Capitolo 12

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Il campanello non smetteva di suonare Hanji si precipitò: "Sto arrivando, un momento!" appena aprì la porta vide il volto sconvolto di Levi: "C'è Erwin?"
"Si, è sotto la doccia, vieni entra, cosa è successo?" chiese la donna preoccupata, non lo aveva mai visto cosi
"Sono un coglione, uno stronzo, una testa di cazzo, una merda, un figlio di puttana, ecco cosa è successo!"
Una voce arriva dal corridoio: "Tesoro chi è il deficiente che sì è attaccato al campanello?"
"Il nanetto, no cioè è arrivato Levi e credo che abbia bisogno urgente di parlarti, quindi vai subito a vestirti"
"Uh ok, mi sbrigo e arrivo, fallo accomodare" dal tono della voce della sua compagna capì che doveva essere una cosa molto seria.
"Ti preparo qualcosa? Un tea?" gli chiese premurosa
"Magari... Grazie, nero senza zucchero..."
"Accomodati, arriva subito" gli sorrise e si avviò in cucina a preparargli la bevanda calda.
"Ehi Levi che è successo?" Erwin entrò nella stanza vestito con una tuta e un asciugamano sui capelli ancora bagnati
"Ho fatto un casino... Siamo finiti di nuovo insieme e le ho detto che potevamo avere una relazione, ma di nascosto e avrebbe potuto usare il moccioso come copertura, visto che tanto non solo sapeva tutto, ma oltre a questo già erano stati insieme e lei non solo si è incazzata, ma anche se non l'ha detto esplicitamente, mi ha mandato a fanculo... " strinse talmente forte i pugni che le nocche gli diventarono bianche
"Oh merda... Sul serio?" il biondo strabuzzò gli occhi scioccato, non tanto per le parole dell'amico, quanto per il suo stato
"Si e la cosa peggiore è che gliel'ho detto con una tranquillità tale che sembrava che per me fosse normale agire in questo modo..."
"Beh se vogliamo dirla tutta non è la prima volta che tu ed Eren vi dividete una ragazza, ma a giudicare dalla tua reazione, per te non è stato solo del semplice sesso stavolta..."
"No..."
Hanji entrò nella stanza con un vassoio con il Tea promesso: "Ecco qui, come piace a te" porse una tazza fumante al moro e ne avvicinò una di caffè al biondo "Io torno di là, vi lascio soli"
"Aspetta, vorrei che restassi, forse puoi aiutarmi..." la donna si stupì "D'accordo" non obbietò e si sedette con loro.

Aveva ascoltato ogni singola parola con attenzione, non sapeva cosa fare, una parte di lei avrebbe comunque voluto mandarlo via, aveva paura che la stesse prendendo in giro, ma l'altra voleva correre il rischio, in fondo nemmeno lei si era comportata bene nei suoi confronti no? Eppure lui era stato sincero e gli aveva detto come stavano le cose... Non ci aveva nemmeno fatto una bella figura, ma chi era lei per giudicarlo?
"Allora io vado..." il ragazzo si alzò e si avviò verso la porta
"Aspetta..." la sentì a malapena, si bloccò, non poteva credere che l'avrebbe fermato, si voltò e la raggiunse e le si mise accanto e l'abbraccio, lei lo lasciò fare, per un attimo si senti meglio, come se quei mille pezzi di lei si fossero rincollati, rimasero in silenzio per un momento che sembrò un eternità, finché non venne spezzato: "Sei sicura?"
"Si, anche se ho paura..."
"Paura?"
"Si... Che tu mi stai prendendo in giro lo stesso, ma voglio darti una possibilità..."
"Ti dimostrerò che sono stato sincero, te lo prometto"
"Non voglio una promessa, alla fine è solo parole al vento"

"Che Diavolo hai fatto? - Hanji strabuzzò gli occhi dopo che Levi le aveva raccontato per filo e per segno quello che era successo con Amelia - Sei veramente un idiota nanetto! Ci credo che se n'è andata, ed è stata anche educata, io ti avrei tirato qualcosa dietro..."
"Tesoro non essere così dura con lui, non vedi già come sta?" disse il compagno
"Mi ha chiesto lui di dirgli cosa pensavo... Comunque Levi ora cosa hai intenzione di fare?"
"Non lo so... Non penso che voglia più vedermi... Non mi stupirebbe che da domani non venisse nemmeno più al mio corso... Certo farebbe una stronzata con il talento che ha, ma non potrei biasimarla... Mi faccio già schifo da solo, posso solo immaginare lei cosa abbia pensato... " non riusciva nemmeno ad alzare lo sguardo per il disgusto che provava verso se stesso...
"Vuoi lasciarla andare così?" chiese il suo amico
"Cos'altro potrei fare? Ho già fatto abbastanza danni..."
"Non fare il coglione nanetto, tira fuori le palle e chiedile scusa sinceramente!" la donna sbattè i pugni sul tavolino difronte a lei facendo sobbalzare i due uomini
"Credi che basterà?" chiese il moro poco convinto
"No, ma è un primo passo, quindi vedi di darti una mossa"

Rimasero abbracciati sul divano in silenzio, dopo quello che si erano detti, non c'era più bisogno di parole, non era uno di quei momenti imbarazzanti, in cui non si sa cosa dire, ma nessuno dei due ha il coraggio di cominciare, era semplicemente un momento di silenzio in cui erano i loro respiri a parlare. Un telefono squillò, era quello di Amy, lo guardò e vide che era Mikasa, così rispose: "Ehi ciao, perché chiami me?"
"Spero di non disturbare... È solo che quel coglione di mio fratello ha lasciato il suo telefono qui... Volevo solo sapere se tornava per cena o se resta da te..."
"Aspetta, te lo passo. È tua sorella, ti sei dimenticato il cellulare a casa" gliela passò e si alzò dal divano per andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua
"Cosa c'è?"
"Volevo sapere se torni a cena tutto qui, ma va tutto bene li? Ho sentito Amy un po' strana..."
"Si tranquilla non è successo nulla, senti per la cena fai come ti pare, nel caso mi arrangio, ti devo lasciare. Ciao." attaccò senza aspettare una risposta dall'altra parte della cornetta, poggiò l'apparecchio sul divano e si alzò, la seguì nell'altra stanza, si appoggiò allo stipide e la osservò, la ragazza alzò lo sguardo verso di lui senza dire una parola, le si avvicinò e la strinse a sé dandole un bacio tra i capelli: "Non voglio lasciarti sola stasera, sempre che tu non voglia mandarmi via..."
"Per me va bene, ordiniamo qualcosa per cena? Io non ho voglia di cucinare e nemmeno tanta di mangiare" lei lo abbracciò questa volta
"Tutto quello che vuoi"
"Vado a farmi una doccia, se non ti crea problemi..."
"Taranquilla, se hai un PC posso intanto ordinare la cena, cosa preferisci?"
"Quello che ti pare, spilluzzicherò giusto qualcosa, non ho molta fame, comunque il computer è di là sul tavolo, la password è *****************" si avviò verso il bagno, nel frattempo il castano si mise a cercare qualcosa che potesse stimolarle l'appetito.

Tornò a casa dopo aver cenato a casa Smith, Hanji gli aveva dato dei consigli, ma non sapeva a quanto potessero servire, aveva fatto un gran casino e non aveva nessun modo diretto per contattarla, le email le aveva tutte il moccioso e non aveva di certo il suo numero di telefono, quindi non aveva la più pallida idea di come fare a parlarle, avrebbe potuto aspettare la consegna delle prime relazioni, ma mancavano più di dieci giorni e non poteva far passare tutto quel tempo... Beh tanto avrebbe avuto tutta la notte per pensarci, sapeva già che non avrebbe chiuso occhio.

Eren decise di ordinare una margherita gigante, che avrebbero potuto dividere e optò per una vaschetta di gelato misto e della panna spray, sua madre glielo comprava sempre quando stava male ed era l'unica cosa che mangiava, magari con Amy avrebbe funzionato lo stesso.
La ragazza tornò nel piccolo salotto, finalmente si sentiva pulita, sentire l'odore di Levi su di sé la faceva stare male, si sentiva tradita e usata, ma la doccia l'aveva fatta sentire meglio, il rumore rilassante dell'acqua che le picchiettava sulla pelle e il massaggio dei rivoli caldi che le attraversavano il corpo, le fecero scivolare via un po' del dolore che sentiva dentro sestessa. Si era messa una maglia e un pantalone, aveva ancora i capelli bagnati, non aveva voglia di asciugarli, anche se ciò avrebbe significato avere mal di testa l'indomani. Vide il ragazzo sul divano che aveva acceso la TV, ma non la stava realmente guardando, si mise accanto a lui che le mise un braccio intorno alle spalle e le baciò la fronte: "Ho preso una pizza e del gelato, che ne dici?" le disse dolcemente
"Va bene" scrollò le spalle
"Ti va di rimanere qui stanotte? Non mi va di stare da sola..."
"D'accordo, il divano è comodo?"
Si voltò a guardarlo perplessa: "Guarda che puoi dormire con me nel letto..."
"Ah ok"
"Hai paura che ti salti addosso mentre dormi?" voleva essere una battuta, ma con il tono di voce che aveva non le riuscì granché
"No, pensavo solo che non..."
"Non volessi fare sesso? - progeguì lei - Infatti non sbagli, ma credo che siamo entrambi abbastanza grandi da tenere a bada i nostri istinti, non credi?"
"Si, certo - si sentì un idiota, ma Amy aveva ragione - posso usare il tuo telefono per avvisare Mikasa che tornerò domani mattina?"
"Fai pure"

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