"Eren, spogliami."

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Eravamo rimaste di sopra solo per alcuni minuti, ma a quanto pareva gli altri erano andati avanti tranquillamente.

Historia era rimasta senza maglietta, con una fascia che copriva il seno.Ymir stava piegata sopra di lei, leccando via con fare sensuale del vino dalla pancia della bionda.

Reiner e Eren erano incantati, con la bocca aperta e gli sguardi lussuriosi. Jean, invece, aveva subito notato l'assenza della sciarpa dal collo di Mikasa e mi guardava come se volesse delle spiegazioni.
Con un gesto della mano, gli feci cenno di aspettare: avrebbe capito tra poco.

"Non ti bagnare troppo, Mikasa" commenó Ymir pulendosi con il dorso della mano il vino dalle labbra. Aveva notato lo sguardo curioso della ragazza dai capelli a caschetto e anche io avevo intravisto un lampo di eccitazione passare dietro ai suoi occhi. Questo era decisamente inaspettato, ma a quanto pareva Mikasa stava davvero lasciandosi un po' andare.

"Mia, pensavi di sfuggire?" mi dimandó Ymir, rimettendosi seduta al suo posto.

"Obbligo" dissi sicura.

La mora mi sorride. "Spoglia Jean, con fare sensuale."

Le feci un sorrisetto forzato. Ymir era davvero la più brava in questi giochi, sapeva come intrattenere. Non mi tirai indietro, peró, e mi avvicinai a Jean.

Il ragazzo mi guardava con uno sguardo malizioso. "Sono tutto tuo", commentó per prendermi in giro. Aveva incrociato le braccia dietro alla testa e mi fissava, invitandomi a iniziare. Sapevo che mi guardava così per mettermi in imbarazzo e per farmi pagare tutte le frecciatine che gli avevo mandato per l'intero giorno.

Non mi avrebbe battuta così.
Mi avvicinai sensualmente, senza distogliere lo sguardo dagli occhi nocciola del ragazzo. Gli salii in braccio, sedendomi su di lui, a cavalcioni. Lui sussultó quando il mio sedere sfioró i suoi pantaloni, ma non mi disse nulla, continuando a guardarmi malizioso.
Mi piegai in avanti per avvicinarmi al suo collo, lasciandogli un'umido bacio sulla pelle. Con le mani, intanto, ero andata alla ricerca del bordo della maglietta e lo sollevai lentamente, scoprendo i suoi addominali, centimetro per centrimetro. Dovevo ammettere che aveva davvero un corpo magnifico.
Gli sfilai la maglietta da sopra alla testa e rimasi per qualche istante seduta sulle sue gambe, con il suo petto nudo che si alzava e abbassava vicino a me. I nostri sguardi erano ancora intrecciati.

"Cavolo, ragazza" commentó ammirato Eren.
Mi girai a guardarlo e vidi anche Armin guardarci con la bocca spalancata. Anche il biondino iniziava a sciogliersi, forse.

Battei la mano sul petto di Jean, "Bene, ti sei divertito ragazzone.";tornai al mio posto, risistemandomi.

"Mikasa! Obbligo o verità?" volevo mettere alla prova la ragazza, per vedere se si sarebbe lasciata andare veramente.

"Obbligo" ,mi sorrise complice.

"Direi che è arrivato il momento per te di baciare Ymir".
La vidi prendere il bicchiere per bere ma, appena il vetro sfioró le sue labbra, lo mise di nuovo a terra, cambiando idea: avrebbe giocato.

Eren la guardó, confuso, dirigersi verso Ymir.
"Oggi è il mio giorno fortunato" commentó lei. Era innamorata della biondina, ma non aveva con lei alcun vincolo. Quello con Mikasa sarebbe stato solamente un bacio, non una dichiarazione d'amore. Si alzó in piedi.

Senza troppe cerimonie, Mikasa la bació. Ymir rispose con piacere, afferrando la ragazza per i fianchi e attirandola a se. Lei, di risposta, affondó le mani nei capelli di lei e glieli tiró leggermente all'indietro. Era pur sempre una dei soldati più forti, non avrebbe lasciato Ymir condurre il gioco tutto il tempo.
Il bacio si fece più intenso, la mano di Ymir iniziava a vagare incontrollata per la schiena della ragazza. Questa gli strattonó ancora di più i capelli, con foga.
La ragazza, orgogliosa per natura, rispose a quella presa di posizione volteggiando su se stessa e sbattendo Mikasa contro il muro.

