Per la paura di fare tardi era con mezz'ora d'anticipo, non sapeva se bussare o aspettare l'ora stabilita, alla fine scelse per la prima opzione, diede due colpetti leggeri alla porta, la risposta non si fece attendere: "Avanti"
Amelia aprì delicatamente la porta ed entrò: "Buon sera professore, sono arrivata in anticipo, spero non sia un problema..."
La fissò per un attimo ed abbassò immediatamente lo sguardo sui fogli che aveva davanti: "No, ma preferisco la puntualità, comunque sempre meglio che in ritardo, chiuda la porta e si sieda" le fece cenno di venire avanti, anche se l'unica cosa che avrebbe voluto era prenderla baciarla e chiudere a chiave, ma sapeva che non era una buona idea. La rossa chiuse la porta dietro di sé e si accomodò difronte a lui: "Bene signorina Talbott, ho finito di leggere tutti i suoi lavori. - Non alzò mai lo sguardo sull'allieva - per quanto riguarda gli articoli, non sono male, hanno tematiche molto diverse tra loro e sono ben approfonditi, non ho nulla da ridire. Invece per le due storie voglio che provi a riscriverle con il modo che usa adesso per raccontare, magari rendendole anche un po' più mature, I presupposti per dei buoni lavori ci sono, ma ovviamente si vede che sono scritte da una bambina, quindi le renda migliori. Ha tempo 45 giorni a partire da domani. D'accordo?" continuò a guardare il plico di fogli che aveva davanti, ma quando non la senti rispondere fece l'errore di alzare lo sguardo e non fu più in grado di staccarsi da quegli occhi verdi.
Si ritrovò a fissare quegli occhi grigi, finalmente la stava guardando: "Si professore, ma non credo che mi bastino i giorni, avendo anche altri lavori da consegnare"
Perché aveva sempre da ridire?: "Due mesi non di più, se li faccia bastare" i suoi occhi caddero sulle sue labbra
"Va bene, sarò puntuale" si accorse che ora stava guardando da un'altra parte e si morse il labbro inferiore, l'uomo si alzò di scatto e andò a chiudere la porta a chiave tornò dalla ragazza la prese per le mani e la fece alzare la baciò sulle labbra, lei non poté resistere e ricambiò, iniziarono a spogliarsi, a sfiorarsi, a baciarsi e finirono di nuovo nudi su quel divano. Levi la morse sui seni, Amelia gemette di piacere, scese lungo il suo ventre e arrivò alla sua femminilità, iniziò a baciarla, poi passò la lingua umida sul clitoride, voleva farla venire prima di penetrarla con il suo membro, le infilò le dita dentro alla cavità che era calda e bagnata, sapeva che era già eccitata, e i suoi mugolii lo confermarono: "Mmm Levi si..." fece movimenti circolari dentro di lei e con la lingua sul suo sesso, la ragazza venne quasi subito, tornò a guardarla negli occhi, la baciò con passione, la accarezzò delicatamente: "Voglio che tu sia mia..." le disse prima di prendere la sua erezione e farla entrare dentro di lei con un colpo secco, la rossa si inarcò dal piacere e soffocò un grido, poi gli rispose: "Io sono già tua..." il moro cominciò a muoversi ad un ritmo sempre più veloce su di lei, la ragazza lo strinse a sé e vennero nello stesso momento, poi l'uomo uscì lentamente dalla sua femminilità e andò a prendere dei fazzoletti per pulirla, lo lasciò fare.
Quando ebbe finito Levi andò a buttare i Klinex nel cestino, Amy si alzò e si infilò le sue mutandine e si avvicinò all'uomo: "Dicevi sul serio?" gli chiese abbracciandolo
"Io non scherzo mai Amelia, e tu?" la scrutò lui
"Io sono tua da quando mi hai baciato la prima volta..." arrossì "solo che hai detto tu che non possiamo stare insieme..."
"È per questo che ieri sei andata con Jaeger? Non ti sto rimproverando, voglio solo sapere quello che provi."
Lei rimase per un attimo scioccata, come faceva a saperlo? Glielo aveva detto Eren?
"Come lo sai?" fu l'unica cosa che riuscì a dire
"La verità? È stato lui a dirmelo stamattina, non è un problema, sei libera di fare ciò che vuoi, ma ho bisogno di capire"
"Si, non credevo nemmeno che ci sarebbe stato altro tra noi Levi..." non riusciva a guardarlo negli occhi, si sentiva in colpa, il moro le mise un dito sotto il mento e le sollevò il volto finché i loro occhi non si incrociano di nuovo: "Ehi, non è successo nulla, lui sa anche quello che c'è stato tra noi, non è uno stupido, si era accorto che c'era qualcosa di diverso in me da quando eri venuta qui la prima volta"
"Ah..." rimase stupita di quante cose non sapesse o di cui non si era resa conto
"Poi è vero non possiamo stare insieme alla luce del sole, ma chi ha detto che non possiamo comunque stare insieme di nascosto?" le disse con leggero un sorriso sulle labbra, la rossa non sapeva come reagire, o meglio il suo cervello, perché il suo cuore era già partito per la tangente.
"E se poi ci scoprono cosa succederà?"
"Non succederà, ufficialmente tu starai con Jaeger e nessuno sospetterà nulla"
"Aspetta tu mi stai chiedendo di mettermi con Eren e prenderlo in giro, ma continuare a frequentare te? Stai scherzando?"
"No e non lo prenderai in giro, lui saprà la verità"
"Come scusa? Ma per chi mi hai presa? Ok è vero nel giro di tre giorni sono andata al letto con due persone diverse, ma questo non vuol dire che voglio fare questo assurdo gioco" Amy si vesti in fretta, non gli piaceva affatto la piega che stava prendendo il discorso
"Amelia aspetta, ti prego..." Levi capì che aveva sbagliato a uscirsene con quel discorso
"No, mi dispiace, ma non ho intenzione di starti a sentire" girò la chiave, aprì la porta e se ne andò, l'uomo si mise le mani tra i capelli: "Certo Levi che sei proprio uno stronzo quando ti vengono in mente queste geniali idee di merda...".
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Lezioni private
FanfictionFan-fiction su Shingeki no kyojin. In un altro mondo e in altro tempo Levi Ackerman è un professore e Eren Jaeger il suo assistente e tra di loro ci sarà una ragazza che sconvolgerà i loro equilibri...