Capitolo 5

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Capitolo 5

Di rivelazioni notturne e cuori semiaperti





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Amanda chiuse la portiera dell'auto con incontrollabile violenza e prese posto al fianco del guidatore.

Frugò nelle tasche della pesante giacca per estrarre una sigaretta e l'accendino. Le dita tremavano impercettibilmente mentre compivano l'antico gesto, abitudinario ma non per questo meno difficile in quel frangente ad alta tensione emotiva. Le parve quasi di essersi scordata come si facesse e sbuffò nervosa, la mascella che palpitava priva di volontà propria.

In parte era scossa da quanto aveva visto alla festa ed era inutile girarci attorno: certe scene restavano nell'anima e non potevano essere semplicemente accantonate.

Era fottutamente turbata e non riusciva a pensare ad altro che non fosse il cadavere riverso al suolo ed ignorato con assurdo menefreghismo dagli invitati.

Che gente di merda.

E soprattutto che mondo di merda.

E poi, da quando le sigarette terminavano così alla svelta?, si chiese, lanciando stizzita il filtro consumato fuori dal finestrino.

Quella dannata sigaretta era durata meno di un uomo che non scopava una donna da anni.

Amanda prese un profondo respiro e si massaggiò con la mano libera il collo.

"Io parlo di sparare, ma tu lo fai sul serio, Thomas" sussurrò lei dopo qualche altro istante di religioso silenzio.

L'uomo accese la macchina e iniziò a girare il volante per compiere la manovra. Era impeccabile e non un velo di apprensione sfuggiva dal suo atteggiamento controllato mentre abbandonava la villa di Lucas Smith.

"Dovevo ingraziarmelo. La trattativa si stava facendo complicata e così, salvandogli la vita, ho ottenuto la sua fiducia. Ora siamo in affari e abbiamo un bel piano in mente. Lucas Smith è un rozzo troglodita ma ha idee innovative. Finché mi è comodo lo sopporterò" le rivelò, franco.

"Dio, ancora non ci credo" continuò Amanda, scuotendo con apprensione la testa. Si portò le dita davanti al volto, come a cercare conforto e si pizzicò con energia le guance per riacquistare calore.

"Non hai mai assistito a una sparatoria? A Birmingham nel dopoguerra era la normalità" commentò Thomas, lanciandole una veloce occhiata mentre imboccava la strada per il ritorno verso Small Heath. Si inoltrò in un percorso sterrato ricoperto di fango e ghiaccio.

"In America non puoi sparare a chiunque o la polizia ti è addosso."

"In Inghilterra compriamo la polizia. Siamo più furbi " chiarì con una vena di derisione Thomas.

"O i poliziotti più venduti e senza ideali" lo rimbeccò Amanda.

"Gli ideali sono solo per gli sciocchi illusi."

Tipico commento freddo dell'uomo, privo di sentimento.

Amanda si voltò con il busto verso di lui e osservò per una frazione di secondo il suo profilo rischiarato dalla luce lunare. Thomas possedeva proprio un bel volto, dai lineamenti marcati, perfetti, che parevano scolpiti dalle abili mani di Donatello in persona. Esaminò il naso dalla curva ideale, le labbra geometriche, gli occhi incavati e attorniati da lunghe ciglia. C'era qualcosa di fermo nel suo viso, di terribilmente seducente.

E Amanda non riuscì ad odiarlo per quanto si sforzasse e fosse a conoscenza del mostro che poteva essere. Gliel'aveva dimostrato anche pochi istanti prima di cos'era capace.

End Game || Thomas ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora