Sguardi

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Pov Mia:

"Obbligo." rispose Levi, guardandomi con aria di sfida.

A quanto pareva, il freddo e riservato Capitano Levi si sarebbe abbassato a uno stupidissimo gioco alcolico, pur di darmi fastidio. Probabilmente la presunzione di questo pensiero era dovuta alla rabbia, ma in quel momento mi sembrò che Levi avesse dimostrato quanto realmente gli importasse di me. Avrebbe svolto un obbligo, si sarebbe in qualche modo sottomesso a un suo sottoposto, pur di dimostrarmi di non dovermi nulla. Era un'idea piuttosto contorta, ma mi permise di seguire i suoi movimenti con una certa soddisfazione.

"Mi perdoni, Capitano, per la mia insolenza; " iniziò Connie, cercando il modo migliore per formulare la sua penitenza "Un gioco è un gioco e tutti noi abbiamo fatto qualcosa di imbarazzante, quindi.. la obbligo a dormire con uno di noi, stanotte."

Connie cercò di non accentuare troppo la parola "dormire", ma era ovvio che, in fondo, alludesse ad altro. Levi lo guardò con un ghigno e non capii il motivo di quella reazione.

"Connie, sei proprio un moccioso fastidioso," commentò "ma hai ragione: un gioco è un gioco. Posso scegliere io con chi avrò il dispiacere di condividere il mio letto?"

"Beh, si certo." confermò il ragazzo.

Jean mi mandò un'occhiata maliziosa e io mi maledissi per aver fatto allontanare Mikasa: probabilmente in questo momento la ragazza sarebbe stata appiccicata al corpo di Eren, ma avevo decisamente bisogno di un suo conforto.

"Chiederò all'altra Akerman in questo casolare, così nessuno di voi ragazzini possa sospettare che ci sia stato qualcosa di diverso da un profondo sonno."

Non sapevo se essere felice o dispiaciuta per questa scelta. Forse, in fondo al cuore, desideravo sentire il mio nome. Nel dubbio, mi attaccai alla bottiglia del vino. Era stata una mossa impulsiva e stupida, ma in quel momento avevo bisogno che l'alcool sovrastasse i miei pensieri.

A quel punto, inaspettatamente il Capitano si rivolse a me.

"Obbligo o verità, Mia?"

"Verità."

"Sei andata a letto con qualcuno in questa stanza?"

Sussultai. Che cazzo di domanda era? Sapeva benissimo con chi avevo passato l'ultima serata ed era stato lui stesso a dirmi di non voler rendere pubblica la cosa. Lo guardai, come per chiedere una spiegazione. Lui, però, stava cercando di valutare la reazione di Jean a quella domanda.

Il ragazzo non si era accorto di nulla e mi guardava con sincera curiosità, cercando di capire se le insinuazioni fatte per tutto il giorno erano corrette o meno.

Levi, qual è il tuo piano? mi domandai, cercando di intercettare i suoi occhi. Ero andata a letto solo con lui, possibile che volesse che dicessi questo?

Improvvisamente, mi balenò un'idea: forse sospettava che fossi andata a letto anche con qualcun altro. Che modo di indagare del cazzo! Se me lo avesse chiesto ieri sera, gli avrei risposto tranquillamente di no. Provai a prendere tempo, per capire se era questo che gli interessava.

"Prego?" gli domandai, con la bocca secca.

"E' una domanda semplice: sei andata a letto con uno dei tuoi compagni?" percepii una nota di cattiveria in quella domanda. Era proprio quello che sospettavo: voleva scoprire se mi ero portata a letto qualcun altro.

Gli sorrisi, mandando degli sguardi di fuoco. "No, ma non mi dispiacerebbe."

Era stato uno stronzo e ora lo ripagavo con la stessa moneta. Lui mi guardò in cagnesco e fece per alzarsi.

"Ook" si intromise Historia, percependo qualcosa di strano in quella assurda conversazione tra il Capitano e una sua sottoposta "Non serve riscaldarsi, capitano. E' solo un gioco.."

