CAPITOLO 13

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CLARKE POV

Mi sveglio e ripenso alla serata di ieri sera, Lexa mi fa stare sempre bene, mi fa sentire bella e amata, anche se ho ancora paura di essere ferita un'altra volta, non lo sopporterei.

Mi stiracchio e il divano è vuoto.

'Lexa ci sei ?' nulla.

Almeno non può avermi abbandonata, siamo a casa sua, penso.

Mi copro con la coperta e inizio a cercarla, quando arrivo in cucina sta preparando la colazione.

'ehi buongiorno' le dico mettendole le mani nei fianchi e tirandola verso di me.

'dio Clarke, mi hai fatto paura, avvisami la prossima volta' mi dice sospirando.

Mentre mangiamo nessuna delle due parla, ho troppi pensieri per la testa.

Sento la sua mano nella mia e alzo lo sguardo.

'stai bene piccola ?' Domanda dolcemente.

'si..ho solo paura per il processo, è tra un mese e ancora non mi hai detto l'altra cosa'

'vedi Clarke..è davvero tanto importante, e ho paura anche io, ma per la tua reazione' afferma preoccupata.

Io, ridendo dico

'cos'è vuoi sposarmi ?' Mi guarda seria e non capisco.

'Lexa ?'

'ti ricordi quando il giudice ti ha detto che dovresti essere sposata ?..bhe io lo vorrei, lo farei anche subito, ora'

Resto immobile, non so che dire, vuole sposarmi solo per questo o perchè mi ama davvero ? Ho mille paranoie in testa e devo togliermi il dubbio.

'perché vuoi sposarmi ?'

'perchè voglio aiutarvi' ecco immaginavo.

Mi alzo e vado in salotto a vestirmi, sento che mi segue e mi prende per un braccio.

'lo faccio per voi Clarke, non volevo lo sapessi così' mentre mi avvio verso la porta d'uscita mi blocco, mi volto verso di lei.

'quindi vuoi sposarmi solo per questo Lexa ?'

'si, perchè ?' Avevo ragione, come sempre d'altronde, lei mi fa stare bene, e poi mi pugnala.

Apro la porta e lei ancora una volta mi blocca.

'Clarke che hai ?' Mi chiede preoccupata.

'ciao' le dico lasciando la presa.

Anche se non è domenica, decido di andare la mia famiglia in cimitero.

Saluto tutti, con un piccolo bacio sulle loro foto e inizio a parlare.

'cosa devo fare con Lexa ?' Dico piangendo in ginocchio.

Sento qualcuno che mi tocca la spalla, ma non è lei, così mi alzo di scatto asciugandomi le lacrime ed è Bellamy.

'Ehi Griffin, tutto okay ?' Non dico niente, lo abbraccio solamente cosa che lui ricambia senza problemi.

Non voglio dire la verità, così mento.

'mi manca la mia famiglia, tutto qui' mi guarda alzando un sopracciglio

Mi prende la mano e mi dice di seguirlo.

'dai ti porto a fare un giro'.

Stiamo passeggiando nella spiaggia da un po', Lexa mi sta riempiendo di messaggi e telefonate, ma faccio finta di nulla.

'allora Clarke, lunedì torni ?'

'eh si, finalmente, com'e andata questo mese senza di me ?'

'bhe, si sentiva la tua mancanza, e poi c'era Lexa che a costo di lasciarti sola a casa, staccava prima'

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