"Capitano, gioca anche lei stasera?" propose Eren durante la cena, senza il minimo preavviso.
Sasha sputó l'acqua che stava bevendo, Armin impallidì e Reiner alternó lo sguardo sconvolto da Eren a Levi.
Io trattenni il fiato, non sapendo bene quale sarebbe stata la risposta che avrei preferito. Cosa cazzo gli era venuto in mente?
"Yeager, non dovevamo fare tutto di nascosto?" lo rimproveró Ymir, esplicitando quello che io stessa pensavo.
"Come se non sapessi che vi siete già messi d'accordo." comunicó Levi, continuando a mangiare senza mostrare troppe emozioni. Non rispose,peró, a quella domanda e tutti noi rimanemmo in una silenziosa attesa.
"Capitano Levi?" provó Connie.
"Ci penserò." rispose assertivo lui.
Alzai gli occhi al cielo, cercando di non manifestare troppo platealmente il mio disappunto: mai una risposta certa,con lui dovevi sempre rimanere in attesa di una decisione. Levi non aveva perso alcun mio movimento e, come interpretati i miei pensieri, si corresse.
"Va bene, mocciosi, vediamo come vi divertite."
Eren battè le mani in segno di approvazione e tutti lo imitarono. Io rimasi ferma a fissarlo con sguardo di sfida: se voleva giocare, avrei giocato anche io.
"Direi che non serve andare giù di sotto, allora!" propose Armin, sollevato.
"Troppi ricordi nella taverna, Armin?" lo canzonó Reiner.
"Ha avuto una nottata di fuoco con il pavimento" continuó Eren, alludendo alla serata passata a vomitare per terra.
"È stata una cosa a tre, Eren" lo corresse Jean, ricordando il suo ruolo quella notte.
Mi intromisi ridendo "La cosa più erotica che abbia mai sentito"
"Messa maluccio allora, Mia"
Feci una smorfia al ragazzo; "Fottiti" .
"A proposito di fottere, obbligo o veritá, Reiner?" inizió senza molti preamboli Ymir. Non capii bene il motivo per cui avesse deciso di dare avvio al gioco proprio con quella frase, ma a quanto pareva saremmo partiti subito in quarta.
"Verità."
"Racconta la tua prima volta."
Il ragazzo diventó paonazzo e avvicinó il bicchiere alle labbra: avrebbe bevuto al posto di rispondere alla domanda.
"Non ci credo, sei vergine?" si stupì Connie, senza alcuna malizia.
"Essere un soldato non ti offre molte possibilità" borbottò lui. Nonostante quello che diceva fosse vero, rimasi molto colpita dalla sua mancata esperienza: Reiner era un bel ragazzo e sembrava il tipo in grado di portarsi chiunque, uomini o donne che fossero.
Eren prese la palla al balzo e senza rispettare le regole del gioco si rivolse a Levi.
"Capitano, conferma le sue parole?"
Il mio cuore saltó un battito e una fiamma si riaccese nel mio basso ventre, pensando di essere stata io stesso a letto con lui, appena 24 ore prima. Ero ancora furiosa con Levi, ma non potevo negare che mi facesse sempre un grande effetto."Assolutamente no, ma non racconteró a voi la mia prima volta." rispose con la solita freddezza. Peccato, ero curiosa di sapere chi era stata la sua prima fiamma. Nessuno di noi era rimasto soddisfatto da quella risposta, ma avremmo avuto tutta la sera per indagare.
Reiner fece la fatidica domanda a Historia e la ragazza fu costretta ad ammettere di preferire le donne agli uomini.
"Peccato" commentó Eren con disappunto, facendo storcere il naso a Mikasa. Povera ragazza, quell'idiota non si rendeva conto di cosa avesse sotto gli occhi.
Durante il suo turno, Historia obbligó Sasha a rimanere per cinque turni in braccio a Reiner, a cavalcioni.
La ragazza si alzó imbarazzata e si avvicinó al biondo, che peró sembró contento di quella proposta. Si allontanó con la sedia dal tavolo per permettere alla rossa di muoversi con più comodità. Lei scavalcó le sue gambe e si sedette sopra di lui, reggendosi sulle spalle forti del ragazzo. I loro volti erano molto vicini e Reiner le sorrise con dolcezza. Quel gesto fece sciogliere Sasha, che si posizionò con più comodità sui pantaloni del ragazzo. Come risposta, lui diventó più rosso. Immaginai lo sforzo di Reiner per evitare che la ragazza sentisse sotto di se l'emozione che quei movimenti avevano provocato.