Levi si rimise seduto, continuando a fissarmi con ostilità. Era impazzito? Avevo sempre interpretato i suoi pensieri, ma questa volta proprio non capivo cosa diavolo gli passasse per la testa. Si stava comportando in un modo assurdo, quell'improvvisa cattiveria non gli si addiceva; soprattutto, non dopo avermi avuta tra le sue lenzuola.

Passó qualche turno e Armin fu costretto a raccontare una sua fantasia erotica.

"Cazzo, Arlert. Sotto a quel dolce visino biondo si nasconde una bestia." lo canzonò Jean. Scoppiammo tutti a ridere e, per allontanarsi da quella situazione imbarazzante, decise di andare a richiamare Eren e Mikasa, che erano rimasti nello sgabuzzino per molto più di cinque turni. Cercai di dissuaderlo con lo sguardo, ma il biondo si diresse deciso verso la porta.

I due uscirono molto imbarazzati e capii dall'occhiata che la corvina mi aveva rivolto che qualcosa si era sbloccato. Purtroppo per lei, quella notte non avrebbe potuto approfondire nulla con Eren.

"Mikasa, questa notte dormi con me." le comunicò Levi, assertivo.

"Cosa?" si intromise Eren. Mikasa gli fece eco.

"Devi dormire con me. Volontà di questo stupido gioco."

La ragazza spostò lo sguardo confuso tra me e Levi e chiese perchè proprio lei. Il Capitano glielo spiegò e lei si scusò con uno sguardo con me. Quella sera stavamo tutti comunicando attraverso gli occhi: nessuno aveva mai detto nulla di equivocabile, ma ebbi l'impressione che tutti avessero iniziato a capire come stavano le cose.

Passarono altri turni e Ymir e Historia ci intrattennero con un erotico balletto su Connie. Sasha, intanto, era scesa dalle gambe di Reiner e aveva bevuto per molti turni, dal momento che Eren si era impuntato sul chiederle cosa pensasse del biondo, riproponendo quella domanda a ogni "verità" della ragazza.

Come la sera precedente, verso mezzanotte eravamo tutti ubriachi. Quasi tutti: Levi, pur avendo bevuto per evitare di rispondere alla domanda su "chi fosse il cadetto più affascinante", era ancora sobrio.

Approfittò della comune ubriachezza, però, per avvicinarsi a me senza destare troppi sospetti.

"Che cazzo vuoi?" gli sussurrai, non appena si sedette nella sedia accanto alla mia. Ero decisamente poco lucida e le parole mi sgorgavano senza alcun filtro.

"Non lo so." ammise lui "Probabilmente spiegarti il mio assurdo comportamento di oggi."

Lo guardai, fulminandolo con gli occhi.

"Non mi interessa sapere perchè sei uno stronzo. Io sono giovane e libera.. non mi frega nulla di uno spocchioso, sadico e egoista Capitano.." parlavo sbiascicando ogni parola, il giorno dopo mi sarei vergognata tremendamente di quella tirata.

"Non saranno due occhi grigi e un fisico da urlo a farmi sciogliere come un budino. Io sono libera... liberissima e andrò a letto con chiunque, se sarà necessario a dimostrarti che il tuo fascino non serve a nulla con me." continuai, imperterrita. Gli altri non sembravano accorgersi di nulla, troppo presi dalla performance di Armin che, intanto, era stato obbligato a imitare la corsa di un gigante.

Lui alzò un sopracciglio divertito. "Il mio fascino?"

"Oh, vaffanculo." sbottai. "Non so perchè tu mi abbia portata a letto, ma preferivo che non fosse successo, se era solo un modo per trattarmi di merda il mattino successivo."

"Mia, dobbiamo parla.."

"Capitano, deve baciare Historia!" ci interruppe Eren, in preda alla più totale euforia.

Obbligo o Verità, Capitano Levi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora