Trascorremmo le ore successive a medicare le mie ferite: ogni singola parte del mio corpo era graffiata e ammostata, come se una carrozza mi fosse passata sopra. Fortunatamente, non avevo nulla di rotto, anche se il punto in cui la testa aveva sbattuto contro l'albero mi mandava continuamente delle fitte di dolore. In ogni caso, ogni malessere fisico non poteva competere con l'apprensione che avevo per il resto dei miei compagni. Era una squadra fortissima, ma con queste bestie le certezze erano insufficienti.
Il mio cuore saltò un battito quando sentimmo la porta del casolare aprirsi.
"Mia, stai bene!" urlò Mikasa, correndomi incontro.
In un attimo mi ritrovai circondata dai miei amici, che continuavano ad abbracciarmi e a sorridermi. Era incredibile: loro erano andati a combattere un'orda di giganti e la loro più grande preoccupazione sembrava essere controllare che io stessi bene. Il mio cuore si scaldò di gioia a quel pensiero: erano la famiglia che non avevo mai avuto. Stavano tutti bene, per fortuna.
Quando Levi entrò nel casolare, calò il silenzio e i ragazzi si spostarono per lasciarlo passare. Lo guardavano tutti con rispetto e.. curiosità? Perchè improvvisamente mi sembrava che stessero aspettando che dicesse qualcosa? Cosa era successo, mentre ero svenuta?
"Mia." mi salutò lui con un sorriso stanco. Era completamente imbrattato di sangue.
"Capitano." feci un cenno con la testa.
"Noi beh, vi lasciamo soli." propose Historia, spingendo gli altri fuori dalla stanza. Prima che chiudesse la porta alle sue spalle, vidi Eren farmi un cenno, per poi avvicinarsi a Mikasa. Le mie minacce erano servite a qualcosa. Mi ritrovai da sola con Levi.
"Stai bene." commentò, non sapendo bene da dove iniziare.
"Tu invece sei decisamente zozzo." gli risposi io sarcastica. Il mio sguardo, però, tradiva la mia emozione. Le parole non sarebbero state sufficienti a descrivere la felicità nel rivederlo.
"Si, dovrei farmi una doccia." ridacchiò "Tu, invece, dovresti riposarti; te la sei vista brutta la fuori."
Annuii in silenzio. Avrei voluto dire qualsiasi altra cosa ma Levi non mi diede il tempo.
"Ci vediamo dopo." mi salutò, stringendomi la mano con impaccio. Si allontanò dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle.
Rimasi quindici minuti a fissare il soffitto, in silenzio, cercando di capire come comportarmi. Come sempre, alla fine diedi retta all'istinto e mi alzai. Il mio corpo mi fece capire di essere contrario a quella scelta, ma ignorai ogni fitta di dolore.
Salii le scale che conducevano da Levi.
Bussai alla porta della sua stanza, ma nessuno rispose; ovviamente entrai ugualmente. La camera era in perfetto ordine, tranne che per i vestiti insanguinati buttati in angolo.
Sentii il rumore dell'acqua che scorreva provenire dal bagno. Non pensando più a nulla, aprii la porta. La doccia era esattamente di fronte a me.
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Obbligo o Verità, Capitano Levi?
Fanfiction🔞 Scene esplicite. Se non conoscete Attacco dei giganti, potete leggere ugualmente: le dinamiche si capiscono comunque. Durante una missione esplorativa nel distretto di Shiganshina, la squadra Levi è costretta a rimanere per cinque notti in un cas...