001

209 7 2
                                    

Undici si trovava in un luogo strano. In realtà, per lei, non era strano. C'era già stata decine di volte, ma era decisamente insolito che in quel momento fosse lì.

Davanti ai suoi occhi c'era un'enorme distesa di nulla. Intorno a lei era tutto nero come la pece, e il pavimento era coperto da un sottile strato d'acqua.
Il Vuoto.

In teoria non avrebbe potuto andarci. Aveva perso i suoi poteri cinque mesi prima, dopo la battaglia di Starcourt, come avevano iniziato a chiamarla Undi e i suoi amici.

Lei, curiosa, iniziò a camminare. Dopo una decina di minuti intravide un posto.
Centinaia di operai con indosso vestiti molto pesanti stavano lavorando a una ferrovia. Il paesaggio era cosparso di neve, che continuava a cadere dal cielo.

Un uomo si tolse il pesante cappello fatto di manto animale.
Era completamente pelato, e molto grosso. Non solo era leggermente sovrappeso, anche se molto meno rispetto a come se lo ricordava Undici, ma aveva anche delle spalle larghe e delle mani enormi.
Era il padre della ragazza. Jim Hopper.

Si girò, e asciugandosi il sudore con la mano guardò nella direzione della figlia, che iniziò a piangere.

Allora la visione scomparve, e Undici si risvegliò nel suo letto, sotto le coperte a Bethel, nel Maine.
Si era trasferita lì con la famiglia Byers qualche mese prima.

Iniziò a pensare al suo sogno.
Era possibile che fosse una visione vera?  Non ne aveva mai avuta una nel sonno. Sembrava improbabile, dato che questa volta, invece che solo una persona ne aveva viste centinaia, per non parlare del paesaggio. E poi, Jim Hopper era morto il quattro luglio, in quella terribile notte di estate. 

Malgrado tutto non poté fare a meno di chiedersi dove fosse ambientato il sogno, come lo aveva ormai classificato.

Piuttosto scossa cercò di riaddormentarsi, senza successo. Però, fortunatamente, un pensiero positivo si era infiltrato nella sua mente.
Era il 19 dicembre, il giorno dopo lei e la famiglia Byers al completo sarebbero tornati a Hawkins per festeggiare il Natale.

Delle camere nella casa di Mike li attendevano. Sarebbero stati là fino al due gennaio, e quindi al 1986.

Non vedeva l'ora di rincontrare Mike, di abbracciarlo e baciarlo. Ovviamente aveva una gran voglia di vedere anche gli altri suoi amici, ma lui occupava il primo posto nei suoi pensieri. Non riusciva proprio a sopportare la distanza che li separava.


SPAZIO AUTORE

Ciao, spero che vi sia piaciuto! Scusatemi se è un po' corto, ma dato che sono nuovo come scrittore devo ancora prendere confidenza con lo spazio. 

Stranger Things 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora