Capitolo 18

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Capitolo 18

Di vendette a metà e oscuri retroscena


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"Dimmi chi ti ha commissionato l'omicidio di John Shelby!"

Uno schiaffo in piena faccia, seguito da un altro ancora più forte. Non paga, Amanda accompagnò la domanda affondando la lama del coltello nella tenera carne della gamba. Scese in profondità, fino a toccare l'osso.

Un grido straziante fu tutto ciò che ricevette come unica, flebile protesta.

Amanda guardò disgustata il corpo ormai tumefatto di Brad Potter, legato per i polsi e per i piedi alla sedia. Lo stava pestando a sangue da ore ma quel dannato impostore non voleva rivelare chi l'avesse ingaggiato.

"Ti ripeto, brutto bastardo, di dirmi chi ti ha dato l'ordine di uccidere John Shelby" continuò lei imperterrita, girandogli attorno per poi colpirlo sul setto nasale. "Cazzo, dimmelo! O userò le pinze per strapparti la lingua e allora urlerai come il cane rognoso che sei."

Brad Potter si contorse preda agli spasmi, lacerandosi la pelle a contatto con le corde nel vano tentativo di liberarsi. Prese a singhiozzare senza ritegno, nonostante fosse abituato alle torture: era l'altro rovescio del suo mestiere di "segugio a pagamento". Pedinava la gente, ne studiava le mosse e poi le vendeva al miglior offerente; ma quella volta aveva calcolato male a chi pestare i piedi.

Non si scherzava con gli Shelby.

"Vi prego, io...io non lo so! Non ho mai visto in faccia chi ha commissionato l'omicidio, ve lo giuro sul mio onore. Io e Lucas Smith dovevamo solo rivelargli la routine di John Shelby, ma lui agli incontri mandava sempre un tizio coperto da un cappello al posto suo, un suo scagnozzo per evitare di mostrarsi personalmente" biascicò a fatica Brad Potter. Le sue labbra spaccate si muovevano scomposte. "Posso solo dirvi che lo scagnozzo non aveva un accento londinese. Con ogni probabilità era straniero o quanto meno non era nato in Inghilterra."

"Me l'hai già detto questo dettaglio, e non mi basta. Potrebbe trattarsi di chiunque."

Amanda scosse la testa e strinse la bocca in una linea sottile, il petto che si abbassava ed alzava freneticamente. Poi, arrabbiata, diede un calcio alla sedia e il corpo dell'uomo cadde a terra seguendo lo scranno.

Thomas spalancò la porta del seminterrato e subentrò solo in quel momento. Guardò la scena con tanto di sopracciglio inarcato ma non mostrò di essere rimasto particolarmente toccato dal fatto che la moglie stesse torturando un uomo.

"E' inutile che lo interroghi, non ti dirà nient'altro perché semplicemente non lo sa" evidenziò lui mentre la raggiungeva, con le mani abbandonate dentro le tasche. Era come sempre impeccabile, con i pantaloni gessati che ricadevano stretti in vita e la camicia allentata sul petto. Inclinò il collo per scrutare con attenzione il corpo sanguinolento della vittima. Lo percorse dal basso all'alto, soffermandosi sui tagli profondi che gli attraversavano i vari lembi di pelle e comprese che Amanda ci era andata giù pesante. Infine tornò a concentrarsi sull'espressione della compagna e vide che si rigirava con fare pensieroso in una mano un coltello e nell'altra una pistola.

Amanda annuì come a rispondergli implicitamente, senza tuttavia ricambiare lo sguardo.

"Hai ragione, è proprio inutile" e senza aggiungere altro alzò il braccio e sparò dritto in fronte a Brad Potter. "Fine dell'interrogatorio."

Qualche goccia di riflesso schizzò all'indietro e la imbrattò ma Amanda non si mosse. Restò immobile per qualche istante e solo una volta appurato che Brad fosse morto rilassò l'arto.

End Game || Thomas ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora