi il solito paio di jeans neri e poi raccattai un dolcevita bianco. Misi un paio di scarpe eleganti e un cappotto elegante grigio. Mi sistemai i capelli e andai da Potter.

Ovviamente arrivai in ritardo e da lontano lo vidi: aveva un jeans semplice, delle scarpe sportive e... una camicia. Potter aveva messo una camicia. Wow. Sopra la camicia aveva messo una felpa senza cappuccio, così da far uscire il colletto dal bordo. Sorrisi. Era davvero bello. Mi avvicinai, arrossendo leggermente, mentre lui sorrideva con le mani in tasca. Mi sciolsi, cercando lo stesso di mantenere un aspetto decente. Lui mi guardò, ammiccando un sorrisino, prima di fermi segno di seguirlo.

«Beh, dove mi porti, Potter?» chiesi, ridacchiando. Lui mi guardò, alzando le spalle, continuando a camminare verso l'uscita. Alzai gli occhi al cielo, era insopportabile, ma mi piaceva così com'era. Usciti da scuola capii: mi stava portando a Hogsmeade. Sorrisi, avvicinandomi impercettibilmente a lui. Iniziammo a parlare di un po' tutto, evitando il discorso del litigio. Arrivammo da Madama Rosmerta, per poi sederci a uno dei pochi vuoti. Si tolse il cappotto che aveva addosso e solo ora riuscii a notare veramente quanto fosse bello.

Arrossii nuovamente quando mi rivolse un sorriso mozzafiato, portandomi a togliere con velocità il cappotto. Mi sedetti vicino a lui, le nostre spalle che si toccavano. Ordinammo due Burrobirre semplici, per passare una giornata tranquilla. Quando arrivarono, ricominciammo a parlare del più e del meno, scoprendo un sacco di cose l'uno dell'altro.

«Allora, Potter, perchè mi hai portato qui?» chiesi, doo aver buttato giù un sorso di Burrobirra. Lui mi guardo, leccandosi le labbra per pulirsi dalla schiuma e facendomi mancare il respiro. Cavolo sembravo una ragazzina alla sua prima cotta. Si girò verso di me, guardandomi negli occhi.

«Volevo, uhm, come ricominciare da capo, dopo il litigio ecco. Mi sento dannatamente in colpa e, nonostante quello che è successo ieri, volevo ancora farmi, uhm, perdonare.» arrossì leggermente, incespicando sulle ultime parole. Sorrisi intenerito, tirandogli una pacca scherzosa sulla spalla. Ridemmo entrambi, continuando a parlare fino a ora di cena.

Tornammo al castello e poco prima di dividerci, me fermò per un braccio. Lo guardai confuso, facendogli notare che eravamo in ritardo per la cena.

«Seguimi.» mi disse. Percorremmo dei corridoi che conoscevo molto bene: il settimo piano.

Ci sarà da divertirsi stasera...

Note autrice:
ehi! ecco il nuovo capitolo? che ne pensate? ci sentiamo al prossimo aggiornamento! <3

Together. || drarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora