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Layla

Seguo l'ambulanza in macchina con Emre bay, non riesco a smettere di piangere, Sanem sta veramente male, non riesco a togliermi dalle orecchie il sibilo con il quale il suo respiro entrava ed usciva dalle labbra socchiuse. Cosa le può essere successo? Stamattina quando sono uscita di casa era in bagno e mi ha detto di non aspettarla,  che era in ritardo e ci saremmo viste in agenzia,  poi  non l'avevo  incontrata  durante la mattinata, non riesco a farmi un'idea di cosa le possa essere successo.

L'ambulanza entra nel pronto soccorso dell'ospedale,  chiamo i miei genitori per dirgli in quale struttura è stata portata Sanem, scendo di corsa e entro nel pronto soccorso dietro alla barella che la trasporta. Un'infermiera mi ferma quando arrivo alla porta oltre la quale solo il personale medico è ammesso. Rimango nel corridoio e sento la mano rassicurante di Emre bay posarsi sulla spalla, tremo e non riesco a smettere di piangere. Lo sento parlare al telefono, capisco che sta dando il nome dell'ospedale a qualcuno, immagino sia Can. Poco dopo infatti lo vediamo arrivare trafelato e dietro di lui i miei genitori che corrono verso di  me tenendosi per  mano preoccupati.

Il tempo sembra non passare mai, camminiamo tutti  avanti e indietro per il corridoio in ansia per quello che sta succedendo. 
Dopo un'attesa interminabile finalmente vediamo uscire un medico che sentiamo  chiedere dei signori Aydin.

-Come sta? Cosa le è successo? - Chiede mio padre con voce accorata.

- Sua figlia deve aver fatto una brutta caduta pensiamo, ha un'esteso ematoma sul torace sinistro. Purtroppo deve aver battuto violentemente contro qualcosa ed una costola si è incrinata andando pian piano a perforare il polmone. In questo momento stanno intervenendo per riportare la costola in posizione e richiudere il foro nel polmone. Ha anche un polso fratturato e diverse escoriazioni su mani e viso. Ci sono anche dei lividi sulle braccia, come se sia stata stretta con forza, non avete idea di cosa le possa essere successo? -

Ci scambiamo sguardi interrogativi  scuotendo  la testa ignari di cosa possa esserle successo, tranne... tranne Can.
Mi giro verso di lui, è immobile come una statua di sale, gli occhi spalancati, lo sguardo incredulo.

- Can? Hai idea di cosa possa esserle successo? Can? -

Sposta lo sguardo su di me senza proferire parola per un tempo interminabile, lo guardiamo tutti con sguardo interrogativo.

- Ecco, Sanem ieri sera è venuta al mio capanno in montagna, abbiamo avuto una discussione e poi se n'è andata. Io, io ero convinto che avesse chiamato un taxi, io... io..-

Nihat fa un passo minaccioso verso di lui - Cosa? Hai lasciato che la mia bambina vagasse per  strade di montagna di notte da sola? Non ti sei assicurato che la tua fidanzata andasse via sana e salva? -

- Noi, noi ci siamo lasciati e ...-

-Vi siete lasciati? Siccome vi siete lasciati non aveva più nessuna importanza per te, giusto? Sono le tue mani che hanno causato i lividi sulle sue braccia? - Si avvicina ancora di più a lui come per aggredirlo, non importa la differenza di stazza in quel momento,  Emre bay e mia madre intervengono per trattenerlo e cercare di calmarlo.

Can scuote la testa, si porta le mani ai capelli in un gesto disperato,  il suo sguardo è triste, accorato e rammaricato per quello che è successo, ma è chiaro che si rende benissimo conto che il suo comportamento è indifendibile.

La porta del pronto soccorso si apre di nuovo e  un infermiere spinge la  barella di Sanem probabilmente per  trasferirla in una stanza di degenza. Un altro medico ci raggiunge per informarci  che è andato tutto bene, non ci sono state complicazioni e dovrebbe recuperare al più presto. Un sospiro di sollievo unanime si alza da tutti i presenti, Nihat e Mevkibe lanciano uno sguardo animoso contro Can e si muovono per seguire Sanem.

Sto per andare anche io quando sento una mano prendere il mio polso, mi giro stupita, è Can.

- Layla mi dispiace, veramente, solo che Polen... -

- Ah ecco, ora abbiamo capito cosa ti ha trattenuto dal controllare che mia sorella salisse sana e salva su un taxi, avevi da fare con Polen, l'ho vista oggi in agenzia che non si staccava un centimetro da te. Adesso è tutto più chiaro, per favore Can credo che sia meglio che tu te ne vada, penso che nessuno ti voglia qui, Sanem compresa -

Detto questo  tiro via il polso dalla sua presa e lo lascio in compagnia del suo rimorso, spero che se lo mangi vivo perchè veramente ha avuto un comportamento  imperdonabile e inqualificabile nei confronti di mia sorella.

Una possibilità per amare ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora