XVII

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Sanem

Il mio primo volo è stato spaventoso ed eccitante, avrei voluto avere una mano da stringere forte durante il decollo, avrei voluto ridere insieme a qualcuno per la strana sensazione che ho provato per i vuoti d'aria o per le orecchie otturate, ma questo è la mia vita ora, devo farci l'abitudine. Vedere il mondo dall'alto è stato eccitante, abbiamo sorvolato lo stretto di Messina ed è stato emozionante riconoscere la sagoma di una nazione così come l'ho sempre e solo vista sulle cartine geografiche. 

Allo stesso modo è stato incredibile atterrare e vedere dall'oblò in lontananza la bellezza maestosa del Vesuvio, è la prima volta che vedo un vulcano,  mi piacerebbe arrivare in cima ed osservarne il cratere, penso debba essere entusiasmante.

Per il momento mi accontenterò di arrivare sana e salva alla mia meta visto il lungo viaggio che ancora mi attende. Esco dall'aeroporto e noleggio un taxi che mi porta all'imbarco per le isole.
Da quando sono uscita dall'ospedale per fortuna  ho pensato di  iniziare a studiare con metodo la lingua inglese in previsione di questo viaggio e, grazie alla mia memoria prodigiosa, sono riuscita ad acquisire una base grammaticale ed un vocabolario che mi permetterà di cavarmela nelle situazioni di vita quotidiana. Acquisto quindi senza problemi un biglietto per il traghetto e mi godo la traversata in una bellissima giornata primaverile. Guardo allontanarsi pian piano la costa campana, con l'inconfondibile profilo del Vesuvio, per poi spostarmi a prua per assistere all'avvicinarsi di quella che sarà per un po' di tempo il mio rifugio dal mondo.

L'isola che sognavo di visitare da  quando, poco più che ragazzina, avevo visto in televisione un reportage di viaggi ambientato nella splendida Ischia, la più grande delle isole del Golfo di Napoli. Mi avevano stregato il blu  intenso del mare, i colori pastello delle  abitazioni, le spiagge ampie e sabbiose e le pinete rigogliose sparse per l'isola.

Dopo l'inferno che avevo appena vissuto mi piaceva l'idea di ricominciare la mia vita in un paradiso ed era stata una curiosa coincidenza scoprire che proprio in quei giorni Osman sarebbe venuto  sull'isola per girare uno spot pubblicitario per una nota marca di abbigliamento maschile. Non lo avevo avvisato che sarei venuta, non volevo che ne parlasse con Ayhan, lo avrei chiamato una volta arrivato per pregarlo di  incontrarci e  spiegargli la situazione di persona.

L'ingresso del traghetto nel porto mi incanta, la cittadina è esattamente come l' avevo vista nel reportage, ma molto più bella di quanto immaginassi, i colori vividi che regala la luminosità di questa bellissima giornata di fine marzo rende ancora più incomparabile la bellezza di questi luoghi.

Sbarco e osservo le persone in attesa sul molo, ho preso accordi con la padrona dell'abitazione che ho affittato che mi ha assicurato che ci sarebbe stato qualcuno ad accogliermi al momento dello sbarco. Mi guardo intorno finchè non  scorgo in lontananza una giovane  che, appoggiato indolentemente contro una jeep, ha in mano un cartello con su scritto  Sanem.

Mi avvicino trainando a fatica il mio trolley sulla pavimentazione sconnessa del porto - Hello -  Si allontana dalla jeep in fretta, facendosi avanti per prendere la mia valigia, mentre allunga una mano verso di me per presentarsi - Hello, piacere di conoscerti sono Andrea -

- Piacere, il mio nome è Sanem -

-Prego da questa parte -

Salgo in macchina a fatica, mentre lui sistema la mia valigia sul sedile posteriore, per poi mettersi alla guida partire di gran carriera arrampicando il veicolo lungo le stradine strette del paese. Sono incantata dalle costruzioni colorate e dalla bellezza delle numerose bouganville che si intrecciano alle recinzione e vanno a costituire ampie pergolate profumate nei cortili delle case.