"Oh cazzo" commentó Eren, con gli occhi sgranati e in preda a una palese eccitazione.
Mikasa aveva finalmente gli occhi del ragazzo su di se.

Le due si staccarono e Ymir le tiró una pacca sul sedere, mentre la ragazza tornava al suo posto.
" Non pensavo, Akerman. Quando vuoi mi trovi qui" propose lei, con una risatina.
Quando si sedette, Historia la guardava divertita.
"Non preoccuparti,per te c'è sempre posto." le disse, sedendosi di nuovo a fianco a lei.

Ok, era ufficiale: non capivo cosa diavolo succedesse tra quelle due. L'importante, peró, era che nessuno ci rimanesse male e a quanto pareva, si stavano divertendo tutti.

Arrivata a fianco a Eren, Mikasa prese il suo bicchiere e se lo svuotó in gola, come per riprendersi.

Il ragazzo la guardava con un interesse nuovo.
"Dov'è la tua sciarpa?" gli chiese improvvisamente, accorgendosi solo ora della sua assenza e della maglietta aperta al suo posto.

Guardó verso di me sconvolto, credendo che in quei pochi minuti passati in cucina fosse successo qualcosa tra noi.

"Calma, Yeager, a me piacciono i maschi." lo tranquillizzai ridendo.

Era il turno di Mikasa. La ragazza mi guardó, per avere un cenno di incoraggiamento. Io glielo diedi.

Lei si giró verso Eren, sostenendo il suo sguardo.

"Eren, spogliami."

La guardammo tutti stupiti. Io gioii mentalmente.

"Mikasa, ma che.." farfuglió Armin.
"Sta zitto, Armin" lo ammonì Connie.
"Si, lascia divertire questa povera ragazza" lo spalleggió Sasha.

Armin era uno tra i ragazzi più svegli, sul campo di battaglia, ma aveva ancora molto da imparare su queste cose.

Eren guardó Mikasa interdetto, ma notando lo sguardo sicuro della corvina, abbozzó un sorriso.
"Ogni tuo desiderio è un ordine" scherzó lui.

I due erano in piedi, l'una davanti all'altro, a pochi centimetri di distanza.
Eren le fece scorrere una mano sulla schiena, continuandola a guardare negli occhi. A quanto pareva, aveva deciso di giocare per bene anche lui. Raggiunse l'orlo inferiore della maglietta e infiló le sue dita sotto il tessuto, iniziando a tracciare delicati cerchi sui reni di Mikasa, che probabilmente in quel momento stava avendo un infarto per la felicità. Le chiese il permesso per continuare e lei, sicura di se, glielo diede.
A quel punto inizió a sfilarle la maglia, sfiorando con le mani calde i fianchi di lei mentre sollevava il tessuto.
Mikasa rabbrividì, ma non stacco gli occhi da quelli del ragazzo.

Con il palmo della mano, lui le toccava ogni centimetro del suo corpo, continuando a salire, fino a che non arrivó all'altezza del seno.
A quel punto, per evitare di toccare palesemente le curve della ragazza, le sfiló con decisione la maglietta e lei rimase lì davanti a lui, seminuda, con il suo seno quasi in bella mostra a pochi centimetri dal corpo di Eren.
Non avevano mai smesso di fissarsi, il respiro era accelerato ad entrambi.

"Complimenti a tutti" commentó Reiner, che invece aveva saltato qualche turno ed era ormai praticamente ubriaco.
Eren lo sfidó a dire un pensiero sconcio che gli passava per la testa in quel momento e lui, con i freni inibitori ormai andati a causa dell'alcool, rispose con onestà "mi piacerebbe un threesome con Sasha e Historia."

Sasha era impallidita e Connie stava piangendo dalle risate. Ymir si era alzata in piedi di scatto e Historia cercava di far sedere l'amica.
Io e Armin ci stavamo godendo la scena comica e Jean alternava lo sguardo tra me e Mikasa, che sedeva elegantemente affianco a Eren, ignorandolo.

In quel momento sentimmo qualcuno aprire la porta e Levi si ritrovò davanti un gruppo di adolescenti ubriachi e mezzi nudi.

Obbligo o Verità, Capitano Levi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora