Capitolo 16

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Fu Levi a riaccompagnarla a casa, nell'auto c'era silenzio, non di quelli imbarazzanti, ma l'uomo decise comunque di interromperlo: "Ascolta Amelia io vorrei chiederti scusa per quello che ti ho detto ieri, l'ho fatto senza pensare ed è stato stupido, ma la verità è che vorrei veramente stare con te..."

Amy si voltò verso di lui: "Credo che dopo quello che è successo poco fa nel tuo ufficio, le tue scuse siano un po' inutili, soprattutto perché se fossi ancora arrabbiata con te sarei un tantino ipocrita, non credi?"

Non fece in tempo a rispondere che iniziò a squillare il telefono dell’uomo che decise di rispondere:" Ciao Erwin, sono in vivavoce e non sono solo in macchina"

"Veramente sono Hanji e chi c'è con te? Non dirmi che hai fatto pace con la ragazza..."

Amy si sentì chiamare in causa e rimase un po' perplessa dalla domanda, stava parlando di lei forse?

"Cazzo Hanji, puoi evitare? Perché non ascolti?"

"Eddai su, non fare il timido... Comunque ti chiamavo per sapere fra quanto arrivi che sto preparando la cena"

"Non lo so, ma poi scusa perché dovevo venire da voi?"

"Beh visto chi si trova nella tua macchina, direi che mi sembra il minimo no?"

"Ti ricordo che sei in vivavoce..." ormai era sputtanato e aveva quasi paura a guardare nella direzione della ragazza, ma a quanto sembrava a lei la cosa la faceva sorridere

"Si si va bene, allora? Anzi perché non porti anche lei?"

"Sarò lì tra una mezz'ora? E Scordatelo!" attaccò prima che la sua amica potesse dire altro

"Scusala..." non riusciva proprio a guardarla

"Di cosa? - Chiese Amy ridendo sotto i baffi - mi ha anche invitato a cena..." voleva scoppiare in una fragorosa risata, ma si trattenne

"Non è il caso..." per quanto lo avrebbe reso felice che i suoi amici la conoscessero, non era ancora il momento, era troppo presto e tutto era così ingarbugliato...

"Tranquillo tanto avevo già un appuntamento per stasera... Sai c'è quell'antipatico del mio prof. che ha deciso di farmi passare le prossime settimane a casa a leggere un mucchio di libri, è proprio uno schiavista..." disse divertita

"Ah si? Ma allora è proprio un cattivone... Comunque sei arrivata" una cosa che gli piaceva di lei era che in fondo non si faceva nessun problema a prenderlo in giro o a provocarlo

"Di già? - guardò fuori dal finestrino - Oook, allora a domani" gli si avvicinò per baciarlo e lui la strinse a sé prima di darle un bacio appassionato

"Buona notte e dolci sogni Amelia"

"Buona notte..." scese dalla macchina e si avviò al portone.

Appena poggiò il dito sul campanello la porta si aprì: "Ciao, benarrivato"

"Ciao Erwin, ma eri dietro la porta ad aspettare?" era un po' perplesso

"In realtà stavo passando qua davanti"

"Ehi Nanetto allora? Dai dai su su racconta" si affacciò la donna dalla porta della cucina

"Ciao Hanji, grazie anche io sto bene..." mise il broncio

"Si si va bene ok, quindi? Venite che è pronto"

I due uomini andarono a tavola e la donna iniziò a tempestare di domande l'ultimo arrivato: "Allora avete fatto pace? Com'è andata? I miei consigli ti sono stati utili?"

"Diavolo Hanji respira... Si abbiamo fatto pace, è andata bene e si, alcuni tuoi consigli mi sono tornati utili"

"Molto bene... Quindi?"

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