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Sanem

Ho trascorso una notte agitata e un risveglio abbastanza pesante a causa della solita nausea, esco sul terrazzo per prendere una boccata d'aria prima di vestirmi e salire per la colazione quando non posso credere ai miei occhi. E' di nuovo qui, si è attrezzato bene questa volta, ha una stuoia e uno zaino che immagino contenga tutto l'occorrente per trascorre la giornata lì, Allah, Allah, ma cosa pensa di fare?
Mi vede ed alza la mano in segno di saluto, mi emoziona anche solo vederlo da lontano, ah Sanem ah, cerca di comportarti da donna adulta e assennata e non da adolescente innamorata. Rientro in casa senza ricambiare il suo gesto. Deve capire che non è il benvenuto. Mi vesto, salgo a fare colazione  per poi tornare a casa, sono stanca e ho solo voglia di leggere un po' e riposarmi. Lui è sempre lì, non si è mosso di un centimetro.
Testardo come un mulo turco!

Devo però cominciare ad ammettere che la sua perseveranza mi colpisce, perchè sta facendo tutto questo?  Trascorro una mattinata inquieta sul divano durante la quale non riesco a capire neanche una riga della pagina che leggo più e più volte, distratta all'idea che lui sia là fuori.

 Ogni tanto mi avvicino furtiva alla porta per vedere se si trova ancora lì.

All'ora di pranzo esco sulla terrazza e lui non c'è più, scuoto la testa non sapendo neanche io come sentirmi all'idea.
Salgo nella sala ristorante e mi  siedo al solito tavolo, oggi Andrea non c'è.E ' andato a Napoli per alcune commissioni, tutti gli altri tavoli sono occupati dagli ospiti abituali che ho imparato a conoscere nei giorni scorsi, vengono da ogni parte del mondo.

Guardo verso il mare, la vetrata si trova esattamente sopra la mia terrazza, e non posso fare a meno di guardare nel punto dove è stato Can fino  a poche ore prima, chissà dove sarà andato. Forse, scoraggiato dal mio disinteresse, se ne starà tornando in Turchia.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore della sedia davanti a me che viene spostata, mi giro sorpresa che qualcuno si stia sedendo al mio tavolo visto che Andrea non c'è e rimango a bocca aperta. Eccolo lì con il suo miglior sorriso  stampato sul viso che si accomoda dicendo - Non ti dispiace vero? Non ci sono altri posti liberi al momento -

La cameriera si avvicina per prendere le ordinazioni e mi da il tempo di riprendere fiato e recuperare un minimo di compostezza. Mi giro di nuovo a guardare verso il mare nell'intento di ignorarlo, lo sento sospirare poi, inaspettatamente, sento la sua mano prendere la mia attraverso il tavolo.

- Sanem, lutfen, per favore puoi ascoltarmi per qualche minuto? -

Non rispondo, rimango in silenzio, a questo punto sarebbe infantile alzarmi e andarmene, sospiro e annuisco tenendo lo sguardo basso, che dica quel che ha da dire.

- Guardami per favore Sanem, non fare l'errore che ho fatto quella mattina io in agenzia, ti chiedo scusa per quello, non avrei dovuto comportarmi in quel modo la sera al capanno e poi la mattina dopo in agenzia, se avessi alzato gli occhi su di te mi sarei reso conto che stavi male, che c'era qualcosa che non andava, perdonami.

Sono qui per chiederti perdono, perdono  per tutto quello che ho fatto, per il mio attaccamento morboso a quel profumo che mi ha portato a reagire così bruscamente. Quel profumo non sei tu Sanem, non me ne faccio niente della fiala che mi hai dato, non ci sei tu, non c'è la tua pelle a renderlo meraviglioso, non c'è il tuo sorriso, non c'è il tuo abbraccio.
Non è niente quel profumo senza di te. Perdonami Sanem.

Sono qui per chiederti perdono per averti parlato in quel modo quella sera, tu hai fatto un gesto d'amore dando via la tua ricetta  per liberarmi ed io ti ho ripagato urlandoti contro e lasciando dei segni sulla tua pelle tanta la forza con cui ti ho stretto le braccia. Ora capisco che il tuo è stato un gesto bellissimo che è stato ripagato nel peggiore dei modi. Perdonami Sanem.

Sono qui a chiederti perdono per non averti accompagnato a casa, per non essermi assicurato che fossi salita su un taxi, mai avrei immaginato che potessi avviarti a piedi, ho pensato che se avessi avuto qualche problema saresti tornata, il mio stupido orgoglio non mi ha fatto ragionare quella notte. Perdonami Sanem.

Sono qui a chiederti perdono per non aver mai preso una posizione ferma nel far allontanare Polen dalla mia vita, dalla nostra vita. Ha fatto in modo di creare solo malintesi tra noi , non sono stato con lei quella notte Sanem è quel che ha voluto farti credere.E' tornata poco dopo che tu te ne eri andata e mi ha chiesto di dormire lì per non dover guidare di notte per le strade di montagna, le ho dato distrattamente il permesso. Io ho trascorso l'intera  notte fuori dal capanno,  davanti al fuoco a pensare a quel che era successo. La mattina dopo ti ha fatto credere invece che avessimo dormito insieme, come ha fatto in modo che ci vedessi mentre LEI baciava me, un attimo dopo che le avevo detto di andarsene e non farsi vedere mai più. Ti ha vista arrivare e lo ha fatto per farti assistere ad una scena che era tutta un bluff.
Se io l'avessi mandata via prima in modo più risoluto e deciso non avrebbe mai potuto tramare contro di noi. Perdonami Sanem.

Sono qui a chiederti perdono per aver potuto anche solo pensare che fosse finita tra noi, che potessi vivere senza di te, ho capito il mio madornale errore già la mattina dopo quando ti ho visto a terra esanime sul pavimento dell'agenzia. Mi sono sentito morire al pensiero di perderti  come mi sento morire al pensiero che tu possa non perdonarmi. Sto lavorando e continuerò a lavorare sulle motivazioni che mi hanno spinto ad assumere certi atteggiamenti, ti prometto che non succederà mai più, ti prego perdonami Sanem -

E' troppo, troppo tutto insieme da elaborare, non so cosa pensare.
Il mio mondo sembra essere stato ribaltato a testa in giù, non mi sento bene, il cuore batte impazzito per tutte le rivelazioni che le sue parole hanno portato.
Mi alzo di scatto, non riesco, devo andare.

- Scusami, ho bisogno di stare un po' da sola -

Lascio il ristorante in preda alla confusione  più totale. Non riesco ad assimilare tutte le rivelazioni che mi ha fatto nel giro di cinque minuti, ognuna delle sue parole deve essere elaborata e digerita,  ho bisogno di capire che cosa significano per me. Ora che ho ascoltato devo capire cosa intendo fare, posso rischiare di fidarmi di nuovo di lui?

Una possibilità per amare ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora