A life with you-|Thiam|

Chapter 22- Everything ends sooner or later

Il branco era arrivato a Beacon Hills la mattina seguente al ritorno di Tara, la sorella di Theo che quest'ultimo aveva ucciso molti anni prima, i ragazzi però non erano ancora consapevoli di quello che fosse successo la notte precedente, andarono anche a controllare il Nemeton lo stesso giorno del loro arrivo eppure non trovarono niente di diverso dal solito. Erano passati un paio di giorni l'indomani sarebbe iniziata di nuovo la scuola, tutti avevano già iniziato a riprendere famigliarità con le rispettive routine; Alec aveva confermato che Nolan non aveva avuto altre visioni o cose simili, da Corey e Mason non c'erano problemi e lo stesso valeva per Theo e Liam.

Il lupo stava facendo gli ultimi compiti che gli erano rimasti da fare, ovvero quelli di biologia, nell'ultimo periodo era anche riuscito a mettersi in pari con matematica ma con quella la situazione restava sempre identica a prima, era frustante stare a scervellarsi sui libri e sugli appunti presi in classe senza capirci niente, avrebbe preferito passare quest'ultimo giorno di relax giù con il suo fidanzato a guardare la televisione e a bere della cioccolata calda, alla quale il beta preferiva aggiungere anche dei marshmallow. Dopo una mezz'ora Theo decise di salire sopra per vedere cosa stesse combinando il più piccolo e lo trovò a fissare con uno sguardo perso fuori dalla finestra.

<<E questo sarebbe il tuo modo di fare i compiti?>> lo richiamò la chimera facendo spaventare l'altro. <<La smetti di fare così! Vuoi per caso uccidermi?>> lo rimproverò Liam. <<Mi sembra un'ottima idea.>> disse il più grande con un sorriso stampato in faccia. <<Sto cercando di comprendere biologia ma credo non ci riuscirò mai.>>sospirò il lupo. Theo si avvicinò alla scrivania dove si trovava l'altro e con un cenno fece segno di fargli un po' di spazio sulla sedia, si mise ad osservare tutto il materiale che c'era di fronte a lui e dopo poco se ne uscì con <<Ma questa roba è semplicissima!>> Liam lo guardava come se fosse un alieno, in nemmeno cinque minuti aveva già capito cosa doveva fare mentre lui in mezz'ora aveva fatto poco e niente. <<Dai, ti aiuto io.>> disse Theo iniziando a sistemare tutti i fogli che aveva davanti. A quel punto il più grande stava per iniziare a spiegare l'argomento al suo fidanzato ma si rese conto che quest'ultimo lo stava fissando. << Se vuoi che ti aiuti smettila di fissarmi in questo modo.>> <<Lo sai che ti amo vero?>> << Sei solo un ruffiano.>>

In casa degli Holloway al ritorno dei due ragazzi c'erano ancora Grace e Rafael che però sarebbero partiti a breve per concludere delle cose lasciate in sospeso quando erano ritornati in città per le feste. Nolan si era offerto di andare a compare delle cose al supermarket che occorrevano alla madre, tuttavia decise di non frasi accompagnare da Alec perché quest'ultimo stava giocando alla playstation e non voleva disturbarlo, inoltre al ragazzo dagli occhi azzurri piaceva fare qualche passeggiata da solo per la città, lo trovava rilassante, così dopo essersi vestito e aver indossato il giubbotto uscì.

Per strada c'era un'aria gelida, non come quella in montagna ma gli si avvicinava e in un primo momento pensò di tornare indietro per prendere dei guanti ma alla fine lasciò perdere. A poca distanza dal supermercato tirò fuori il cellulare per controllare nelle note la lista delle cose che avrebbe dovuto comprare, però mentre era impegnato a leggerla per sbaglio andò a scontrarsi con qualcuno. <<Scusa.>> disse subito per poi alzare lo sguardo e riconoscere chi aveva davanti, cioè Sarah. <<Non ti preoccupare, ero distratta anch'io...aspetta ma tu non sei l'amico di Liam? Nolan giusto?>> Nolan la guardò disorientato e passarono alcuni secondi prima che rispondesse. <<Si si che ci fai da queste parti?>> <<Ero venuta a comprare delle cose ma non le ho trovate. Credo che andrò al centro commerciale, tu invece?>> <<Devo andare al supermercato.>> Quando si salutarono Sarah se ne andò verso la sua macchina mentre l'altro rimase lì dov'era, fermo e immobile, a pensare a quello che aveva visto.