Letto condiviso

7.9K 308 330
                                    

"Io non bacio nessuno." si rifiutò Levi, disgustato.

Mi sentii mancare. Per quanto stessi facendo la gradassa, probabilmente vedere Levi baciare un'altra mi avrebbe fatto male.

"Capitano, non mi faccia bere ancora." lo implorò Historia, con le guance più rosse di un cocomero.

Chiunque avesse fatto quell'obbligo, contava sull'ubriacatura della bionda per divertirsi alle spese del Capitano. Mi bastò dare un'occhiata ai presenti per capire che era stato proprio Eren; evidentemente, quei pochi minuti trascorsi nello sgabuzzino con Mikasa gli avevano dato una scossa di energia imprevedibile.

Tutti gli sguardi erano rivolti a Levi, che era sbiancato. Affrontare una dozzina di giganti era un conto, degli adolescenti ubriachi e in piena tempesta ormonale, decisamente un altro.

"E' solo un bacio, Capitano Levi." lo spronò Reiner.

"Le giuro, sarà rapido e indolore." confermò Historia, mandando un'occhiata di scuse a Ymir.

Riluttante, Levi si alzò e si diresse verso Historia. La ragazza era più bassa di lui e lo guardò avvicinarsi, fino a quando la sua figura non incombette su di lei. Io volevo distogliere lo sguardo, ma qualcosa mi diceva di continuare a guardare. Come aveva fatto a resistere durante il mio bacio con Jean?

Il Capitano le prese le guance e si avvicinò lentamente alle sue labbra. Lei inclinò la testa, aspettando di sentire il sapore di lui sulla sua bocca. Le loro labbra si sfiorarono e io pensai di ucciderli entrambi. All'ultimo, però, lui si allontanò.

"Non posso." dichiarò.

"Capitano, ma è solo un bac.." provò Connie.

"Non posso, ho detto. E' una mia sottoposta e per di più minorenne: non posso."

"Non lo verrà a sapere nessuno! E' contro ogni regola rifiutarsi così!" si lamentò Eren. Qualunque cosa fosse successa con Mikasa, era diventato insopportabile.

Levi sospirò. "Propongo uno scambio: io non bacio Historia e tu decidi con chi dovrò dormire questa notte."

Un mormorio di sorpresa si levò nella stanza. Da quando in qua il Capitano scendeva a patti con un sottoposto? Il sottoposto, per giunta, era Eren! Il ragazzo si strofinò le mani soddisfatto.

"Mia. Lei deve condividere il suo letto con Mia." concluse.

Pensavo che si sarebbe rifiutato e già immaginavo la scena di lui che, per disperazione, baciava Historia. Brutto, stupido, defic..

"Mi sta bene."

Rimasi di sasso. Aveva appena dichiarato di voler dormire con me. Questa serata era davvero  colma di  sorprese.

"Come se non fosse già successo." mi sussurrò all'orecchio Jean.

Un problema alla volta: prima avrei capito come superare la nottata, poi avrei parlato apertamente con Jean per capire cosa sapesse. Ancora una volta, delegai all'alcool il compito di ragionare per me e mi scolai un altro bicchiere.

Riprendemmo a giocare, non prima che Ymir si propose come sostituta del Capitano, per baciare Historia.

Le due si lasciarono andare in un'effusione di passione, con i ragazzi che non riuscivano a staccare gli occhi di dosso da quel bacio così poco casto. Io ero completamente sconvolta e quasi non riuscivo a mettere a fuoco  l'evento che stava interessando gli altri: tutto ciò che sapevo era di avere un forte calore provenire dal basso ventre. Sarei rimasta di nuova da sola con lui, in quello stesso letto. Cercai di ricacciare in fondo le farfalle che si erano alzate in volo nel mio stomaco. Non gli avrei concesso un'unghia, se prima non mi avesse spiegato perchè si stesse comportando così da stronzo; almeno, era quello che speravo di riuscire a fare.

I turni successivi passarono velocemente, la mia testa continuava a girare e non capivo molto di quello che stava succedendo. Riuscì solo a vedere lo spogliarello di Sasha davanti a Reiner e Armin tornare a vomitare sul pavimento.

