Capitolo 10Di panico improvviso e dubbi amletici
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Quando Amanda spalancò gli occhi, un fitto raggio di luce l'accecò e per un istante mugugnò di esasperato disappunto.
La testa martellava incessantemente, come se un'orchestra stesse intonando un concerto di Mozart e Beethoven assieme ma fosse al contempo ubriaca nel dirigere le sinfonie.
Non ricordava nulla e avvertiva un pungente odore di alcol e sigarette provenire da ogni ansito del suo corpo spossato.
Diamine, non si era neanche fatta una doccia da quel poco che riusciva a rammentare.
Si tastò alla cieca i capelli e li trovò annodati, simili a paglia mal disseminata. Oh già, sembrava proprio che qualcuno l'avesse gettata di peso nel Tamigi per poi ripescarla qualche ora più tardi.
Si stiracchiò pigramente e il piede, nel compiere l'atto, sfiorò il polpaccio muscoloso di qualcuno.
Qualcuno?
Amanda si irrigidì di colpo e mosse molto lentamente il capo fino ad incontrare il corpo nudo di Thomas Shelby deposto di fianco al suo. L'uomo dormiva con il petto riverso all'ingiù, totalmente esposto in ogni singolo particolare ai suoi occhi sgranati dalla sorpresa.
"Merda" le sfuggì dalla bocca, rimembrando all'improvviso ogni dettaglio della serata precedente.
Ricordò l'intenzione con cui l'aveva raggiunto e cioè parlare: solo unicamente parlare.
E poi riecheggiò quella tensione crescente che si era creata quando discorrevano e che difatti era sfociata in un lungo, agognato bacio.
E poi pensò, inutile dirlo, a ciò che era seguito.
In quel momento Amanda comprese con abbagliante chiarezza che aveva scopato niente meno che con Thomas fottutissimo Shelby, il gangster più spietato del regno.
Eppure, Amanda, rammentò anche la cura con cui l'aveva trattata nonostante la passione innegabile dei loro amplessi. In quei momenti le era parso tutt'altro che freddo e sostenuto come aveva imparato a conoscerlo durante i mesi precedenti.
Amanda si sollevò con il busto e continuò a fissarlo.
Certo che era proprio ben piazzato, pensò, un ottimo cavallo da corsa.
Peccato che Amanda non sapesse come comportarsi. Doveva svegliarlo e dirgli qualcosa o semplicemente era meglio scappare prima che lui si svegliasse?
E soprattutto, poteva scappare dopo quello che si erano detti? Ma Thomas, poi, le pensava davvero quelle frasi che si erano rivolti di notte o era succube del whiskey?
Ripensò alle sue parole: "Forse ci siamo trovati, tu ed io. Forse era destino, e non un gioco."
No, no, doveva decisamente andarsene e rimuginarci sopra. Doveva tornare a casa sua, al centro addestramenti e ponderare a fondo ogni singolo dettaglio; aveva bisogno di respirare a pieni polmoni, senza la presenza dell'uomo al suo fianco che la mettesse in iperventilazione.
Dio, questa stanza puzza di sesso estremo.
Con ogni probabilità Thomas nemmeno l'avrebbe voluta trovare al suo risveglio come una donnetta romantica qualsiasi. No, lui era un gangster distaccato, di sicuro aveva significato poco e niente la notte appena trascorsa. Anzi, il giorno dopo si sarebbe scopato di sicuro un'altra cliente come se nulla fosse: lo faceva tipo da un giocattolo nuovo a notte.
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End Game || Thomas Shelby
Romance🏆 Finalista Wattys 2022 🏆 * Birmingham, 1921. Thomas Shelby è il leader dei Peaky Blinders, la gang criminale che domina la città. Amanda Pocettino è una donna indipendente che gestisce un'impresa di spionaggio ma soprattutto è la figlia del princ...