"Obbligo o verità, Mia?" mi chiese la ragazza, lasciando che Reiner appoggiasse le mani sui suoi fianchi, per reggerla.
"Obbligo."
"Da quello che so, il povero Jean è rimasto a bocca asciutta ieri sera. Un bel bacino, per consolarlo? Ti ricordo che non puoi tirarti indietro."
"Cos'è questa storia?" si intromise Levi.
Era gelosia, per caso?Ymir e Historia gli spiegarono la sfida che avevo perso e mi crogiolai nell'idea che, implicitamente, era stata colpa sua se dovevo fare qualsiasi obbligo.
Prima di alzarmi per andare da Jean, guardai Levi. Ero arrabbiata e mi ero ripromessa di fare la stronza, ma in quel momento la mia coscienza mi aveva imposto un rapido confronto visivo con lui. Il capitano mi guardó torvo, ma fece un leggero movimento con la testa. Probabilmente sapeva che intromettersi sarebbe equivalso a svelare i suoi sentimenti davanti a tutti.
Io, rifiutandomi, avrei esplicitato la stessa cosa, così mi diressi verso Jean.
"Poi amici come prima, eh?" mi assicurai, rivolgendomi direttamente a lui.
"Non potresti essere niente di più che un'amica, Mia. Scopamica, magari, ma niente di più." confermó lui sorridendomi e venendo verso di me.
Lo guardai negli occhi, mente mi avvicinava a se,tirandomi delicatamente per i fianchi. Chinó la sua testa e poggió con dolcezza le sue labbra sulle mie. Ricambiai quel bacio, salendo sulle punte e appoggiandomi con gli avambracci sulle sue spalle, mentre lui continuava a stringermi sui fianchi.
Immaginavo che prima o poi sarebbe successo, ma non avevo mai pensato a un nostro primo bacio così.Sentivo la sua mano poggiata sui miei reni, a pochi centimetri dal sedere. Come la sera precedente, l'idea che Levi mi stava guardando mentre baciavo un altro uomo mi fece avvampare. Nonostante non fosse incluso nell'obbligo, lui insinuó la lingua tra le mie labbra e io non mi opposi a quel movimento.
Lui portó le sue mani sulle mie guance e mi diede un ultimo bacio intenso, prima di staccarsi.
Dovevo ammettere che baciava bene.Mi sorrise con complicità e io tornai al mio posto, cercando di capire cosa stesse pensando Levi.
Lui fissava il pavimento accigliato e vedevo il suo piede muoversi freneticamente dal nervosismo. Gli stava bene, aveva deciso lui di rovinare tutto.
Mi rivolsi a Mikasa e lei scelse obbligo. La obbligai a chiudersi nello sgabuzzino con Eren per almeno 5 turni. La stanza era davvero molto stretta e sarebbero stati obbligati a rimanere appiccicati per molto tempo. Sperai che questo potesse aiutare la ragazza.
Prima di entrare nello stanzino, Mikasa obbligó Connie a baciare Armin o Reiner. Dal momento che il secondo aveva ancora in braccio Sasha, Connie fu costretto ad andare dal biondo. Questo provó a rifiutarsi categoricamente, ma alla fine si stamparono un veloce bacio sulle labbra.
Armin, subito dopo, si pulì la bocca con il lato della sua manica.Soddisfatto di non aver bevuto durante il suo turno, Connie si rivolse a chi avevamo paura di interpellare.
"Obbligo o verità, Capitano Levi?"
Trattenemmo tutti il respiro, attendendo una risposta.
Dopo averci pensato per un attimo, mi guardó con aria di sfida e rispose. "Obbligo, Connie."
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Obbligo o Verità, Capitano Levi?
Fanfiction🔞 Scene esplicite. Se non conoscete Attacco dei giganti, potete leggere ugualmente: le dinamiche si capiscono comunque. Durante una missione esplorativa nel distretto di Shiganshina, la squadra Levi è costretta a rimanere per cinque notti in un cas...