Capitolo 22

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LEVI






Stava finendo di riordinare gli ultimi fogli, guardò l'orologio sulla parete: erano quasi le otto.
Amelia non si era ancora fatta sentire, possibile che non fosse ancora arrivata?
Prese il telefono e le mandò un messaggio: "Ehi, ragazzina, sei arrivata?"
Prese la sua roba, uscì dall'ufficio e chiuse la porta a chiave.
Salì in macchina e accese il motore, si avviò verso l'unico posto che, in quella città, gli ricordava la sua Petra: Le ali della libertà.
Non ci andava mai, tranne la sera prima della ricorrenza.
Quel posto e quei tre ragazzi gli permettevano di sentirla vicina almeno per una sera all'anno.
Era lì che si erano conosciuti e innamorati.
Riuscì a trovare parcheggio proprio di fronte l'entrata.
Varcato l'ingresso, si andò a sedere nel posto più appartato del bancone. Erd si fece trovare già pronto con il tulipano* di vetro sonoro, dove era già stato versato il solito Scotch, con l'aggiunta di due lacrime di acqua liscia. Servivano ad alleggerire il sapore alcolico del distillato.
"Salve Levi, ti stavamo aspettando" lo salutò il ragazzo con un sorriso malinconico.
"Ciao, non potevo mancare" gli rispose con altrettanta malinconia nel tono della voce.
"Benarrivato, Levi" gli disse Oruo, sedendosi accanto a lui.
"Puntuale come sempre, eh, Levi?" Gunther gli diede una pacca leggera sulla spalla.
"Sera ragazzi, spero di non disturbare troppo, vedo che avete parecchio movimento, stasera."
"Tu non disturbi mai." gli rispose il secondo ed ognuno tornò al proprio lavoro.
Portò il bicchiere alle labbra e iniziò ad assaporare la bevanda ambrata al suo interno, aveva lo stesso colore degli occhi di Petra. Il sapore dolce gli ricordava le scorze di arancia candite, il profumo, quello del pane appena tostato e i fiori di campo. Gli piaceva gustarlo a piccoli sorsi, in modo da farlo durare abbastanza da far riaffiorare i ricordi dei bei momenti passati con Lei e i progetti che avrebbero dovuto realizzare insieme.
Alzò lo sguardo distratto sui ripiani di vetro, dove si trovavano tutte le varie bottiglie in bella mostra del locale. Ne notò una in particolare: un whisky scozzese** come quello che stava bevendo. Aveva un'etichetta verde con delle scritte dorate, anche se non riusciva a leggerne bene il nome.
In quell'esatto istante gli vennero in mente gli occhi verdi di Amelia.
Posò il piccolo calice e cercò di attirare l'attenzione di Erd, che si trovava ancora dietro il bancone, quella sera. Il ragazzo lo notò subito e gli si avvicinò: "Tutto bene?" chiese con gentilezza.
"Sì, grazie. Vorrei solo assaggiare quello Scotch che hai sul secondo ripiano, se non ti crea problemi." glielo indicò con il dito.
"Certo, te lo servo subito, vuoi sempre due gocce per alleggerirlo?" gli chiese mentre si avvicinava alla bottiglia per prenderla.
"No, lo vorrei liscio."
Appena ebbe il nuovo tulipano tra le dita, fece roteare leggermente il liquido all'interno e lo avvicinò alle narici. Il profumo che sprigionava era forte e deciso, aveva carattere, gli ricordava l'odore di affumicato e legno profumato. Ne prese un piccolo sorso e lo tenne qualche attimo in bocca per assaporarne a pieno il gusto, gli vennero in mente il caramello e il miele di castagno. Lo lasciò scendere giù per la gola e sentì un leggero pizzicore.
Fu in quel momento che realizzò che i suoi pensieri erano focalizzati su qualcun'altro.
Capelli rossi, lunghi oltre le spalle.
Occhi verdi profondi che ricordavano gli smeraldi.
La pelle delicata e morbida.
Una voce dolce che riusciva ad incantarlo.
Un carattere forte, ma allo stesso tempo tenero.
"Ehi, Levi? Quanti bicchieri hai bevuto?" Oruo sorrise e cercò di attirare la sua attenzione, ma lui aveva lo sguardo perso nel vuoto e le guance arrossate.
"Eh? Non ho bevuto tanto, ero sovrappensiero." abbassò istintivamente lo sguardo sul bicchiere, ormai vuoto. Non si era nemmeno accorto di averlo finito.
"Dal tuo colorito non si direbbe. Sai l'altra sera è venuta qui una ra-"
Gunther, passando, gli diede un calcio su una gamba e l'altro si morse la lingua.
"Lascialo perdere, piuttosto, ti è piaciuto questo nuovo Scotch?" chiese Erd per distrarlo da quello che stava per dire il suo amico. Non era il caso che Levi sapesse della ragazza che assomigliava a Petra. Peccato che fossero loro a non essere a conoscenza che lei fosse una sua studentessa e non solo…
"Sì, mi ha ricordato una persona."
"Ah, davvero?" ancora il biondo, finalmente avevano un attimo di tregua.
"Già, ma non mi sembra il caso di parlarne oggi."
"Si tratta di una donna?" chiese il ragazzo con la lingua dolorante.
"Oruo, ma perché devi essere sempre così ficcanaso?" Gunther gli diede uno scappellotto.
"Beh… In realtà è una ragazza, vista l'età. Sarà meglio che vada, domani sarà una giornata pesante."
"Aspetta, non devi sentirti a disagio se hai incontrato un'altra persona, Levi. Anzi, vuol dire che finalmente stai andando avanti. Anche Lei lo vorrebbe…" disse il ragazzo dai capelli scuri.
Mise dei soldi sul bancone, poi alzò lo sguardo verso di loro.
"Non mi sento a disagio, è solo che non è facile accettare la realtà, a volte."
Stava per andarsene, quando Erd lo fermò: "Sai che non paghi, riprendi i soldi, per favore."
"Sono per il secondo bicchiere, quello non era per Petra."
Uscì dal locale e decise di tornare a casa, il giorno seguente doveva andare al cimitero e per quanto lui non riuscisse a dormire, era però il caso che si mettesse almeno a riposare un po'.

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