Alla fine passarono delle settimane da quel giorno nel Bagno dei Prefetti e non avevo ancora detto nulla a Blaise e Pansy. Non sapevo perchè ma ero quasi insicuro sul dirglielo. Tutti questi pensieri mi fecero svegliare di soprassalto ma non riuscii a muovermi perché un braccio intorno alla mia vita mi teneva arpionato al materasso.
«Ancora cinque minuti...» sentii borbottare. Come quasi tutti le sere io e Harry ci eravamo trovati nella Stanza delle Necessità e come sempre eravamo finiti per amarci su quel letto caldo. Sorrisi, girandomi tra le coperte calde per poterlo guardare in viso. Era rilassato e non sembrava intento a svegliarsi. Portai una mano sulla sua guancia, accarezzandola leggermente. Lo vidi sorridere e arrossii, avvicinandomi ancora di più a lui. Portai una gamba sulle sue, baciandolo dolcemente sulle labbra.
«Giorno, amore...» sussurrò con voce roca. Arrossii leggermente, sistemando meglio le coperte calde sui nostri corpi. Alzai il viso, incontrando i suoi occhi verdi.
«Buongiorno anche a te.» risposi sorridendo. Non potevo farci nulla, per quanto potessi essere scontroso con gli altri lui aveva come il potere di far sciogliere il mio cuore e di farmi diventare più dolce e fragile di quanto fossi. Lui ridacchiò alzandomi il viso, portando una mano sulla mia guancia per poi portarla sul mio collo.
«Stai bene?» chiese, affondando il viso tra il mio collo e la mia spalla. Annuii ridacchiano, stringendomi al suo corpo ancora caldo. Rimanemmo abbracciati sul letto, fino a che non sentii la mano di Harry accarezzarmi il fianco e la coscia. Avevo solo un paio di boxer bianchi addosso quindi qualsiasi reazione potesse avere il mio corpo a causa di quelle coccole maliziose si poteva notare subito.
«Harry...» cercai di rimproverarlo quando sentii la sua mano su una mia natica, mentre lui affondava il viso nel cuscino bianco, per poi andarmi a baciare il collo.
«Due minuti, poi ti lascio andare...» rispose con voce roca, che mi fece perdere la testa. La sua voce di mattina era un suono paradisiaco e io non potevo che non sciogliermi. Mi leccai le labbra lasciandogli un bacio sulle labbra.
«Devo andare, devo avvertire Blaise e Pansy che sono in una relazione con il ragazzo più considerato di tutta la scuola, mica una notizia semplice.» ridacchiai, accarezzandogli i capelli e tirandomi a sedere. Cercó di tenermi a letto con lui, poggiando la testa sulle mie cosce e baciandole, ma dovevo assolutamente muovermi così mi alzai. Lo sentii sbuffare e, ridendo, mi misi una sua felpa, decisamente enorme, prima di raggiungere il bagno.
Iniziai a lavarmi i denti, prima di sentire due braccia cingermi la vita. Alzai gli occhi al cielo. guardando Harry attraverso lo specchio. Mi sciacquai, piegandomi leggermente e sentendo il ragazzo dietro di me trattenere il respiro. Mi tenne arpionato a sè per tutto il tempo in cui io restai piegato per sciacquarmi la bocca, facendomi ridere. Tornai su con lentezza, tenendo a contatto le mie natiche contro il suo bacino, prima di girarmi perso di lui.
«Devo andare, ci vediamo dopo.» sussurrai, prima di lasciargli un semplice bacio. Mi guardò scioccato, mentre mi vestivo. Corsi fuori dalla stanza ridendo, raggiungendo la Sala Grande.
«Draco! Si può sapere dove vai! Sono giorni, settimane che sparisci senza dire nulla a nessuno, cavolo!» mi rimproverò Pansy. La sua voce era squillante già di prima mattina, cosa da trapanarti i timpani. Cercai di spiegarle con qualche scusa la situazione ma ero convincente come Paciock quindi lasciai perdere. Facemmo colazione, cercando di dimenticare quella piccola discussione avuta poco prima, mangiando con leggerezza e bevendo il caffè.
Le lezioni passavano con lentezza, in modo noioso e ripetitivo. Cercavo sempre di parlare con qualcuno, che fosse Blaise o Pansy o addirittura il muro; stavo impazzendo. Mi misi così a disegnare una figura completamente astratta, senza un senso e di completa invenzione. Tracciai linee per ore intere fino a che non mi arrivò un bigliettino:
"Io sono ancora in pensiero per quello successo stamattina..." citava il fogliettino: scrittura quasi elementare, semplice, a tratti confusionaria, la sua, Potter. Sorrisi leggermente ma poi avvampai al ricordo di quello successo quella mattina nella Stanza delle Necessità mentre mi lavavo i denti. La sua faccia era qualcosa di esilarante. Girai lo sguardo verso sinistra, vedendo il moro guardarmi con un sorrisino in volto. Alzai lo sguardo, prendendo poi in mano una penna.
"Piccolo pervertito, ero di fretta, magari oggi pomeriggio posso pensarci..." risposi, per poi passarglielo. Lo vidi spalancare gli occhi per poi mordersi il labbro. Ghignai, facendogli un occhiolino, che lo fece andare su di giri: lo vidi tirarsi le maniche della camicia fino ai gomiti e cavolo non l'avesse mai fatto. Rimasi a guardarlo per minuti interminabili, vedendolo poi ridere, facendomi arrossire. Finì la noiosissima lezione di Storia della Magia e mi diressi verso l'aula di Pozioni, finalmente. Presi posto, aspettando il professor Lumacorno.
Spiegò un qualcosa che non ascoltai ma capii solo le ultime parole: «...preparerete l'Amortentia, che trovate a pagina 64 del vostro libro, e a turno mi direte cosa sentite e ora a lavoro, su!». Mi si seccò la gola; l'Amortentia davvero?! Presi posto al mio solito calderone, iniziando a prendere i vari ingredienti negli scompartimenti dietro di me: Acqua di Luna... Uova di Ashwinder... Petali di Rosa... iniziai a prepararla, con abbastanza ansia.
Appena finito il professore si avvicinò a me, facendomi come sempre i complimenti per la mia capacità in Pozioni. Mi girai verso Potter, sorridendo e facendogli un segno con la testa, alludendo alla nostra lezione di Pozioni con i ragazzetti del primo anno. Mi avvicinai al calderone, annusando la fragranza.
«Sento odore di... manico di scopa... torta alla Melassa, erba bagnata e... Burrobirra.» dissi avvampando. Nessuno disse nulla ma vidi con la coda nell'occhio Potter sorridere. Fu il suo turno e senza esitare si avvicinò al calderone.
«Sento... cocco, pioggia... pergamena nuova e inchiostro.» disse come fiero. Arrossii violentemente, guardandolo sottecchi. Lui ammiccò un sorrisetto divertito prima di passare ad altri studenti come la Granger, Pansy e Paciock. Era divertente sentire cosa le altre persone odorassero ed indovinare insieme a Blaise chi potessero essere.
Ipotizzammo per Paciock la Lovegood, per Finnigan Thomas e altre coppie tutte molto reali. Ridemmo e scherzammo fino a quando non fu il turno di Blaise. Lo spinsi, invitandolo ad andare al calderone.
«Ehm, io sento libro, biscotto... menta peperita e carta nuova.» vidi Pansy arrossire prima di vedere il mulatto tornare da me. Lo perculai un po', vedendolo arrossire per poi tirarmi delle pacche scherzose sulla schiena.
Provai anche a parlare della mia relazione ai miei due migliori amici, mentre andavamo in Giardino a studiare, ma sembravano sapere già tutto perché mi risposero con un: «Oh si era palese, la Granger mi dice che anche Potter sparisce spesso.» e con un: «Io lo sapevo già dall'inizio, era ovvio.», beh una fatica in meno.
Fu mentre tornavo alla Sala Comune che successe il peggio. Mentre camminavo sentii un: «Ehi Mangiamorte, ora ti piace anche il cazzo?».
Nott.
Note autrice:
ehi! eh si manca davvero poco, questo è praticamente uno degli ultimi capitoli. ci sentiamo al prossimo aggiornamento! <3
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Together. || drarry
Fiksi Penggemar[Completa] Ci troviamo nel periodo dopo la guerra, nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Durante quest'anno succedono una successione di cose tra cui l'affidamento di un gruppetto di ragazzi del primo anno a una coppia di due alunni del s...