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<<come va ragazzi? Dormito bene?>> 
Chiese Karen, appena entrata nella cucina. Davanti a lei c'erano Undici e Mike, seduti al tavolo. Avevano un'aria preoccupata e la ragazza non aveva neanche un piatto davanti, come se l'idea di fare colazione non le fosse neanche passata per l'anticamera del cervello.

<<sì>>
Disse suo figlio.

<<no>>
Disse la fidanzata di suo figlio neanche un secondo dopo.

<<hai avuto dei problemi?>>
Chiese incuriosita la donna.

<<brutti sogni>>
Rispose semplicemente la ragazza.

<<oh>>

Karen non sapeva tutta la verità su quel che era successo quell'estate, ma almeno era conoscenza del padre della ragazza, Hopper.

Quindi, dopo quelle due parole capì che doveva trattarsi di lui, e quindi fu abbastanza saggia da non chiedere quale fosse l'argomento di questi incubi.

Mike lanciò a Undici un'occhiata  come a intendere "ne parliamo dopo".

Fecero colazione senza dire una parola, con la signora Wheeler che faceva da mangiare per tutti, un po' perplessa da quel silenzio.

Quando Mike smise di mangiare rimase seduto, aspettando che anche la sua ragazza avesse finito a sua volta.

Aspetto per circa dieci minuti, poi, quando una montagna di waffle a quattro strati si smaterializzò intraprendendo un viaggio verso il suo intestino, la prese per mano, e la portò nello scantinato, lontano dalle orecchie della madre.

<<prima dicevo che c'è un modo per capire se il tuo sogno è reale o no>>
Disse il ragazzo.

<<e cioè?>>
Chiese Undici. Voleva assolutamente sapere se Hopper in realtà era vivo (e in secondo luogo sarebbe stato gradevole sapere se anche il Demogorgone, in quanto enorme minaccia per... per tutti, era vivo e vegeto). Sarebbe stato assurdo, considerando che era scomparso dopo che un'esplosione in grado di disintegrare qualunque essere vivente era esplosa a pochi metri da lui.

<<la bandiera. Dobbiamo capire se quella bandiera esiste davvero. Sei sicura di non averla mai vista prima? Al cento per cento?>>

<<sì, non l'ho mai vista ma... questo cosa dovrebbe c'entrare?>>

<<se quella bandiera esiste sul serio non l'ha inventata la tua immaginazione, giusto? Quindi quel paesaggio è reale>>

Lei annuiva lentamente, curiosa di scoprire la verità. Poi, finalmente, disse:
<<ok, va bene. Te la descrivo: lo sfondo è rosso, e ci sono disegnate sopra alcune cose, in giallo. Una stella e un martello incrociato con un oggetto che non conosco, una specie di luna con un manico>>

Mike la stava fissando sconvolto.
<<scusa, ma te lo devo chiedere un'ultima volta: non hai mai, ma proprio mai, visto questa bandiera?>>

<<sì, Mike, te l'ho già detto cinque volte>>

<<beh, non è un bene. Ma proprio per niente>>

Undici iniziava a preoccuparsi. La faccia del suo ragazzo era veramente preoccupata. E anche preoccupante.

<<Undi... tuo padre è in Russia>>


SPAZIO AUTORE

Ma salve! Come vi va la vita? 

Volevo scusarmi per il capitolo corto, ma volevo farlo finire così, e quindi...

Un'altra cosa per cui vi devo delle scuse sono i miei fallimentari "spazio autore". Non so mai cosa dire, ma prima o poi imparerò.

Spero.

Ultima cosa (nonché altro motivo per cui scusarsi): sono consapevole che questo capitolo non è un granché, ma le mie limitati doti da scrittore sono state messe a dura prova in questi giorni.

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