~Ragazza cornuta~

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...Per il resto del tempo io e Diana non apriamo bocca, ogni volta che alzo lo sguardo verso di lei la vedo fare strane smorfie per non scoppiare a ridere.
Appena finita la pizza noto che Dia mi continua a guardare "Perché mi fissi?" alza gli occhi al cielo "Dai te prego dimme che é successo la fori" mi scongiura supplicandomi, "vado a paga'..." la snobbo malamente andando alla cassa

Dopo poco Diana mi raggiunge e dopo di lei vedo anche i 4 ragazzi seguirla, sapendo che in un modo o nell'altro avrei rivisto Damiano cerco di fare l'indifferente solo per non far nascere altri pensieri alla mia amica, dopo poco arriva la cassiere che fino a pochi minuti prima era in cucina non curante delle persone ferme ad aspettare, "Allora ragazzi chi paga?" anche se interdetta per la domanda, le passo i soldi, subito dopo fa una faccia stranita e si rivolge ai ragazzi dietro di noi con un filo di ironia "E quei 3 cavalieri lasciano pagare questa bella fanciulla!?" "Ohh no non siamo insieme!" le rispondo leggermente a disagio "oh pardonne moi! eccoti il resto" la cassiera mi passa le carte con un movimento brusco della mano, in quel momento Diana apre la porta per uscire dal locale ma una folata di vento fa volare via lo scontrino dalle mie mani, lo seguo con lo sguardo per cercare di riprenderlo, ma fortunatamente viene afferrato da una mano, la stessa mano che poco prima mi ha accarezzato la guancia, "grazie..." dico leggermente imbarazzata al ragazzo che mi ridà gentilmente lo scontrino "ah giusto...devo darti anche questo" mi risponde sussurrando mentre con la mano cerca qualcosa nella tasca del giubotto, dopo poco mi porge un bigliettino e confusa lo afferro, con ancora il tovagliolo piegato fra le mani saluto imbarazzata gli altri ragazzi ed esco dal locale

Appena il portone si chiude alle mie spalle abbasso lo sguardo verso le mie mani, e senza saperne il motivo alla vista di quel pezzo di carta sento un pizzico di emozione impossessarsi di me e per la prima volta dopo interi anni un sorriso sincero esce spensieratamente dalle mie labbra, lentamente apro il tovagliolino...

Appena il portone si chiude alle mie spalle abbasso lo sguardo verso le mie mani, e senza saperne il motivo alla vista di quel pezzo di carta sento un pizzico di emozione impossessarsi di me e per la prima volta dopo interi anni un sorriso sincero...

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Rimango qualche secondo a fissare il biglietto ripetendomi varie volte *è uno scherzo? che cosa sta succedendo?* Ma Dia mi risveglia dai miei pensieri "hey teso tutt'apposto?" d'impulso richiudo il biglietto e lo metto nella tasca posteriore dei jeans "si tutto bene...che ore sono?" "le 3:45" mi risponde lei "è meglio se torno a casa se no peggioro la situa con la strega" "ok allora ci vediamo domani?" mi chiede dandomi un abbraccio "ti dico poi...ciao Dia" "ciao amo" mi abbraccia un ultima volta e poi comincio ad andare verso casa

Apro lentamente la porta di casa per non far rumore ma inevitabilmente fa qualche scricchiolio, ad accogliermi è una matrigna incazzata nera che cerca di fulminarmi con lo sguardo, ma dopo così tanto tempo di convivenza forzata ho imparato a "usare gli occhiali da sole" così appena il portone si chiude alle mie spalle comincio a guardarla a testa alta "come ti permetti di tornare a casa a questo orario della notte e non rispondere hai messaggi! non sai quanto può far male perdere qualsiasi traccia della propria figlia, prova a metterti nei panni di tua madre, sei solo una ragazzina immatura!" la guardo con tutto l'odio che posso avere in corpo "tu non sarai mai mia madre! sei solo una lurida puttana che ha truffato e soggiogato mio padre! e dal momento che non sei mia madre non te ne deve fregare un cazzo se torno a casa in piena notte o di quel che cazzo faccio nella mia stracazzo di vita!e sappi che posso essere molto più matura di persone come te" urlo con tutta l'ira che ho in corpo avvertendo già le lacrime che minacciano di uscire "Si tu matura...sei stata talmente matura da metterti con un ragazzo che dopo un anno di relazione ti ha fatto le corna talmente alte che per interi mesi non sei riuscita ad uscire dalla misera porta della tua stanza...sei solo una piccola illusa!" dopo le sue parole non provo neanche a trattenere le lacrime incredibile come poche parola riescano ad abattermi, sento le gambe cedere, e tra tutti i tagli nella schiena se ne aggiunge uno nuovo "se credi...di poter essere mia madre...come puoi fare questo...a tua figlia?" cerco di dire con voce rotta dal pianto mentre le lacrime non cessano di scendere, non ricevo alcuna risposta se non un sorriso di disgusto così vado in camera mia sbattendo la porta e chiudendola a chiave alle spalle per poi crollare l'ennesima volta in un pianto...

Coraline|Måneskin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora