Sanem
E' arrivato il momento.
Non è stato facile ma sono riuscita a portare fuori casa, un poco alla volta, gli abiti e gli effetti personali di cui ho più bisogno facendo finta di andare a fare una passeggiata.
Andavo a casa di Ayhan, per fortuna mi ha lasciato le chiavi per qualsiasi evenienza, ed ho riposto tutto in una valigia che non le era servita quando è partita.Ho lasciato casa in piena notte, quando tutti ormai dormivano, sono andata a recuperare le mie cose ed ho chiamato un taxi che mi ha portato in breve all'aeroporto.
Ho scritto un biglietto ai miei cercando di spiegare loro la mia decisione, gli ho detto che ho bisogno di stare da sola per un po', che possono stare tranquilli perchè mi sarei presa cura di me stessa, ma avevo estrema necessità di andare via da quei posti che erano carichi di ricordi dolorosi per me.
Dovevo andarmene subito, non potevo aspettare oltre, mia madre avrebbe sicuramente intuito presto la mia condizione, è troppo attenta ed arguta per non notare niente, ne sono più che sicura, non posso rischiare.
In effetti quello che ho scritto non è del tutto una bugia, il quartiere, il negozio, la mia casa, addirittura la mia stanza con il poster degli albatros non facevano altro che riportarmi alla mente lui.
Lo vedevo ovunque, era stato ovunque e mi sembrava che pervadesse ogni luogo con la sua presenza.Neanche il mio amato lungomare e gli scogli, dove da sempre andavo a rifugiarmi a guardare il mare, riuscivano più a darmi conforto, niente sembrava aiutarmi a ritrovare me stessa ed il mio equilibrio.
Anche nelle onde del mare c'era lui, era ovunque intorno e dentro di me.
Pensare che una parte di lui stava crescendo veramente in me, mi dava conforto, attraverso quel piccolo essere lo avrei avuto accanto per sempre in qualche modo.Questi sono i pensieri che mi attraversano la mente mentre, seduta sulle seggiolina della sala d'attesa dell'area partenze internazionali dell'aeroporto di Istanbul, aspetto che appaia sullo schermo il numero del gate del mio volo.
E' paradossale il fatto che che io non abbia mai volato prima d'ora, Can mi aveva promesso che avremmo viaggiato per il mondo insieme, ed ora prendo per la prima volta l'aereo e lascio la Turchia proprio per andare via da lui.Questo è il primo passo del mio nuovo inizio, della mia nuova vita senza la mia famiglia e senza l'uomo che pensavo fosse il mio per sempre.
Sono pervasa da una strana sensazione, come se una voce mi dicesse insistentemente di non farlo, di non partire, è una voce ostinate e tenace che risuona nella mia testa da quando ho cominciato a pensare a questo viaggio, non voglio ammetterlo ma so esattamente cos' è.Non è altro che l'eco lontana del mio cuore che non vuole lasciarlo.
Sento chiamare il mio volo, mi alzo come in trance, indosso la giacca e comincio a muovermi con la mia valigia piena di tutto e di niente.
C'è il mio diario e c'è la collana d'ambra che mi aveva regalato dicendomi che mi avrebbe portato fortuna, che mi avrebbe tenuto insieme al mio amore dovunque esso sia nel mondo.Non credo più che possa funzionare ma non ho potuto lasciarla a casa, una forza che non ho saputo in nessun modo contrastare mi ha spinta a metterla in valigia, non sono riuscita a staccarmene.
Sono arrivata al gate, controllo biglietto e documenti e sono pronta a passare quella porta, è arrivato il momento di andare, di aprire una pagina nuova nel misterioso libro della vita di ciascuno.
Non so cosa mi porterà ma so dove mi porterà, alzo lo sguardo allo schermo del boarding e sorrido...ITALIA
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Una possibilità per amare ancora
FanfictionCan è veramente deluso e arrabbiato scoprendo che Sanem ha venduto il suo profumo a Fabri, è convinto che il loro rapporto sia ormai compromesso per sempre. Polen cerca in ogni modo di approfittare della situazione per frapporsi fra i due e ripre...