CAP 17 - SEGRETI PECCAMINOSI

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Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, il senso di colpa era incolmabile, il giorno seguente incontrai Mattheo a colazione, mi salutò con il solito sorriso, ma decisi di sedermi lontana da lui. 

Dopo di me entrarono le sorelle, vidi i loro sguardi pieni di sensi di colpa e avrei voluto dire loro qualcosa, ma avrei dovuto tenere il pugno fermo, sapevano benissimo che odio che mi seguano e si comportino come quelle vipere impiccione delle amiche di Parkinson.  

 Le lezioni passarono velocemente e la giornata non era delle migliori, il che non aiutò molto il mio umore, durante l'ultima ora di trasfigurazione, la mia mente era ben altrove, non faceva altro che pensare alla notte prima, a quel momento tra me e Draco, prima che i nostri amici ci interrompessero. Era tutto così strano, i suoi atteggiamenti facevano pensare a tutt'altro che avesse una relazione con Pansy, improvvisamente mi sentì colpire da quella che sembrava una pallina di carta, mi voltai e cercando di non farmi beccare dalla professoressa, l'aprì 

"Dobbiamo parlare.."

senza una firma o un nome, solo quelle due semplice parole su un pezzo di carta bianca, sollevai il capo scrutando con attenzione gli studenti nell'aula, con la speranza di riuscire a capire a chi appartenesse, ma nessuno si voltò o altro, guardai prima Theo, ma nulla e successivamente Draco e anche lui nulla.

Non appena suonò la campanella, raccolsi i miei libri e corsi subito fuori dall'aula, percorsi il corridoio per dirigermi verso il mio dormitorio, volevo solo ritirarmi nella mia stanza il prima possibile, ma non fu così.

Di colpo mi sentì tirare il braccio e spingere con forza in uno sgabuzzino, non appena mi lasciò esclamai furiosa -CHI CAZZO SEI?- la luce si accese e apparì Draco -Sei forse impazzito?- continuai con lo stesso tono, egli mi guardò con aria dura e seria -sta zitta e ascoltami!- disse ad un tratto, il suo atteggiamento mi fece arrabbiare ulteriormente e feci esattamente quello che mi chiese -assolutamente no! Come ti permetti di..- -STAI ZITTA!- urlò, il suo tono mi zittì, non tanto per quello che avesse detto, ma per quello sguardo che mi lasciò una sensazione di disagio e paura, i suoi occhi erano così profondi e scuri come due pozze nere e lo spazio limitato non rendeva le cose facili.

-Finalmente..- sospirò -dobbiamo parlare..- aggiunse, da quelle parole collegai il mittente del biglietto a lezione -quindi..- -shh.. inizierò io..- mi zittì nuovamente e notai la sua espressione preoccupata per quello che mi avrebbe detto, sembrava agitato -voglio parlare di quello che è successo ieri sera..- disse tutto d'un fiato.

Quella frase mi spiazzò, non ero pronta psicologicamente ad affrontare quel discorso, provavo molteplice emozioni in merito e inoltre non avevo le idee ancora chiare -non abbiamo nulla da dirci Draco..- gli risposi, ma egli non volle mollare la presa, così si fece ancora più vicino a me, quasi a sentire il tessuto del suo pantalone vicino alle mie gambe scoperte, mi ricomposi a quel tocco e lo guardai dritto negli occhi -perchè dici questo?- domandò -perchè non è successo niente ieri sera!- continuai -io credo di si..- rispose lui -che cosa vuoi da me?- domandai -voglio.. solo parlare..- la sua voce era così diversa, lui era così diverso.

Stare a un centimetro da lui mi faceva sentire così strana, il mio cuore batteva all'impazzata, il respiro divenne affannoso e nella mia mente iniziarono ad apparire i ricordi della sera precedente -Draco.. io.. - cercai di dire qualcosa, ma sembrò quasi che le parole mi si bloccassero in bocca, cercai di raccogliere tutta la forza di volontà che avevo e trovare un modo per contrastarlo, tossì ed egli si scostò -Te l'ho detto, non è successo nulla! Ora vorrei uscire se non ti dispiace!- sembrando il più rilassata possibile, egli mi guardò e rise -non c'è proprio niente da ridere!- dissi facendogli il broncio -non capisco perchè tu neghi quello che è successo..- -io non nego proprio niente! Ti sarai impressionato!- gli risposi a tono, ma egli tornò all'attaccò mi bloccò contro la porta, in modo che non potessi divincolarmi da lui, sentì il suo petto schiacciato contro il mio e il suo sguardo fisso.

Avvertì di nuovo quella sensazione, i sensi di colpa mi assalivano di nuovo e ci avessero scoperti, come avrei potuto giustificare questo incontro, tutti ormai sapevano che tra me e lui ci fosse sempre stato astio e in quel momento vederci così vicini, era davvero ingiustificabile.

Mi sentivo persa e il suo sguardo non mi aiutava di certo -lasciami andare Draco.. di sicuro non sarebbe bello se ci scoprissero..- dissi, egli mi sorrise e disse -stiamo solo parlando no?- -ma si certo.. in uno sgabuzzino, quasi al buio e tu ed io così.. - -così come?- disse facendo il sarcastico -così! Quindi allontanati! Pensa se ci vedesse Pansy?- non appena udì quel nome egli indietreggiò, il suo sguardò tornò cupo e serio, si allontanò da me e raccolse la sua cartella, agitò la bacchetta e la porta si aprì, poi mi guardò e disse -sarà meglio che vada..- uscì colpendomi leggermente la spalla, lasciandomi completamente spiazzata.

Decisa a voler dimenticare una volta per tutte, presi la mia borsa e corsi in camera, ero stufa dei giochetti di Draco e dei suoi continui sbalzi d'umore, non avevo intenzione di vedere nessuno, volevo trovare un posto dove raccogliere le idee e fare in modo da sistemare tutta la questione, ma prima sarei dovuta andare nei bagni della scuola, visto che mi trovavo dall'altro lato del castello.

Entrai, aprì una delle porte dei bagni liberi, ma non appena terminai sentì delle voci, si trattava di Pansy e del suo gruppetto di arpie, che ridacchiavano come delle cornacchie, come al solito.

-Mi presti un pò del tuo lucidalabbra?- domandò l'amica di Pansy -va bene.. ma è l'ultima volta!- rispose quest'ultima -ora però ascoltatemi, vi devo dire una cosa..- stavo per uscire dal bagno, quando sentì questa frase, ma più precisamente mi bloccò quella successiva che avrebbe detto l'altra sua amica -qualche altro dettaglio peccaminoso su Higgs?- fui sorpresa, perchè mai a Pansy Parkinson le sarebbe importato Terrence Higgs e ben presto lo avrei scoperto.

-Ieri notte abbiamo parlato a lungo a telefono, è stato veramente sexy! Dovremmo vederci stanotte, sulla torre di astronomia!- raccontò Pansy -non ci posso credere e come farai con Draco?- domandò una delle due -oohh ma dai.. lui non sa niente e poi che mi importa! Non vedo l'ora che finisca tutto questo teatrino- rispose infastidita *ma di che diavolo stava parlando? Perchè mai stava tradendo Draco?* pensai nella mia testa -ovviamente lui non deve sapere niente  o il piano salterà, ora andiamo!- disse maleficamente Pansy alle amiche, dopo di che sentì sbattere la porta principale del bagno e le loro voci affievolirsi sempre di più, capì da li che erano andate via, ma i loro discorsi e la conversazione di Pansy e Terrence, mi lasciò alquanto perplessa, mi sentivo con uno strano senso di agitazione, sapevo che avrei dovuto dirlo a Draco, ma forse non avrebbe voluto saperlo da me, visto il modo in cui mi aveva trattata.









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The Beginning ~ (Draco Malfoy E Mattheo Riddle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora