A pranzo andò con Mikasa e Armin in un piccolo bistrò che aveva aperto da poco vicino l'università e vennero raggiunti anche da Marco e Jean. Le fece bene perché l'aiutò a distrarsi, sarebbe dovuto andare anche Eren con loro, ma sembrava che Levi lo avesse trattenuto per un lavoro, Amy pensò per un attimo che lo avesse fatto di proposito, ma capì che era molto improbabile, non avrebbe avuto bisogno di questi giochetti. Nel primo pomeriggio andò in biblioteca, visto che non era nemmeno troppo lontana dall'ufficio del professore, prese uno dei libri sui quali avrebbe dovuto scrivere la relazione e iniziò a sfogliarlo, non si mise a leggere d'impegno perché aveva paura di perdere la cognizione del tempo e fare tardi, quando fu il momento rispose quello che aveva preso e si avviò.
Erano le 16.29 quando bussò alla porta, questa volta le venne aperto, Eren la fece entrare e le disse di sedersi, prima di sfiorarle una mano e sorriderle con dolcezza, Amy ricambiò e si mise proprio davanti a Levi, posò la sua borsa accanto alla sedia: "Sono arrivata puntuale, cosa vuoi?" disse seria
"Volevo parlarti" sentì come una pugnalata
"Di cosa?"
"Di quello che è successo ieri..." Non riusciva a lasciarsi andare totalmente, la presenza del moccioso lo disturbava, ma sapeva che era stato l'unico modo per convincere la ragazza a venire
"Non c'è altro da dire mi sembra" stava iniziando a innervosirsi
"In realtà si... Ma vorrei che parlassimo soli..."
"No." rispose secca
"Per favore... Jaeger può rimanere fuori la porta..."
"Scordatelo!" Questa volta fu il ragazzo a rispondere
"Non sto parlando con te moccioso"
"Pensi davvero che la lascerei da sola con te dopo quello che le hai fatto?"
"D'accordo Levi, Eren per favore puoi andare a prendermi una bottiglietta d'acqua al bar?" gli posò una mano sul braccio, voleva sapere fino a che punto si sarebbe spinto e se l'unico modo era rimanere sola con lui, allora avrebbe corso il rischio
"Sei sicura?" la guardò preoccupato
"Si certo" gli sorrise, anche se sapeva perfettamente che la curiosità uccide il gatto, ma lei non lo era... Giusto? Cosa sarebbe potuto andare storto?
"Va bene... E tu non fare cazzate o stavolta me la paghi." concluse rivolgendosi al suo superiore puntandogli un dito contro e uscì dalla stanza.
"Ora siamo soli, allora?" rimase dura
"Amelia scusa per quello che ti ho detto ieri, sono stato un vero stronzo e so di non avere attenuanti..."
"No, non le hai. Dimmi la verità Levi, hai deciso di portarmi a letto perché, a quanto pare, somiglio a Petra e te la ricordo?"
"Assolutamente no... Non avrei mai fatto una cosa del genere..." si sentì uno schifo a quelle parole, perché anche se le aveva detto la verità, la somiglianza c'era e non poteva certo negarla
"Oohh... E allora perché? Illuminami... Da quanto ho capito tu e... Com'è che l'hai chiamato? Ah già, "il moccioso" non siete affatto nuovi al passarvi le ragazze... E dimmi, come funziona? Fate passaparola come per i libri?" una vocina dentro di lei le disse: "Questa è cattiveria gratuita però" e un po' si sentì in colpa
"Amelia... Per favore..." non la biasimava, ma gli fecero male quelle parole
"Cosa? Non mi sembra di aver detto una cosa sbagliata"
"È diverso..."
"Ah si? Ma davvero? Cioè vorresti dirmi che con me è stato diverso? Che non sono come tutte le altre? Che è stato speciale? Cazzo! Sei serio?" la rabbia stava avendo il sopravvento
"Si è così..."
"Ma vaffanculo" si alzò dalla sedia e appoggiò le mani sulla scrivania sporgendosi verso di lui: "Sono stufa di ascoltare le tue stronzate..." l'uomo si alzò le prese il viso tra le mani e la baciò, lei si staccò, prese la sua borsa e stava per andarsene, ma lui riuscì a fare il giro e andarle di fronte, stavolta la strinse e la baciò con più forza, lei cercò di dargli un ceffone, ma lui fece appena in tempo bloccarle la mano: "Lasciami!" gli ordinò
"No" e la baciò ancora, per quanto Amy cercasse di liberarsi alla fine cedette, non riusciva a resistergli, anche se era incazzata, delusa o tradita, non poteva fare a meno di quelle labbra, di quel tocco: "Al diavolo tutto, non riesco a dirgli di no fino in fondo". Gli mise le braccia intorno al collo e rispose ai suoi baci, Levi la sollevò e la mise sulla scrivania immacolata, le baciò il collo, le spalle e le infilò le mani sotto la maglietta, sentire il contatto con la sua pelle morbida gli faceva perdere la testa, la desiderava più di ogni altra cosa e ora aveva la certezza che anche se aveva fatto un casino, lei provava lo stesso. La ragazza aveva cercato di non cascarci, ma la verità era che non ce la faceva a stare senza di lui, sentire le sue mani esplorare ogni centimetro del suo corpo la facevano impazzire, avrebbe voluto che quel momento non finisse mai, gli sfilò la camicia dopo averla lentamente sbottonata, la lasciò cadere per terra e iniziò a toccarlo con tenerezza e baciarlo. L'uomo la prese in braccio e la fece scendere le slacciò i pantaloni e glieli fece sfilare e tornò sulle sue labbra e tirò via anche la maglietta che gli intralciava la visione che più gli era mancata in meno di 24 ore, stava per toglierle anche il reggiseno, ma li interruppe il rumore della porta che si aprì, Eren entrò e li vide. Amy sbiancò nel vederlo.
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Lezioni private
FanfictionFan-fiction su Shingeki no kyojin. In un altro mondo e in altro tempo Levi Ackerman è un professore e Eren Jaeger il suo assistente e tra di loro ci sarà una ragazza che sconvolgerà i loro equilibri...