Capitolo 17

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Capitolo 17

Di scacco matto e devoti servitori del Re


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Amanda fece cenno a Lucas Smith di prendere posto all'interno del suo ufficio.

"Dolcezza, che piacere rivedervi" esordì Lucas, mentre si lasciava ricadere sulla sedia. Si leccò inconsapevolmente il labbro inferiore con la lingua, per poi schioccarla contro al palato. "Vostro marito nonché mio onorevole socio sa del nostro incontro galante?" domandò un pizzico divertito, prima di sistemarsi all'indietro il ciuffo biondo che era sfuggito dalla costrizione del gel.

Solo la scrivania separava i loro corpi.

Amanda sorrise e allacciò con grazia le lunghe gambe lasciate scoperte dall'abito eccessivamente corto per una normale giornata di lavoro. Notò con piacere che Lucas Smith seguiva il movimento con gli occhi chiari accesi, decisamente attenti ai dettagli.

"Certo che no, Signor Smith. Questo è un incontro segreto tra me e voi. Nessuno ne è a conoscenza, nemmeno la mia assistente personale."

"Non vi facevo così astuta" le rivelò con voce roca annebbiata da ben pochi, casti pensieri. "Non fraintendetemi, so benissimo che siete in gamba e che sapete il fatto vostro nel settore in cui operate. Però mi siete sempre sembrata, come dire uhm, presa e devota a Tommy soltanto alle cene di Natale in cui ci siamo incontrati durante questi anni. Non avrei scommesso uno scellino sul fatto che lo tradiste dietro a quel bel viso che mettete su in sua presenza, né mi avete mai fatto sperare in un rapporto più che lavorativo tra di noi."

Amanda stese la bocca rivestita da un rossetto corallo in un ghigno malizioso.

"Noi donne siamo abili a far credere a voi uomini ciò che più ci torna utile, non trovate?" lo provocò lei, sorridendo allusiva. Poi si sporse in avanti col busto, e il gesto evidenziò l'incavo tra i seni che si intravedeva appena dalla camicetta più sbottonata del consentito. "E poi voi, Signor Smith, siete decisamente un uomo avvenente e io ho due occhi per guardare e amo, adoro, le cose belle. Mi piace circondarmi di opere d'arte."

L'uomo deglutì e il pomo d'Adamo si mosse su e giù come impazzito.

"Interessante scelta di parole" fu tutto ciò che riuscì a dire lui.

Amanda gli gettò l'ennesimo affascinante sorriso.

"Vi prendo del whiskey prima di spiegarvi il motivo per cui vi ho convocato. Posso solo anticiparvi che sarà molto, molto divertente per ambedue. Ho prenotato un tavolo in un ristorante vicino, ma possiamo iniziare la serata già qui, sorseggiando in lieta compagnia. Ho portato anche un grammofono per l'occasione, sapete, per ricreare l'atmosfera adatta."

Lucas accavallò le gambe per coprire l'evidente erezione che le continue allusioni della donna gli stavano causando.

"Eccellente, adoro le sorprese" ammise lui, mentre la scrutava armeggiare all'interno della scrivania.

Quel giorno Amanda portava i capelli scuri sciolti, che ricadevano in deliziosi boccoli lungo il collo da cigno e nel cercare la bottiglia la chioma le oscurò del tutto il bel volto. Lucas si perse nel rimirarla e immaginò la folle scopata che sarebbe avvenuta da lì a momenti.

Poi, all'improvviso, avvertì un dolore al centro del petto, un dolore che lo distolse dalle fantasticherie sull'interlocutrice. Abbassò lo sguardo e con sconcerto vide una chiazza rosso cremisi espandersi nel bel mezzo della camicia prima immacolata.

End Game || Thomas ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora