Capitolo 9

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Eren era totalmente su di giri, stavolta aveva proprio perso la testa, appena entrò in casa, la voce di Mikasa non si fece attendere: "Certo che sei proprio stronzo: primo potevi avvertirmi e secondo, cazzo ma proprio una mia amica dovevi scoparti" gli diede un pugno sulla spalla
"Buon giorno sorellina, sono felice che la tua giornata sia cominciata con il piede giusto, comunque giusto per la cronaca, non me la sono scopata, si è vero siamo finiti a letto insieme, ma sinceramente non voglio che sia solo questo stavolta" rispose il ragazzo con un sorriso trasognato
"Non ci credo che tu ti sia innamorato" lo guardò alzando un sopracciglio
"Non lo so se lo sono, l'unica cosa sicura è che lei mi piace davvero, ora però devo sbrigarmi o Levi mi ammazza".

Quel maledetto moccioso lo sapeva che non doveva ritardare, invece erano già passati cinque minuti e non si era ancora fatto vedere. Non sopportava i ritardi, per nessun motivo, quando fosse arrivato gliene avrebbe cantate quattro. La porta si aprì: "Buon giorno! - Eren era euforico - Scusa il ritardo, ma sono dovuto passare da casa a cambiarmi"
"Non mi interessa, sei in ritardo e non ci sono scuse che tengano" Levi era infastidito, non voleva sapere il motivo, ma lo immaginava e la cosa lo faceva parecchio incazzare
"Neanche se ti dicessi con chi ho passato la notte?" il ragazzo sorrise guardando il suo superiore
"Comincia a lavorare, invece di perdere tempo" doveva trattenersi, non doveva mostrare emozioni, non poteva farlo
"Sai ieri sera i ragazzi si sono accorti di quanto Amelia assomigli a Petra, tanto che l'hanno fissata quasi tutta la sera, finché non si sono scusati, perché si sono resi conto di averla messa in difficoltà. Sono sicuro che anche tu lo abbia notano, vero? "
Il moro non rispose "la somiglianza intendo - il ragazzo proseguì - Amy mi ha chiesto chi fosse e le ho raccontato tutto"
"Che cazzo hai fatto?!" aveva appena mandato tutto a puttane, lo aveva preso per il collo della maglietta e lo aveva sbattuto contro il muro, il castano sbattè la testa per il contraccolpo: "Ehi Levi calmati, le ho solo detto chi era Petra"
"E chi ti ha dato il permesso moccioso? Ora penserà che me la sono scopata solo perché mi ricordava lei, sei un fottuto coglione!" lo lasciò e andò a sedersi alla sua scrivania
"Scusa se te lo chiedo, ma perché ti interessa cosa pensa? Non mi pare che tu ti sia mai posto il problema in precedenza" Eren non poteva credere che l'uomo provasse qualcosa per quella ragazza
"Infatti non mi interessa, solo che non mi va che lo pensi e basta" sapeva che non era così semplice, ma non aveva voglia di spiegarlo al suo assistente "Ora mettiti a lavorare, devi anche mandarle una mail, voglio che la Talbott venga oggi pomeriggio alle 17.30 qui, devo parlarle dei suoi lavori"
"Li hai già finiti?"
"Certo, non perdo mica tempo come te".

"Buon giorno signorina Talbott, il professor Ackerman vuole che questo pomeriggio alle 17.30 venga nel suo ufficio per parlare dei suoi lavori, mi raccomando sia puntuale.
Cordiali Saluti
Eren Jaeger"
Amy era quasi arrivata in facoltà e quando lesse quella mail le venne il batticuore, sapeva che era sciocco reagire in quel modo, ma non poteva farne a meno, il pensiero di rimanere sola con lui la faceva sentire come una ragazzina alla sua prima cotta... Il telefono le vibbrò in mano era un messaggio di Eren: "Ehi bellissima ti va di vederci stasera dopo cena? Ho già voglia di rivederti..."
Le spuntò un sorriso sulle labbra, era la cosa migliore distrarsi e dimenticare Levi, poi in fondo il ragazzo era molto carino e le piaceva: "Grazie per il bellissima, per me va bene, spero solo che il prof. non mi trattenga troppo... Ma ci sarai anche tu?"
"No, queste cose Ackerman vuole farle da solo, mi dispiace... Ma sono convinto che debba solo farti i complimenti!"
Stava per risponde, finché non si senti chiamare e si girò, vide Mikasa e Armin venirle incontro, fu un attimo, ma realizzò che la ragazza era la sorella di Eren e si sentì in imbarazzo: "O cavolo, e ora? Certo non penserà che abbiamo fatto il cruciverba tutta la notte... Le avrà raccontato qualcosa? Come devo comportarmi? Merda..."
"Ciao Amy!" salutarono i due ragazzi
"Buon giorno..." Cercò di essere il più naturale possibile, ma fallì miseramente
"Ehi non preoccuparti per stanotte, non ce l'ho con te, ma con quel coglione di mio fratello, tu sei una mia amica" le disse sorridendo la mora, la rossa si rilassò: "A essere sincera mi sentivo un po' in imbarazzo, mi fa sentire più tranquilla sapere che per te non è un problema"
"perché cosa è successo?" chiese il biondo
"Nulla, cose tra donne, non ti riguardano" Mikasa fece l'occhiolino ad Amelia ed entrarono nell'aula già quasi piena.

Entrò in aula, ancora ce l'aveva con quel maledetto moccioso, come si era permesso di parlarle di Petra, non poteva farsi gli affari suoi? Come poggiò la sua borsa sulla cattedra alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelli verdi di Amelia, si irriggidì per un attimo e il cuore iniziò a battere in modo irregolare, qualcosa dentro di lui voleva che si perdesse dentro quello sguardo, ma fece appena in tempo ad abbassare di nuovo gli occhi, però non gli sfuggì che anche la ragazza lo stava guardando ed era arrossita, si sentì un idiota. Iniziò la lezione cercando di non fare più l'errore di voltarsi nella sua direzione, non gli riuscì così facile, finché non si ricordò che quel pomeriggio sarebbero stati insieme nel suo ufficio.

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