Six.

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Ero felice. Certo lo stare con Potter come amico sessuale non era proprio il mio sogno ma almeno stavo con lui. Passarono giorni dal nostro primo bacio da non ubriachi e lo stuzzicarci a vicenda aumentò giorno dopo giorno.

Che fosse in pubblico o da soli, eravamo sempre lì a toccarci ed eccitarci a vicenda. A scuola nessuno sospettava di nulla. Non almeno fino ad oggi.

«Draco Lucius Malfoy, mi spieghi perché continui a sparire da un momento all'altro?» disse Blaise mentre mi prendeva per una manica e mi scaraventava sul suo letto per poi chiudere le tendine e lasciare Muffliato. Si sedette davanti a me, aspettando spiegazioni.

«Cosa intendi?» chiesi, cercando di evitare il discorso. Sarebbe stato abbastanza imbarazzante. Mi sistemai più volte la felpa che indossavo, passandoci sopra le mani e sistemando il cappuccio. Blaise alzò gli occhi al cielo, lanciandomi un'occhiataccia.

«Oh e va bene. Ecco... io...» iniziai, giocando furiosamente con il bordino della felpa. Cosa mi toccava fare.

«Mi sto vedendo con qualcuno. Non come pensi tu ecco. Io... ho una specie di... amicizia sessuale con un ragazzo della scuola.» conclusi, cercando di non far capire molto la situazione. Il mulatto spalancò gli occhi, sistemandosi meglio sul posto. Mi rivolse uno sguardo, incitandomi a continuare.

«E questo ragazzo è... Potter.» finii in un sussurro. Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

«Stai scherzando spero.» scossi la testa. Si portò le mani tra i capelli, scoppiando a ridere poco dopo. Lo guardai alzando entrambe le sopracciglia, chiedendogli silenziosamente spiegazioni.

«Avrei dovuto immaginarlo, anche lui scompare sempre a detta della Granger.» fermo fermo fermo. Da quando Blaise parla di me e Potter con la Granger? Glielo chiesi, vedendolo alzare le spalle.

«Fammi capire tu finisci a letto con il tuo compagno e io non posso parlare civilmente con la mia?» disse scoppiando a ridere. Risi anche io, diventando paonazzo e tirandogli addosso un cuscino.

Bene, pensavo andasse peggio.

«Cazzo.» sentì imprecare Potter, mentre tracciavo una linea di baci dal suo collo al suo petto. Ci eravamo trovati ancora in una serra dopo la lezione di Erbologia, penso mai usata. Ormai era diventa come una droga, il vedersi, il toccarsi, tutto. Mi fece alzare dal davanzale sul quale ero seduto per farmi mettere in piedi davanti a lui.

Iniziai a scendere, dalle sue labbra , al suo collo, al suo ventre. Alzai la sua camicia, sbottonandola e segnando ogni lembo di pelle sul quale passavo.

Man mano che mi abbassavo sentivo il corvino sopra di me ansimare pesantemente, coprendosi la bocca con la mano per non fare troppo rumore.

Mi inginocchiai davanti a lui, abbassandogli i pantaloni. Gli baciai le cosce, tenendolo arpionato per i fianchi. Sfiorai il suo rigonfiamento con la punta del naso, sentendolo trattenere il fiato. Abbassai anche l'ultima barriera che divideva me dalla sua erezione.

Mi leccai le labbra davanti a quello spettacolo. Senza pensarci due volte presi la base del suo sesso, portandolo successivamente alle labbra. Iniziai a leccare la punta, prestando particolare attenzione all'apice, muovendo nel frattempo la mano sulla base.

Sentii Potter stringermi i capelli, mentre ormai gemeva. Decisi di inglobare la punta, iniziando a succhiare con forza. Un gemito di puro piacere abbandonò le mie labbra. Succhiai e modellai la sua punta per tanto tempo, staccandomi ogni tanto per tracciare una linea con la lingua dalla base alla cappella.

Infine, inglobai tutto. Sentii il corvino stingere con ancora più forza i capelli mentre mi fissava e mi spingeva ad andare ancora più giù con la testa. Amavo farmi completamente sottomettere, lasciare a lui il completo controllo.