Mi sembra finalmente, dopo tanto tempo, di riuscire a respirare, che il macigno che pesa sul mio cuore sia meno asfissiante del solit, come se la bellezza di questo luogo possa in qualche modo lenire la mia angoscia.

Ci fermiamo davanti ad una costruzione bellissima, immersa in una fitta vegetazione  e affacciata direttamente sulla spiaggia sottostante. Ho scelto questa tra le tante proposte proprio per il fatto che nelle foto, pubblicate sul portale internet, mostrava  delle bellissime verande aperte direttamente sulla spiaggia. Non posso permettermi arrampicate in questo momento, ho bisogno di calma e riposo e questa mi è sembrata la sistemazione migliore.

Andrea scende per venirmi ad aprire lo sportello, mi offre la mano per aiutarmi a scendere dalla jeep, decisamente alta per la mia statura, gli sorrido brevemente per ringraziarlo ed  insieme ci avviamo verso l'ingresso principale della costruzione Non facciamo in tempo ad arrivare al  portone che una ragazza dal sorriso gioviale ci viene incontro asciugandosi le mani su un grembiule.

- Benvenuta, io sono Elisa, piacere di conoscerti, vieni ti faccio vedere il tuo appartamento. Andrea porta dentro la valigia della signorina per favore - Mi prende per un gomito e mi guida verso il lato della casa rivolto  verso il mare dove, scendendo tre gradini si arriva ad un piccolo cancello in ferro battuto che apre con una chiave che poi provvede a consegnarmi - Posso darti del tu? Abbiamo la stessa età penso. - Annuisco sorridendo conquistata dal calore di questa piccola donna scura di capelli, abbronzatissima,  dai tratti tipicamente mediterranei ed un viso  gioviale.

- Ecco il tuo ingresso,  è indipendente rispetto al nostro, noi viviamo nell'abitazione dall'altro lato rispetto a quello in cui soggiornerai tu. Il cancello ti permetterà di accedere alla veranda affacciata sulla spiaggia e al portoncino del tuo appartamento - Mentre lei mi da tutte le indicazioni pratiche necessarie al mio soggiorno sono conquistata dalla bellezza di quel posto immerso nel verde. L'ampia veranda affacciata  sul mare è arredata con un grazioso tavolo  con quattro sedie in ferro battuto e  due invitanti sdraio imbottite.
Arriva Andrea  con la valigia e mi danno le indicazioni necessarie per raggiungere la sala dove saranno serviti i pasti, ho preferito questo tipo di sistemazione piuttosto che  una stanza d'albergo.  Ho pensato che fosse molto meglio un intimo appartamento privato con un servizio di ristorazione che mi avrebbe evitato di  dovermi muovere per fare la spesa, approfittando  invece per riposare come  mi ha caldamente consigliato il medico quando ho lasciato l'ospedale.

Andrea mi dice di essere disponibile per ogni tipo di commissione o per accompagnarmi in centro in qualsiasi momento, mi da il suo numero di cellulare in modo che possa contattarlo in caso di bisogno.

Se ne vanno salutandomi allegramente, mi sembrano veramente delle belle persone, sono felice della scelta fatta. Mi siedo sulla sdraio di fronte al mare e sospiro, mi sento decisamente sfinita, sono in piedi da questa notte ed il viaggio è stato lungo e faticoso, ma devo dire che mi sento ottimista dopo giorni e giorni contraddistinti da cupi pensieri e preoccupazioni.

Solo per un attimo sposto lo sguardo verso l'altra  poltrona di cui è dotata la veranda e  la mia mente traditrice immagina per un attimo Can qui con me.
Ah Sanem ah, sei qui per dimenticarlo, per cominciare a vivere senza di lui, non è proprio il caso che ti metta a sognare ad occhi aperti, mi alzo indispettita, chiudo la seconda sdraio e la appoggio da una parte contro il muro. Annuisco soddisfatta ed entro per farmi una doccia e concedermi qualche ora di meritato riposo, ne ho decisamente bisogno, ci sarà tempo poi per esplorare i dintorni.



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