Pov Mia:
Levi era sdraiato sul letto, con le braccia incrociate dietro alla testa e le gambe sovrapposte. Non si era curato di rivestirsi e indossava solamente un paio di boxer. Anche io, sopraffatta dal caldo di quei giorni, avevo approfittato della nostra intimità per rimanere solo in biancheria. Nonostante ci fossero tutte le premesse per far degenerare la situazione, notai lo sguardo assente di Levi, che fissava al soffitto.
"Che hai?" gli chiesi, avvicinandomi al letto.
Lui si girò verso di me e mi chiese con uno sguardo di raggiungerlo nel letto. Annuii e scivolai vicino a lui, poggiando la testa sul suo petto nudo e una mano sui suoi addominali. Lui iniziò a giocare con i miei capelli.
"Come mai i giganti erano qui?" mi domandò, rivolgendosi più a se stesso che a me. Mi misi a pensare. In effetti era strano: avevamo ucciso tutte le bestie presenti nel distretto abbandonato. Per quanto le mura fossero ancora aperte, teoricamente sarebbe dovuto passare molto più tempo prima che i giganti potessero ripopolare la zona. In ogni caso, non mi sembrava un problema così grande: così come erano apparsi, erano stati uccisi.
"Forse dovremmo tornare indietro e avvertire gli altri." continuò Levi "Il nostro compito era precedere il resto del Corpo di Ricerca per perlustrare la zona. Erwin, Hanjie, Annie e gli altri dovrebbero raggiungerci tra due giorni. Forse, però, sarebbe il caso di tornare indietro, metterli al corrente di questa anomalia e ripensare al piano di riconquista."
Lo guardai dal basso del suo petto. C'era qualcosa di strano nella sua voce: il ragionamento era sensato, ma troppo prudente. Alla fine eravamo in un ambiente in cui i giganti pullulavano, il fatto che ne fossero apparsi alcuni all'improvviso non voleva dire molto: potevamo semplicemente non averli visti la prima volta che avevamo setacciato la zona, in cerca di bestie da sterminare. Inoltre, a parte l'incidente in cui ero stata coinvolta, Levi e gli altri non avevano avuto troppi problemi a risolvere l'inconveniente. In altre parole, l'evento faceva parte della normale amministrazione del Corpo di Ricerca.
"Levi, cosa c'è che non va?" riprovai.
Lui mi guardò negli occhi, poi distolse subito lo sguardo, continuando ad accarezzarmi i capelli. Mi tirai in alto facendo forza con un braccio, in modo tale da intercettare i suoi occhi grigi.
"Levi, di me puoi fidarti." gli dissi, incerta.
Lui mi sorrise dolcemente e mi diede un bacio sulla fronte. "Lo so, Mia." mi sussurrò. Non mi aveva risposto, però, quindi rimasi in quella posizione, con sguardo inquisitore. Lui sospirò e si decise a svuotare il sacco.
"Fino a ora era la furia omicida a guidarmi: mi gettavo nella battaglia con impavidità e forse anche con arroganza. Mietevo vittime e mi inebriavo del sangue che scorreva sulle mie mani."
Annuii, non capendo bene cosa stesse cercando di dirmi; lui continuò.
"E' facile essere il "soldato più forte dell'umanità", quando non hai nulla da perdere. La tua morte o quella di un gigante, questo era l'unico motore delle mie azioni."
Mi carezzò di nuovo i capelli. "Oggi, quando ti ho vista contro quel tronco, incosciente, mi sono immobilizzato. Non riuscivo più a muovermi, a ragionare, a uccidere. Ero terrorizzato, una paura folle mi divorava le viscere. In quel momento, ho capito di aver trovato il motivo per cui combattere e, con lui, qualcosa da perdere."
Capii dove volesse andare a parare e mi salì un nodo alla gola. Qualcosa in lui, dopo oggi, si era rotto per sempre.
"Hai sempre avuto qualcuno, Levi: Hanji, Erwin, io stessa. Siamo sempre stati vicino a te, non è cambiato nulla."
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Obbligo o Verità, Capitano Levi?
Fanfic🔞 Scene esplicite. Se non conoscete Attacco dei giganti, potete leggere ugualmente: le dinamiche si capiscono comunque. Durante una missione esplorativa nel distretto di Shiganshina, la squadra Levi è costretta a rimanere per cinque notti in un cas...