CAPITOLO 3

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LEXA POV

Ho portato a casa Clarke e Elia.

Mi ha proposto di andare con loro a fare colazione al bar domenica mattina e ho accettato.

Arrivata domenica mi sveglio presto, vado a fare la mia solita corsa mattutina e quando rientro, mi faccio una doccia e mi vesto, opto per un paio di pantaloni strappati sul ginocchio e una t-shirt bianca.

Sono le 8 meno un quarto e sono già sotto casa di Clarke, non so se chiamarla, aspettare che lo faccia lei o suonare il campanello.

Alla fine scendo, mi faccio coraggio e suono.

Mi apre Elia e abbracciandomi mi saluta.

'la zia è in doccia, sta notte non ha dormito..era triste, ma felice, non passava una serata così da tanto tempo, perdonala'

Poi si sente Clarke urlare

'amore chi c'è ?'

Lui corre in bagno e apre la porta

'ehy non si bussa ?' Sento dire, mi viene spontaneo sorridere.

'dai zia, ti ho vista nuda mille volte, è arrivata Lexy'.

'Oddio è nuda' sussurro 'chissà quanto è bella'

Alzo la testa ed esce dal bagno con sono un asciugamano e i capelli bagnati, abbasso subito lo sguardo e sento dire 'Woods sei in imbarazzo ?' La guardo e le faccio un sorriso timido, lei mi guarda e alza un sopracciglio.

'io in imbarazzo ? Davanti a una donna ? Quando ? Non mi è mai successo'

'vorrei solo toglierle quel pezzo di stoffa che ha addosso e fare l'amore con lei.'

'aspetta cosa ? Vuoi fare l'amore ? Tu sei una da una scopata e via'

'si, sono proprio cotta di lei' penso.

'Lexa ? Ci sei ?'

Faccio un salto dalla paura.

'scusa, pensavo dormissi con gli occhi aperti' mi dice Elia.

Mi prende la mano 'vieni ti faccio vedere la casa'.

È davvero carina, è moderna, mi fa vedere la sua stanza ed è piena di disegni che raffigurano lo spazio, foto di lui con Clarke, e mi soffermo ad una parete, c'è un collage con tante foto, credo di tutta la famiglia, con in mezzo scritto 'ci rincontreremo' lo fisso un po' ed Elia spezza il silenzio 'Ha deciso Clarke di farlo, cosi quando siamo tristi veniamo qua, guardiamo tutte le foto, e mi racconta quello che faceva quando era piccola come me'

'quanto è bella la MIA dolce Clarke' non mi rendo conto che l'ho detto ad alta voce

Elia mi guarda mi fa l'occhiolino e mi sussurra, 'tranquilla, so mantenere i segreti'

'ma quanti anni ha questo bimbo ? Capisce le cose meglio di me' penso, e mi viene subito da sorridere.

Mi porta nella camera di Clarke dove solitamente dormono insieme, è pitturata in modo strano, sembra verniciata da un bambino

'l'abbiamo dipinta insieme qualche giorno fa' mi dice Elia e io non posso non sorridere.

È pieno di tele con disegni bellissimi.

Mi soffermo su un dipinto in particolare, ci sono due occhi verdi.

Tutta la sua famiglia li ha azzurri, di chi sono ?

Quando sto per chiedere a Elia mi ferma e si mette davanti al disegno 'ALT! Questo non lo puoi vedere'

CLARKE POV

Sta notte non sono riuscita a dormire, quando chiudevo gli occhi vedevo lei.

Ieri era felice come una bambina, perché tutti dicono che è una stronza ? Ci penso tutta la notte finché alle 7:00 non sentendo la sveglia e mi addormento.

Mi sveglia Elia alle 7:30 urlandomi contro.

Lui è già pronto e quando vedo l'ora corro in doccia.

Sento il campanello e Elia va ad aprire.

'amore chi c'è ?' Gli urlo.

Lui apre la porta del bagno di scatto e prendo paura

'ehy non si bussa ?' Prima o poi mi farà venire un infarto.

'dai zia, ti ho vista nuda mille volte, è arrivata Lexy'.

Dio c'è Lexa in cucina e io sono nuda.

Mi metto un piccolo asciugamano addosso per coprirmi e vado a salutarla, la guardo, è diventata tutta rossa e abbassa lo sguardo, dio quanto è bella.

'Woods sei in imbarazzo ?' Mi guarda e sorride imbarazzata, io alzo un sopracciglio cercando di essere sexy ma non penso di esserci riuscita, sono solo stata capace di metterla ancora più a disagio.

Elia intanto le fa vedere la casa e li sento entrare in camera.

Sento silenzio e Elia dice 'ALT! Questo non lo puoi vedere' è la tela con i suoi occhi dipinti.

Mi vesto con dei semplici jeans e un maglioncino.

Sento Lexa sospirare e ci dirigiamo verso la macchina.

Arriviamo al bar dove incontriamo Lincoln 'Clarke, Elia, come state ? Prendete il solito ?' 'ciao Linc, stiamo bene tu ? Si prendiamo il solito..ti presento Lexa..il mio capo' lo dico un po' imbarazzata e Lincoln se ne accorge e mi sorride 'Piacere Lexa, cosa le porto ?' 'un caffè nero grazie' la guardo e alzo un sopracciglio 'solo un caffè nero ? Io ho ordinato il mondo' le dico scherzando.

Ci sediamo parliamo e scherziamo fino a quando Elia ci dice 'zia oggi che fiori prendiamo ? Sta volta ho portato una foto con tutti noi' Lexa ci guarda con un'aria interrogativa, non le avevo detto del cimitero.

'ehm..vedi Lexa non te l'ho detto ma ogni domenica andiamo in cimitero, spero non ti dispiaccia venire con noi'

'Clarke, mi piacerebbe molto' dice lei.

Andiamo in fioreria e vedo Lexa incantata a guardare ogni tipo di fiore 'ti piacciono Woods ?'..'si, un mondo' guardo Elia e come se avesse già capito tutto mi fa un segno di approvazione con la testa 'sceglili tu, Lexa' 'oh..Clarke, non mi sembra il cas-' non la faccio finire di parlare 'di solito portiamo le rose, ma puoi scegliere quelli che vuoi' si avvicina e convinta prende i crisantemi bianchi 'il crisantemo è un simbolo di gioia, vitalità e pace, Clarke voi ne avete bisogno'.

Una lacrima mi bagna la guancia, e lei mi asciuga con un pollice, siamo vicine, troppo vicine, i nostri respiri si fondono insieme, si avvicina ancora di più e mi lascia un tenero bacio sulla guancia e all'orecchio mi sussurra 'Andiamo signorina Griffin ?' Mi vengono i brividi su tutta la schiena, non mi escono le parole cosi ci dirigiamo a piedi verso il cimitero.

Lexa cammina davanti a me, ed Elia le tiene la mano, un mega sorriso mi occupa la faccia.

Arriviamo davanti alla tomba e ci inginocchiamo, lei ci guarda e decise di mettersi in ginocchio vicino a noi e mi prende la mano, Elia sistema i fiori e le foto e inizia a parlare di tutto quello che abbiamo fatto quella settimana e di Lexa.

Quando stiamo per alzarci lei ci dice

'Perchè non cantiamo una canzone ? Io lo faccio tutt'ora quando vado a trovare mia nonna'

Noi sorridiamo, non avevamo mai pensato a questa cosa, inizia a cantare 'stella incantevole' di Alessandra Amoroso e io la seguo.

Mi alzo, inizio a piangere e scappo.

Lei mi corre dietro insieme ad Elia e mi abbraccia da dietro tenendomi per i fianchi.

Mi sento a casa.


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