~Demofobia~

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Prendo lo zaino con tutto ciò  che mi serve (telefono, chiavi, portafoglio, sigarette, vestiti di ricambio etc.) Appena credo di essere pronta mi faccio forza, vado in salotto e inevitabilmente Milena (aka matrigna) vedendomi uscire di casa si alza dal divano "dove stai andando cara, sai che oggi non hai lezione di violino!" cerca di dirlo con una finta dolcezza materna ma con lo sguardo cerca di incenerirmi, credo solamente perché é circondata da quelle oche delle sue amiche "sto andando da Diana stasera dormo da lei!" le rispondo come qualsiasi brava e dolce figlia farebbe facendo andare avanti questo ridicolo teatrino, vedo Milena boccheggiare non sapendo che rispondere per non far figuracce davanti alle altre vecchie decrepite, ma in quei attimi di silenzio un bisbiglio attira la mia attenzione "guarda come si é vestita i giovani di oggi non hanno proprio gusto, haha" dice una delle oche che odio di più tra tutte, anche se effettivamente non mi vestirei mai quotidianamente in questo modo, quella frase mi da parecchio fastidio e mi affretto a risponderle a modo "Ohh cara signora Rosa credo che sia meglio dare una controllata al suo guardaroba, sa non mi sembra di buon gusto indossare una tovaglia a scacchi" rispondo acida e non appena finisco la frase mi affretto ad uscire di casa sbattendo rumorosamente la porta "Coraline torna subito qui!" Sono le ultime parole della mia matrigna che sento mentre scendo velocemente gli scalini del Palazzo...

Dopo pochi minuti di corse e slalom tra il traffico arrivo sotto l'appartamento di Diana e la vedo già li mentre ha la faccia incollata all'iPhone "Ciao Dea!" alza di scatto lo sguardo dal telefono e mi guarda con un sorrisino "da quando mi chiami Dea?" mi chiede interrogativa, "guardate!" le rispondo mentre indico il suo vestitino di pelle e le calze a maglia decisamente larga "allora io te chiamo schianto!" "Ce sto Dea!" dico mentre entrambe ridiamo "su forza mentre aspettiamo le altre me devi racconta' che é successo con Dam!" In un primo momento ormai rassegnata comincio a formulare un discorso ma di colpo mi sorge una domanda "le altre?" lei alza gli occhi al cielo "Si visto che il viaggio è lungo e nessuna di noi due guida o dovuto invitare Katia e Sonya per un passagio" "Il viaggio é lungo!? mi spieghi dove dobbiamo andare perché ancora non ci sto capendo nulla!" "Prima tu mi
dici che è successo e poi te dico dove stiamo pe' anda'!" sospiro un'ultima volta "e vabbene! Allora mi ha chiesto n'accendino e io a disagio per la situa ho comiciato a tossire per la sigaretta, si e messo a ridere e quando ho visto il suo sorriso, ho cominciato a piangere perché mi ricordava quello di mia madre, ha insistito per saperne il motivo e mi ha abbraciata poi quando tu sei uscita mi ha dato questo biglietto..." le dico estraendo il tovagliolo che ho portato nel taschino della giacchetta di pelle, appena lo legge le se illuminano gli occhi e mi abbraccia "gli hai scritto vero!!" mi stacco dall'abbraccio "no Dea non saprei cosa scrivergli e ho la sensazione che mi prenderebbe per una groupie, ma ora mi devi dire dove stamo per anna'!" Subito lei incredula mi guarda come se un'assassino si fosse impossessato di lei

<BIIP!> il clacson di un'auto ci interrompe mi giro verso di questa, appena vedo il viso di Katia, Diana mi prende per un polso e mi trascina in macchina "Ciao ragazze!" ci salutano le due appena ci sediamo sui sedili posteriori, io ricambio con un mezzo sorriso

"quindi dove stiamo andando?" Chiedo cercando di far finta di essere entusiasta di essere in questa macchina con la musica a palla  "pronta?..." mi fa Diana mentre cerca qualcosa nello zaino, dopo poco tira fuori 4 biglietti "oggi andiamo all'ultimo concerto dei Måneskin! Purtroppo oggi c'è l'ultima data, ed é a Bologna e fra qualche mese andranno a Sanremo!"  le guardo con sorpresa e poi sposto lo sguardo su Diana terrorizzata "come!?" "Stiamo per andare all'ultimo concerto dei Måneskin!" La guardo sempre di più con terrore "Diana io soffro di demofobia!" Alle mie parole anche lei spalanca gli occhi, probabilmente nell'emozione di farmi questa sorpresa non ha tenuto conto della mia fobia "ma che é la demofobia?" Si intromette Sonya "ha il terrore di stare in mezzo a una folla..." risponde per me Diana "bhe forse se ci vieni te passa la paura!" Aggiunge Katia e dopo alcuni minuti di discussione partiamo, a patto che se mi sento male posso andarmene dal concerto...

Dopo quasi 5 ore di viaggio arriviamo all'Unipol arena, uno stadio abnorme e ciò significa una quantità assurda di gente così appena Katia parcheggia l'auto cominciamo a correre verso l'entrata, dato che siamo arrivate 2 ore prima l'edificio è praticamente vuoto e riusciamo a prenderci i posti alle transenne di fronte al palco perlomeno così non sarò completamente intrappolata da dei corpi sudati "ragazze io esco un secondo, se succede qualcosa chiamatemi" le altre annuiscono per poi riprendere a fantasticare su alcuni ragazzi Thomas ed Ethan, credo di averle sentite pronunciare quei nomi anche se non so chi siano...

Giro intorno allo stadio, senza un vero motivo, forse per godermi il tramonto con una sigaretta fra le labbra, cosa che effettivamente capita molto spesso, finché non trovo una panchina così mi ci sdraio continuando ad osservare le nuvole che lentamente si spostano, quando la sigaretta finisce e tra le mie dita rimane solo il filtrino mi alzo cercando con lo sguardo un cestino tanto per non buttarlo a terra, anche se spesso é un dettaglio che trascuro, appena ne intravedo uno vicino a una piccola porta dello stadio, mi avvicino ma a pochi passi da questo una guardia (credo...) mi viene incontro

"mi scusi signorina non le é concesso stare qui, se ne deve andare"

"Come scusi?"

"Qui ci possono stare solo i lavoratori se ne deve andare"

"Oh...ok butto solo questo" gli mostro il filtro ormai consumato tra le dita

"No,te ne devi andare ragazzina é illegale stare qui"

"Ma é serio? il cestino é a un metro da me" indico con la mano il cestino dietro di me

"Mi di spiace non lo può utilizzare"

"Oddiomio...che é impazzito? sono seria, mi stai prendendo per il culo?" Gli domando incredula, lui risponde con un gesto della mano come se volesse scacciare delle mosche per mandarmi via, presa dal nervosismo butto a terra il filtro e lo schiaccio con lo stivale come se dovessi spegnerlo, anche se totalmente invano "ecco ora preferisce che lascio sporca la sua fottutissima area o è meglio se faccio due passi verso quel cestino per mantenere le sua preziosissima area pulita?" A quel punto la guardia si avvicina maggiormente a me con fare minaccioso "Ragazzina te lo devo far capire con la forza?" "Ehy ehy calma, lei é con me..." una voce maschile alle mie spalle ci interrompe...

Coraline|Måneskin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora