004

89 6 2
                                    

Undi era di nuovo lì.

Era di nuovo davanti al padre, mentre lo costringevano a fare i lavori forzati.

Iniziò a camminare, guardandosi intorno.
Voleva almeno capire dove fosse quel posto.

Dopo quelli che le parvero una decina di minuti (forse molto di più o molto di meno, non si sa mai nei sogno) intravide qualcosa che forse la poteva aiutare.

Una bandiera. Era rossa, con un martello, uno strano oggetto che non riconosceva e una stella gialli disegnati sopra.

Non l'aveva mai vista, però sapeva una cosa: non era quella americana.

Improvvisamente qualcuno urlò una frase in una strana lingua che lei non capiva.
Poi comparvero delle guardie, che traportavano una specie di gabbia con delle ruote.

Undici si avvicinò per guardare cosa ci fosse dentro, ma quando effettivamente lo scoprì non ne fu così felice. Anzi, era proprio sconvolta. Sconvolta e spaventata.

Davanti a lei c'era il Demogorgone.

Se avesse avuto un po' meno paura si sarebbe arrabbiata moltissimo.
Lei aveva sacrificato tutto, si era trovata nel Sottosopra, aveva perso un intero anno che avrebbe potuto passare con Mike e i suoi amici per ucciderlo e ora lui era da qualche parte, in vita. A meno che quello fosse un semplicissimo sogno.

Perché il mondo era così ingiusto con lei?

Guardò il mostro, con un misto di terrore e rabbia negli occhi. Purtroppo per lei, però esso si accorse della sua presenza.

Si girò e la ragazza riuscì a vederlo per bene, per la prima volta dopo anni.
Era alto almeno tre metri, e aveva una forma quasi umana. La faccia, da chiusa, sembrava un bocciolo che aspettava di aprirsi, per diventare un fiore.

Infatti, dopo essersi girato, spalanco la bocca, ruggendo (o qualunque sia il verso che emette un Demogorgone).

Il volto si trasformo in un fiore con un diametro di almeno un metro. Era coperta da decine di file di denti.

Undici rimase pietrificata dalla paura.

Stava per urlare quando si risveglio. Era a casa Wheeler, nel suo letto, erano le sei di mattina e stava sudando freddo.

--

Erano passate otto ore da quando Undici e gli altri si erano avviati verso i loro letti, per la prima volta in quella "vacanza".

Mike era seduto davanti a un tavolo, gustando un'ottima colazione a base di eggos.

Era sveglio da più o meno mezz'ora. Quel giorno si era svegliato prima del solito.

Stava rimuginando sulla giornata precedente quando qualcuno entrò in cucina.

Undici sembrava distrutta. Aveva delle pesanti occhiaie e un'espressione addirittura... spaventata? Il suo cuscino era così orribile?

Evidentemente, al contrario di lui non aveva dormito molto bene.

<<ehi>>
Salutò il ragazzo.

Lei sobbalzò, spaventata. Aveva proprio i nervi a fior di pelle.

<<oh, ciao>>
Rispose accorgendosi che era lui.

<<non hai dormito molto bene eh?>>

<<no, in effetti>>
Rimase in silenzio per una decina di secondi, come se stesse valutando se dire qualcosa o no, prima che aggiungesse:
<<ho sognato una cosa... beh, solo che non credo che sia un sogno>>

Mike rimase zitto, lasciando parlare la sua ragazza, curioso di sapere più dettagli a riguardo.

<<sai no, quando avevo i poteri potevo trovare le persone con la mente. Sia questa notte sia quella precedente mi succedeva la stessa cosa, solo che riuscivo a vedere tutto un paesaggio, non solo una persona. Mi sono trovata in un luogo pieno di persone che costruivano una ferrovia, ed era tutto ricoperto di neve. E una di quelle persone... una di quelle persone era mio padre. Hopper.
Questo è successo nel primo "sogno". In quello dopo ero tornata lì, solo che ho visto altri particolari.
C'erano una bandiera che non conosco e delle guardie che trasportavano una gabbia. Ho guardato cosa c'era nella gabbia e ho visto il Demogorgone. Il Demogorgone Mike, capisci?>>

Il ragazzo, che era rimasto a bocca aperta finora, ragionò un attimo su quello che aveva appena sentito, e la parte logica di lui fece una domanda:

<<come sei sicura che non sia solo un semplicissimo sogno?>>

<<lo so e basta, non ho delle prove ma qualcosa dentro di me dice che è tutto vero>>

Mike fece una pausa di qualche secondo, in cui pensò a un modo per capire se quello era un sogno o una visione reale, fin quando non gli venne un'idea.
<<in realtà ci sarebbe un modo per trovare una prova>>


SPAZIO AUTORE

Ciao lettori! Volevo far notare che questo è il capitolo 4 della stagione 4, cosa molto importante, quindi dobbiamo fare una festa! (nel caso non capiste il mio bislacco senso dell'umorismo sto scherzando)

Vabbe' comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

P.S. Dedico questo capitolo al mio amico @GIOGIANNI perché se non l'avessi fatto lui non mi avrebbe detto i compiti di geografia

Stranger Things 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora