Chapter 9-All you can do is wait

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Il viaggio da Eichen alla clinica durò letteralmente pochissimi minuti, Mason avrebbe preso più di qualche multa, ma al momento non era importante; quello che contava era salvare Theo Raeken. Ormai tutti si erano abituati alla sua presenza e al vero Theo, d'altronde era parte del branco e nessuno veniva lasciato indietro, ma quello che l'umano davvero non riusciva a sopportare era il dolore e la tristezza che emanava il suo migliore amico.

Tenendo il corpo della chimera tra le braccia mentre continuava a ripetergli, con quel poco di voce che gli era rimasta, di svegliarsi e che non poteva non farlo, non poteva lasciarli così.

Appena arrivati Liam scese come un fulmine dalla macchina e subito arrivò all'entrata della clinica spalancando la porta con un calcio. Sarebbe dovuto rimanere pietrificato dalla sorpresa di rivedere tutto il suo vecchio branco nella sala d'attesa dell'edificio, ma l'unica cosa su cui era e voleva essere concentrato era Theo; perciò non guardò nessuno di loro e ignorò tutte le domande dei presenti e si diresse subito dal druido che si trovava già nell'altra stanza. <<Deaton ti prego aiutalo.>> implorò il lupo con le ultime forze che gli erano rimaste. Così posò subito il corpo della chimera sul freddo lettino metallico.

<<Liam cosa gli è successo?>> chiese con area preoccupata il druido mentre si muoveva velocemente nella la stanza, per prendere tutti gli strumenti necessari. <<Monroe l'ha sparato ma non credo sia semplice strozzalupo...>> rispose il beta ricordando quella scena che gli sarebbe rimasta impressa nella sua mente per sempre. <<Ok farò del mio meglio, per quanto possibile, ma ora devi uscire.>> <<Deaton ti prego...non posso perderlo.>> queste furono le ultime parole che Liam riuscì a dire al druido prima di essere allontanato da quella stanza da Mason e Scott, il quale quest'ultimo fu chiamato da Deaton per aiutarlo a salvare la chimera.

A turno ognuno di loro aveva provato a convincere il beta ad andare a casa per riposare, ma Liam era rimasto seduto a terra rannicchiato con la testa sopra le ginocchia e non sembrava muoversi o  ascoltare chi avesse intorno. <<C'è davvero bisogno di avere questa reazione per quel tipo? Vorrei ricordare che lui aveva ucciso Scott ed era anche quasi riuscito a dividere tutto il branco.>> disse Stiles interrompendo quell'atmosfera densa di ansia e tristezza che aveva ricoperto la stanza. <<Stiles ma come puoi dire questo, Theo potrà anche non essere l'incarnazione del bene ma era parte del nostro branco. Sin da quando vene siete andati non ha mai fatto qualcosa di sbagliato o malvagio.>> sbottò Mason contro l'altro umano.

<<Io do ragione a Stiles, non sono tornata per sapere come stesse Theo.>> disse Malia intromettendosi nella discussione. I tre continuarono a discutere senza fermarsi, nonostante Corey e Lydia tentassero di dissuadere i propri fidanzati dalla discussione; fin quando tutti non furono interrotti da Nolan.  <<È tutta colpa mia questo non sarebbe successo se mi fossi preso le mie responsabilità. La Monroe avrebbe sparato me se Theo non avesse deciso di prendersi il proiettile al posto mio.>> <<Nolan non è colpa tua anch'io ero lì con te e non c'erano altre vie d'uscita. Sarebbe andata a finale male lo stesso quindi non incolparti da solo, perché anch'io come te non ho potuto fare niente per evitare tutto ciò. Quindi la colpa non è solo tua.>> lo rimproverò Corey.e l'altro ragazzo parve rassenerarsi per quanto fosse possibile.

Erano passate tre ore da quando il corpo di Theo era entrato nella sala operatoria mentre nell'altra stanza erano rimasti Lydia, Stiles, Mason, Corey, Malia e ovviamente Liam. Dato che Nolan era tornato a casa per riposarsi ed Alec lo aveva accompagnato, invece Peter e Isaac avevano preferito allontanarsi dalla clinica e fare dei giri di controllo per la città. Mason era davvero preoccupato per il suo migliore amico poiché quest'ultimo era rimasto nella stessa posizione tutto il tempo senza dire una parola, l'unica cosa che faceva era voltarsi continuamente verso la porta dell'altra stanza ed era proprio in quei momenti, in cui l'umano poteva vedere lo sguardo vuoto dell'altro ragazzo.

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