Can
Mentre posa la tazzina del tè sulla scrivania noto le sue mani coperte di graffi ed escoriazioni e vedo una fasciatura al polso spuntare da sotto la manica del maglione. Ieri non mi sembrava che avesse niente, alzo lo sguardo sorpreso solo per scoprire altre escoriazioni sul visto, quelle sicuramente ieri sera non c'erano, era buio fuori dal capanno ma ne vedo ora talmente tante che me ne sarei accorto se ci fossero state.
- Cosa ti è successo? -
Non ha il tempo di rispondere che ecco entrare nell'ufficio Polen.
- Can, aşkım, amore perchè sei andato via senza svegliarmi stamattina? -
Vedo l'espressione sul viso di Sanem cambiare radicalmente, non riesco a pronunciare una sola parola di spiegazione che ha già lasciato la stanza. Mi rendo conto che ha completamente frainteso le parole di Polen, o meglio Polen ha fatto in modo che fraintendesse.
- Polen, come ti viene in mente di dire una frase del genere, hai la minima idea di quale impressione hai dato? -
Vedo un sorriso furbo comparire sul suo viso prima che riesca a mascherarlo.
- Certo che te ne rendi conto, lo hai fatto apposta è così? Volevi che pensasse che abbiamo passato la notte insieme al capanno vero? -
Esco dall'ufficio in cerca di Sanem, non voglio che si faccia un'idea sbagliata, nulla cambia per quanto mi riguarda tra noi , ma non voglio che pensi che sia stato con un' altra donna due minuti dopo aver rotto il mio rapporto con lei.
Non la vedo nel grande open space che ospita il gruppo dei creativi dell'agenzia, intercetto Cey Cey e gli chiedo se l'abbia vista, scuote la testa evidentemente sorpreso dalla mia espressione seria.
Scendo di corsa le scale per controllare in archivio ma non è neanche lì, dove diavolo si è cacciata, non può aver lasciato l'agenzia.Torno nel mio ufficio furibondo.
- Polen questo è stato troppo, ti prego di lasciare questo ufficio, l'agenzia e la mia vita per sempre.
Ti ho detto e ribadisco che tra noi non potrà mai più esserci nulla, se non vuoi capirlo e non puoi accettarlo allora è meglio che ognuno di noi prenda la propria strada.
Per favore, vai via e non tornare, non voglio vederti mai più-Sembra scioccata dalla mie parole, evidentemente non aveva pensato che potesse farmi raggiungere il limiti di sopportazione con le sue macchinazioni.
La vedo prendere un respiro e raddrizzare le spalle, con calma si avvicina alla mia scrivania per prendere la borsetta che vi aveva poggiato, si gira poi verso di me guadandomi senza parlare. La vedo lanciare una breve occhiata alle mie spalle verso il corridoio e, senza che io possa fare niente per fermarla, mi stringe la braccia al collo e mi bacia appassionatamente.
Mi ci vuole un istante prima di riuscire a reagire ed allontanarla.- Ne yapıyorsun, cosa stai facendo Polen? Come ti è venuto in mente? -
Il trambusto che arriva dal corridoio mi costringe a girarmi verso la porta per capire cosa stia succedendo, diversi impiegati sono chini su una persona a terra.
Mi muovo di corsa verso di loro per capire di chi si tratti solo per essere investito da un'ondata di terrore vedendo Sanem esanime.Cosa? Cosa è successo? Mi faccio largo, chiedo a tutti di allontanarsi e lasciare spazio, mi inginocchio accanto a lei.
E' pallida e sembra riuscire a respirare con molta fatica, il respiro le esce in un sibilo inquietante dalla bocca. Il sangue mi si gela nelle vene, sta succedendo qualcosa di molto grave.- Presto chiamate i soccorsi, subito! Sanem, Sanem, rispondi lutfen, Sanem, Sanem -
Non reagisce, passano minuti che sembrano ore interminabili, mi sembra che le sue labbra stiano diventando cianotiche mentre il respiro è sempre più affannato, esce ed entra a tratti scuotendole il corpo intero.
No, no, no. Cosa sta succedendo? Non può lasciarmi, non può succederle niente di male, no, no, no. Non può essere, oh Allah, come posso aver detto che era finita tra noi?
Al solo pensiero di perderla in questo momento mi sento di poter morire insieme a lei.
Cosa hai fatto Can? Come hai potuto pensare di vivere senza di lei?
I miei occhi si riempiono di lacrime, mi sembra che anche il mio respiro sia sempre più affannoso, non può succederle niente di male, non a lei, no.- Sanem, aşkım, amore mio, Sanem -
Sento Layla piangere vicino a me mentre parla accorata al telefono, con i genitori sicuramente.
Arrivano finalmente i sanitari del pronto soccorso, mi fanno allontanare ed in breve la spostano sulla barella e la portano via.
Sono pietrificato dalla paura, sento qualcuno toccarmi il braccio, mi giro come in trance per accorgermi che si tratta di Polen.
Torno in un attimo alla realtà e realizzo che l'ultima cosa che deve aver visto Sanem prima di cadere a terra esanime deve essere stata lei avvinghiata al mio collo.
La rabbia monta inarrestabile, le prendo il polso e la trascino nel mio ufficio.- Vattene immediatamente, ho capito cosa hai fatto, hai visto arrivare Sanem nel corridoio e l'hai voluta far assistere al nostro bacio appassionato vero? Ti disprezzo Polen, non voglio più vederti, hoşçakal, addio -
Prendo la giacca e lascio l'ufficio senza girarmi indietro, devo correre dietro all'ambulanza, devo vedere in quale ospedale la stanno portando, devo starle vicino, devo capire cosa le sta succedendo. Perchè respira così a fatica?
Allah, ti prego fa' che stia bene e non le succeda niente, io non posso stare senza di lei, me ne rendo conto solo ora. Sono stato uno stolto, come posso aver pensato di poter vivere senza l'altra metà del mio cuore?
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Una possibilità per amare ancora
FanfictionCan è veramente deluso e arrabbiato scoprendo che Sanem ha venduto il suo profumo a Fabri, è convinto che il loro rapporto sia ormai compromesso per sempre. Polen cerca in ogni modo di approfittare della situazione per frapporsi fra i due e ripre...