LV

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Can

L'incontro con mia madre in quel frangente non era previsto, nè mi aspettavo un atteggiamento così cattivo nei confronti di Sanem, sapevo che non le piaceva ma non potevo pensare che la trattasse in modo così snob e la insultasse così apertamente.
Questo suo atteggiamento ha sancito definitivamente la rottura di qualsiasi tipo di rapporto con me, non  posso tollerare che tratti in quel modo mia moglie nè voglio avere niente a che fare con una persona del genere.

Sono in agenzia alle prese con la valanga di lavoro che si è rovesciata su di noi dopo la vincita del premio, è una grossa soddisfazione per tutti ma sono felice soprattutto per mio padre che ha ritrovato l'agenzia che procede a gonfie vele così come l'aveva lasciata. Nonostante i miei problemi personali degli ultimi mesi, con Deren ed il team di creativi siamo riusciti a mandare avanti tutto per il meglio, sono veramente orgoglioso di loro.

Sono immerso in questi pensieri quando sento bussare alla porta del mio ufficio, alzo lo sguardo e mi trovo davanti all'ennesima spiacevole sorpresa.
Sorridente e rilassata come se niente fosse successo ecco Polen  entrare nel mio ufficio con la sua solita spavalderia.

- Günaydın, buongiorno Can, è da un po' che ti cerco, mi hanno detto che sei stato fuori, volevo parlarti un attimo

Si appoggia con le mani alla scrivani e si protende verso di me forse per  baciarmi sulla guancia come era solita fare, ma mi allontano alzandomi e andando verso la finestra, gli giro le spalle per un attimo a raccogliere i pensieri quindi  torno a guardarla serio - Polen, perchè sei qui? Perchè mi hai cercato? Non sono stato abbastanza chiaro sul fatto che non voglio più vederti? Esci dalla mia vita Polen, per sempre, non voglio che tu venga in agenzia, non voglio parlare con te, non abbiamo niente da dirci lo vuoi capire o no? -

Viene verso di me con le mani protese come a volermi abbracciare, proprio in quel momento entra dalla porta Sanem che è venuta con me in città questa mattina per incontrare il suo editore ed evidentemente ha deciso di raggiungermi per pranzo.

Guarda lei e guarda me, per un attimo temo che abbia frainteso ma la vedo allungare una mano verso di me sicura - Can? - Mi muovo verso di lei per prenderle la mano e  stringerla al mio fianco,  Polen ci guarda incredula.

-Polen come ti stavo dicendo poco fa, non abbiamo più niente da dirci, ognuno deve prendere la propria strada e la mia è con mia moglie Sanem e con mio figlio. Spero che ora sia chiaro finalmente che non voglio più vederti, sei quasi riuscita a rovinare la mia vita, mi hai quasi fatto perdere l'unica donna che possa mai amare. La colpa è mia però,  ti ho permesso di avvicinarti a noi mentre  dovevo tagliare ogni rapporto da subito con te,  ma non potevo pensare che fossi  una persona così meschina e subdola. Hoşçakal, addio Polen, spero di non rivederti mai più -

Prende un respiro profondo come per parlare, ma evidentemente il mio sguardo eloquente le fa capire che non è il caso di provarci quindi ci passa accanto impettita e indispettita lasciando l'agenzia e spero le nostre vite per sempre.

- Wow Can, non ti ho mai sentito parlare così con nessuno -

L'abbraccio stretta mentre un brivido mi corre lungo la schiena al pensiero che per colpa di quella donna avrei potuto perderla per sempre, scuoto la testa per scacciare il terrore che è stato mio fedele compagno finchè non sono riuscito a ritrovarla e a convincerla del mio amore.

- Dovevo essere il più chiaro possibile Sanem, non è la prima volta che le dicevo di starmi lontana, se è venuta qui oggi evidentemente non aveva ancora capito, non potevo fare diversamente.

Ma lasciamoci anche questo fantasma del passato alle spalle, vieni signora Divit, ti porto a pranzo fuori, continuiamo a  vivere la nostra vita e lasciamo queste persone tristi e sole al loro destino aşkım, amore mio -


Una possibilità per amare ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora