The Beginning ~ (Draco Malfoy E Mattheo Riddle)

CAP 6 - DOPO FESTA!

NEL NEGOZIO-

-Secondo te è meglio questo o quello?- chiese Daphne indicando due bellissimi abiti da sera molto simili tra loro, entrambi portavano delle applicazioni sul corpetto, ma la differenza era che uno era senza spalline e l'altro invece era fascia, il tipico genere di Daf -bhe.. non mi sembrano così diversi- dissi io ridacchiando -non ti sembrano.. non ti sembrano così diversi?- ripetette lei basita -ma dai, uno ha le spalline e l'altro no, poi uno è a sirena e l'altro..- -pure- disse ridacchiando la sorella -oh bhe io li provo entrambi, andatevene a fanculo!- rispose infastidita.

Corse nel camerino con entrambi gli abiti e dopo circa dieci minuti uscì, spalancando la tenda -che ne pensate?- domandò mostrandoci come le calzava l'abito, mentre nel frattempo eravamo sedute sui divanetti di fronte ad aspettare la sua magnifica uscita teatrale -secondo me è meglio quello senza spalline, inoltre ha anche una sostanziosa imbottitura al seno- le suggerì Astoria -grazie per avermi ricordata che non ho il seno- poi tornò di nuovo dentro infastidita, provando il secondo -secondo te mi sta meglio questo colore?- domandò Astoria che nel frattempo si era alzata per andare a vedere il reparto lingerie li vicino -si ovviamente, ma credo che sia un pò troppo trasparente per una festa a meno che tu non lo stia comprando per il dopo festa- le dissi con una risata maliziosa, ella si mise a ridere e poi mi fece l'occhiolino.

Sollevò lo sguardo e notò che c'erano anche Pansy Parkinson e le sue due amiche, dal suo sguardo disgustato capì che c'era qualcuno che non avremmo voluto incontrare in quel momento, mi girai per guardare nella sua stessa direzione e vidi come ridacchiava rumorosamente vicino agli accessori -speriamo che non ci veda, così non viene qui a romperci le palle- ma neanche il tempo di finire la frase che appena Daphne uscì dal camerino -ORA NON POTETE DIRMI NULLA SU QUES...- -shhhhh!!!- dicemmo in coro io e As, ma ormai era troppo tardi ci voltammo vero Pansy che stava venendo nella nostra direzione, roteai gli occhi al cielo appena sentì la sua voce squillante che mi parlava -quindi siete anche voi qui?- domandò, mi voltai verso di lei e con un finto sorriso le risposi -eh già- poi si voltò anche Astoria con uno sguardo leggermente infastidito.

-Cosa vuoi Pansy?- domandò Astoria -dai voi proprio nulla, ma immagino che siete qui per la festa di Terrence, no?- rispose -credo che non troverete nulla qui per voi, è troppo per il vostro gusto- aggiunse con una risatina che fecero anche le altre due ragazze -ascolta una cosa Pansy dei miei stivali, credi che con la tua prepotenza e la tua voce che è alquanto irritabile, credi di metterci a disagio? Cosa  credi di ottenere?- domandai spazientita ormai di quella situazione.

-Pansy, andiamo via, abbiamo ancora molte cose da fare..- ma questa fu immediatamente interrotta dal gesto di Pansy che le fece segno di tacere, fece qualche passo avanti e incrociò le braccia, poi sul suo viso apparì un ghigno -sei fortunata solo perché sei una di noi altrimenti sai già che fine avresti fatto- disse lei -sul serio Parkinson? Fortunata? Perdonami fortunata di cosa? Ascolta fai una cosa, prendi le tue amichette e sparite che già mi state dando sui nervi con la vostra presenza!- dissi furiosa, tornò dalle sue amiche e queste sparirono tra i vari scaffali del negozio.

Ci voltammo furiose verso Daphne che a sua volta si dispiacque dell'accaduto -non sapevo che c'era lei- disse con tono dispiaciuto -non importa, ora muoviamoci che abbiamo ancora molte cose da prendere e fra poco dobbiamo anche ritornare al castello per la cena-

Terminammo gli ultimi acquisti, riuscimmo a prendere sia gli "abiti" per la festa di Terrence che quelli per il ballo di inizio anno. Corremmo in tutta fretta nei lunghi e bui corridoi, per raggiungere il dormitorio, la sala comune e semi deserta e vedevamo gli studenti recarsi verso l'uscita, salimmo in tutta fretta le scale del dormitorio e avemmo il tempo di posare gli abiti e di cambiarci velocemente, indossando le divise.