Iniziai a succhiare con forza, massaggiando con la mano fino a dove la mia bocca non riusciva ad arrivare. Sentii la punta toccare il retro della mia gola, cosa che fece genere in maniera incontrollata Potter.

Continuai a succhiare per tempo interminabile, godendo del sesso del riccio nella mia bocca. Venne solo quando succhiai ancora una volta la punta, riempendo la mia bocca di seme.

Non mandai giù, rimanendo con il suo sperma in bocca per qualche secondo fino a che non sentì Potter mugolare. Mi guardò negli occhi prima di sussurrare con decisione un: «Manda giù.» alzandomi il mento con due dita della mano.

Ingoiai, riappropriandomi della sua bocca. Ricambiò il favore, masturbandomi sul davanzale della serra, baciandomi con reverenza e facendomi venire nella sua stessa mano. Ci separammo minuti dopo esserci ripresi entrambi e dopo esserci sistemati.

La voglia di averlo solo per me, in qualcosa di concreto cresceva giorno dopo giorno, distruggendosi poi sapendo che non potrebbe mai succedere.

Tornato in camera, dopo aver fatto le lezioni pomeridiane e le ripetizioni al gruppetto, mi resi conto di avere ancora il succhiotto addosso. C'era ancora il suo fantasma, quasi fosse un ricordo. Mi passai la mano sulla zona, sorridendo leggermente.

Mi buttai a letto, chiudendo le tendine e mettendomi a leggere. Il libro che stavolta avevo in mano era un libricino vecchio, di poche pagine, ma che mi face commuovere: Le Fiabe di Beda il Bardo.

Riaffiorarono un sacco di ricordi: mia madre che mi leggeva due o tre fiabe prima di andare a dormire, mia madre che mi coccolava e consolava quando stavo male, mia madre che giocava con me quando ero piccolo... mia madre. Già perché ci fu solo lei nella mia infanzia, motivo forse per cui cercano di essere come mio padre. Cercavo di essere notato da lui, ma con scarsi risultati.

I miei innumerevoli pensieri finirono ovviamente al marchio e alla frase che mi aveva detto Nott a inizio anno. 

Mangiamorte.

Una parola che mi distruggeva dall'interno ormai da anni. Una parole che mi aveva segnato sia fisicamente e sia psicologicamente. Quando mi spogliavo per fare la doccia e vedevo quel segno nero sull'avambraccio sinistro, i miei occhi si offuscavano a causa delle lacrime. Penso che per colpa di quel marchio io abbia pianto più lacrime di quello che una persona possa piangere.

Anche quella sera piansi, coccolato dalle Fiabe di Beda il Bardo, coccolato dal pensiero di mia mamma e pregai con tutto il mio cuore che stesse bene, Pregai che fosse felice, da sola o amici non era importante, mi interessava solo che stesse bene. Mi asciugai le lacrime dopo minuti interminabili, cercando di tirarmi su il morale.

Pensai a Potter. A quel maledetto paio di occhi verdi e una stupida cicatrice che mi avevano fatto innamorare. A quella maledettissima chioma corvina che mi faceva perdere quando ci passavo le dita in mezzo. A quella maledetta bocca che per anni avevo sognato su di me e che ora era lì a mia disposizione. A quella voce che mi cullava mentre, intendo a spiegare ai ragazzetti, si faceva giorno dopo giorno sempre più roca e bella. A quel ragazzo che non si sa come era riuscito ad entrare nel mio cuore al quale cercavo di togliere tutto l'amore che poteva meritarsi.

Mi addormentai così, pensando a lui e al suo maledettissimo modo di fare. Finii così, sorridendo al pensiero del ragazzo per il quale in nessun'altra vita avrei pensato di prendere una cotta.

Cazzo se mi piace.

Note autrice:
ehi! ecco il sesto capitolo online! che ne pensate della storia? ci sentiamo al prossimo a aggiornamento! <3
p.s mi sa che inizierò a pubblicare un capitolo al giorno, così da avere più tempo per elaborare le idee!

Together. || drarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora