III

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Sanem

Muovermi è un vero supplizio, sento un dolore straziante anche solo a respirare, ma riesco in qualche modo ad arrivare in agenzia.

Come prima cosa vado nella postazione relax per preparare il tè da portargli non appena arriverà in agenzia, mi sembra di muovermi come in un acquario, sarà la mancanza di sonno o il fatto che riesco a respirare a fatica, ma sento la mente offuscata e fatico a fare qualsiasi movimento.

Cey Cey mi lancia uno sguardo preoccupato - Stai bene Sanem? Sembri pallida, cosa hai fatto alle mani e al volto? -

Scuoto la testa abbozzando un sorriso - Niente Cey Cey, lo sai che con la mia proverbiale sbadataggine riesco sempre a cadere o sbattere da qualche parte - Mi guarda dubbioso.

Vedo Can arrivare ed entrare nel suo ufficio, mi affretto a versare il tè appena preparato e lo seguo nella speranza di riuscire a parlare con lui  prima che arrivino tutti gli altri e si metta al lavoro.

Busso alla porta a vetri con il mio solito sorriso - Günaydın, buongiorno, il  tè è pronto -

Si toglie la giacca, la appende, si siede alla scrivania aprendo il portatile senza rispondere al mio saluto. A quanto pare sarà più difficile di quanto pensassi.

-Possiamo parlare Can? -

Non alza  lo sguardo dallo schermo.
  - Non abbiamo nulla di cui parlare -

-Can lutfen, per favore, permettimi di spiegare perchè ho agito in un certo modo.
Ti prego, l'ho fatto solo perchè seni çok seviyorum, ti amo tanto -

Vedo un sorriso amaro comparire sul suo viso ma continua a non alzare lo sguardo su di me.

- Can, non potevo rimanere senza fare niente quando tu eri rinchiuso in prigione per colpa mia, avevi discusso con Fabbri per colpa mia.
Dovevo fare assolutamente qualcosa, lo capisci questo? -

Continua a tenere la testa bassa, lo sguardo fisso sul pc, non sembra aver sentito una sola parola di quello che gli ho appena detto.

Poso la tazzina sul tavolo ed evidentemente le mie mani entrano nel suo campo visivo, deve aver visto i graffi e poi la fasciatura, alza finalmente lo sguardo sul mio viso con espressione sorpresa - Cosa ti è successo? -

Mi rialzo  a fatica in posizione eretta dopo aver poggiato la tazzina, il dolore al fianco è sempre più insopportabile.
La voce di Polen interrompe qualsiasi spiegazione stessi per dargli.

- Can, aşkım, amore mio perchè sei andato via senza svegliarmi stamattina? -

Facevo fatica a respirare,  ma a questo punto trattenengo il  respiro per lo stupore ed il mio cuore perde un battito.
E' così dunque, hanno passato la notte insieme al capanno come avevo immaginato.

Lascio la stanza il più velocemente possibile, il battito del cuore che rimbomba nelle orecchie e il respiro  sempre più affannato.

Esco in corridoio in uno stato di trance senza sapere dove andare o cosa fare, mi dirigo senza rendermene conto nel bagno delle signore dell'agenzia, appoggio la schiena alla porta e mi lascio scivolare fino a terra.
Questa posizione rende quasi intollerabile il dolore al fianco e rende il mio respiro ancora più affannoso,  ma quasi non me ne accorgo tanto è il dolore che sta provando in questo momento il mio cuore infranto.

Non posso credere che qualche  giorno prima mi ha dichiarato  eterno amore,  chiedendomi di sposarlo, e pochi giorni dopo non solo mi ha escluso nettamente dalla sua vita, ma  è anche tornato di corsa tra le braccia delle sua ex.
Poteva avermi amato veramente se questo  è stato il suo comportamento non appena c'è stata un'incomprensione tra noi?

Non so quanto tempo sono rimasta seduta sul pavimento del bagno, bisogna che mi riscuota da questo torpore e mi metta  al lavoro, sicuramente qualcuno mi starà cercando.

Torno alla mia scrivania, nessuno sembra essersi accorto della mia assenza, decido di  prendere il computer portatile per andarmi a rifugiare in archivio, forse oggi è meglio che sia così, è meglio che stia lontano da tutti e soprattutto da lui e da Polen.
Mentre sto passando davanti al suo ufficio non riesco  a  trattenermi dal  lanciare uno sguardo verso la sua scrivania e questa volta il mio cuore martoriato non può fare altro che andare in mille pezzi.

Can è in piedi di schiena rispetto alla porta, Polen gli stringe le braccia al collo mentre si baciano appassionatamente.

Il mio respiro si  ferma,  non riesco a credere a quello che i miei occhi stanno vedendo, nelle mie  orecchie comincia a crescere un suono cupo,  un rombare che si accompagna al battito impazzito del mio cuore, non riesco a respirare, la  vista si offusca e poi  tutto diventa nero, mi sento cadere mentre il nulla più assoluto mi avvolge.


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