"Andiamo?" mi propose Levi, quando tutti gli altri avevano iniziato a lasciare la stanza. Eren e Mikasa si erano allontanati, di nuovo, insieme.

"Toccami con un dito e ti giuro che inizio a urlare." lo minacciai. Che minaccia imbecille.

"Non lo farò fino a che non me lo chiederai tu stessa" promise.

"Togli quel sorrisino del cazzo dalla faccia," sbiascicai, salendo le scale con molto poco equilibrio "non succederà mai più, stanne certo."

Prima che levi chiudesse la porta dietro alle nostre spalle, feci in tempo a notare che, in fondo alle scale, Eren stava trascinando via Mikasa, tenendola per mano. Almeno loro, forse, avrebbero avuto un lieto fine.

Pov Levi:

Senza un motivo valido, Mia si sedette per terra, al centro della mia camera. La guardai confuso.

"Non preferisci il letto?"

"Io faccio quello che mi pare, quando mi pare, dove mi pare... sono libera!" mi ricordò per la terza volta in poco più di un'ora. Alzai gli occhi al cielo: era completamente ubriaca. Avrei voluto spiegarle i miei assurdi comportamenti, ma non era questo il momento.

Rispettando la sua volontà, mi sfilai la maglietta e i pantaloni.

"Che stai facendo?" si scandalizzò lei.

"Non dormo con i vestiti con cui mi sono allenato." spiegai con pazienza. Senza aspettare una risposta, mi infilai nelle lenzuola. Avevo fatto un grande sforzo nel non tentare di convincerla a entrare nel letto con me, nonostante avessi visto che guardava il mio corpo semi nudo con desiderio.

Mia mi eccitava da ogni punto di vista, ma non ero un animale. Mi ero comportato come tale per tutto il giorno, aggredendola e trattandola male a causa della mia stupida insicurezza; questo, però, non era sufficiente a fare da me un mostro capace di approfittare della sua ubriacatura.

Purtroppo, l'idea che mi avesse usato per far ingelosire Jean mi aveva divorato fin dal primo mattino e quando li avevo visti insieme, a parlare sull'albero, ero completamente uscito di testa.
Ero geloso, gelosissimo; così mi ero convinto che fossero andati a letto insieme: aggrapparmi a questa assurda ipotesi mi aveva fatto sentire meglio. Non potevo ammettere a me stesso che ero semplicemente un pazzo paranoico, avevo bisogno di un pretesto per poter essere geloso, che non fosse il semplice vederli parlare insieme.

Mi ero costruito il film che vedeva come protagonisti loro due mentre scopavano, solo per stare meglio con me stesso e alla fine mi ero convinto della mia stessa assurda fantasia. Spesso la gelosia ci fa quasi sperare che l'altro abbia fatto delle stronzate, per poter giustificare la sua presenza.

Ero stato un idiota, di nuovo, e volevo spiegarglielo. Lei però era troppo ubriaca per potermi capire. Mi voltai dall'altro lato per non vedere il suo viso che mi fissava dal pavimento. Che assurda situazione. Chiusi gli occhi e provai a dormire.

In quelle stesse lenzuola, la sera prima la avevo avuta. Era stata mia, completamente, e si era abbandonata al mio tocco, ai miei baci e alle mie spinte. Le immagini di quella notte mi tornarono alla mente con violenza e cercai in ogni modo di scacciare la sensazione di lei che gemeva sotto al mio corpo.

Mia non aveva idea di quanto mi facesse impazzire il solo vederla e io avrei potuta averla in qualsiasi momento, se solo non avessi pensato che fosse andata a letto con Jean. Sembrava una squallida barzelletta da osteria.

Davo costantemente dei mocciosi a quei ragazzi, ma qui l'unico bambino ero io. Non ero neanche capace a scopare senza farmi venire mille paranoie, in seguito. Corressi mentalmente quel pensiero: ero andato a letto con molte donne, senza alcun problema;  il problema, era farlo con Mia. Chiusi gli occhi con forza, come se quello potesse bastare a far sparire i miei desideri.

Dopo qualche minuto, sentii qualcuno toccarmi la spalla.

"Levi?" mugugnò con la sua vocina. "ti prego, non dormire."

Obbligo o Verità, Capitano Levi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora