EREN
Era in macchina che tornava verso casa, si sentiva ancora uno straccio.
L'arrabbiatura non gli era ancora passata, ce l'aveva con Amy, con Levi, ma soprattutto con sé stesso.
Sapeva fin dall'inizio che tutta quella situazione sarebbe stata un completo disastro. Avrebbe dovuto fermarsi subito, ma era convinto che sarebbe riuscito a gestirla, come in passato.
Peccato che non avesse fatto i conti con i suoi sentimenti, questa volta.
Con le altre non c'era coinvolgimento sentimentale, erano un passatempo, un modo per sfogarsi quando voleva. Le ragazze erano consapevoli di questo fin dall'inizio, ma non avevano problemi, per loro era lo stesso. E con Levi non era mai stato un problema, per lui erano veri e propri oggetti e nulla di più. Era come se avesse avuto un cuore di pietra.
Entrò in casa, sua sorella era già arrivata e non era sola… Non aveva nessuna voglia di stare con altre persone, tanto meno lei e Jean.
"Bentornato Eren, noi pensavamo di ordinare qualcosa per cena, tu cosa preferisci?"
Non è proprio il momento.
"Non ho fame, fate come vi pare."
Si avviò verso la sua stanza senza neanche guardare la ragazza.
"Tutto bene? È successo qualcosa con Amy?" chiese quest'ultima preoccupata.
"Non ti riguarda, lasciami in pace."
Mikasa gli prese un braccio: "Aspetta…"
"Ti ho detto di lasciarmi in PACE." la spinse via.
"Ehi, Dannato, non trattare così tua sorella. Lei si preoccupa solo per te." Jean decise di intervenire.
"Non ti ci mettere anche tu ora, lasciatemi stare."
Stava per andarsene quando…
"Che c'è? Già ti manca la tua nuova fidanzatina?"
Eren si voltò di scatto verso il ragazzo, lo prese per il bavero e lo sbattè contro il muro dietro di lui: "Stammi bene a sentire, stronzetto. Non ti azzardare a nominarla. Mi hai capito?!"
"Eren, smettila. Vattene di là, noi ti lasceremo in pace, ma tu fai altrettanto." Mikasa si frappose tra i due ed usò un tono duro con suo fratello, sapeva che quando gli girava male diventava intrattabile.
Il ragazzo lasciò Jean e se ne andò nella sua stanza sbattendo la porta.
"Ma che diavolo gli è preso? Stavo solo scherzando." chiese quest'ultimo alla ragazza.
"Non lo so… Lasciamolo stare per conto suo. Sbollirà, ad un certo punto."Ormai Amy doveva essere arrivata da un po', come mai non gli scriveva? Decise di mandargli un messaggio: "Ciao Amy, tutto bene? Sei arrivata?"
Si mise le cuffie e decise di ascoltare un po' di musica, per scaricarsi un po'. Sapeva di aver esagerato con Faccia da cavallo, ma non aveva voglia di scusarsi e poi per cosa? Non avrebbe nemmeno potuto dire il motivo per cui si era comportato così. Avrebbe dovuto inventarsi qualcosa e proprio non ne aveva la fantasia.
Era stufo di stare sul letto a fissare il soffitto, come un adolescente in piena crisi esistenziale, così si alzò e prese il joypad della Play e decise di giocare un po'.
Sopra la console vide il disco del nuovo Assassin's Creed che gli era arrivato pochi giorni fa. Decise di innaugurarlo, almeno si sarebbe distratto dai mille pensieri.
Prima di avviarlo, riguardò lo schermo del telefono e non trovò la risposta al suo messaggio, così decise di mandarne un altro: "Ehi? Che fine hai fatto?"
Inserì il disco e si concentrò solo sullo schermo del televisore, non voleva più rimuginare su quello che era successo quel pomeriggio.Erano più di due ore che stava davanti alla Play a giocare, iniziava a sentire la stanchezza che incombeva, mise in pausa e si buttò indietro. Come toccò con la schiena il letto, crollò in un sonno profondo, non sentì nemmeno il messaggio di risposta di Amy.
Fece una serie di sogni strani, non avevano un senso logico e non avrebbe saputo raccontarli, per cercare di dargli un minimo di ordine, finché non si svegliò di soprassalto, come se avesse fatto un incubo, ma non ricordava nulla.
Si accorse di aver lasciato acceso, così si tirò in piedi e spense tutto, si cambiò e si infilò sotto le coperte e si riaddormentò quasi immediatamente, tanto che il pensiero di guardare se la risposta fosse arrivata, svanì tra le braccia di Morfeo.Erano le sette e mezza quando Eren riaprì gli occhi, la prima cosa che fece d'istinto fu guardare il cellulare e trovò il messaggio di Amy: "Ehi, scusami, ma appena arrivata ho lasciato il telefono da una parte, mi sono completamente dimenticata di scrivere… Comunque, sono arrivata e va tutto bene. Ora vado a dormire. Buona notte."
Chissà se a lui avesse mandato il messaggio appena arrivata...
Doveva smetterla di farsi paranoie, non gli sarebbero servite a niente. Decise di scriverle: "Buongiorno bellissima! Tranquilla, alla fine mi sono addormentato come uno scemo. Passa una buona giornata con tua zia. Non vedo l'ora che torni, vorrei farmi perdonare per ieri. Bacio."
Si alzò e decise di farsi una doccia, tanto sapeva che a quell'ora per casa ancora non avrebbe dovuto girare nessuno, in fondo, era pur sempre sabato.
Come aprì il bagno, capì che la sua idea era fallita miseramente, la doccia era già occupata…
Chiuse la porta e andò in cucina, dove trovò sua sorella che preparava la colazione e canticchiava…
Immaginò che lei e Faccia da Cavallo ci avessero dato dentro.
Ringraziò di non averli sentiti.
"Buongiorno Mikasa…"
La ragazza si voltò verso suo fratello: "Buongiorno Eren! Non trovi che stamattina sia proprio una bella giornata?" sorrideva.
"Mikasa, non ho voglia di farmi venire il diabete, perché tu e quell'altro avete scopato stanotte. Ti preferisco come sei di solito."
"Vaffanculo Eren! E poi non sono affari tuoi, quello che facciamo io e Jean." rispose stizzita la ragazza.
"Vero, ma si vede lontano chilometri che lo avete fatto…" disse il ragazzo con le sopracciglia alzate e un sorrisetto sulle labbra.
Nel frattempo arrivò anche l'altro: "Buongiorno Amore! Ah… Ciao Dannato." si accorse della presenza del ragazzo solo dopo essere entrato.
"Ciao, allora io vado a fare colazione fuori, prima di morire per una crisi iperglicemica. Mi raccomando, non fate troppe cosacce mentre non ci sono, visto che avete già dato." sghignazzò
"EREN!" Mikasa urlò e tirò la paletta di legno dietro al fratello che la schivò prontamente e uscì di casa.
"Cosa voleva dire? Non abbiamo fatto così tanto rumore…" chiese Jean ingenuamente.
"Lascia stare.."
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Lezioni private
FanficFan-fiction su Shingeki no kyojin. In un altro mondo e in altro tempo Levi Ackerman è un professore e Eren Jaeger il suo assistente e tra di loro ci sarà una ragazza che sconvolgerà i loro equilibri...