CAPITOLO 16

460 28 5
                                    


LEXA POV

Sono in piedi davanti al tavolo della sala riunioni, i miei dipendenti stanno bisbigliando tra loro, si chiederanno il perchè della mia convocazione, noto Clarke agitata, così senza che nessuno lo veda le sorrido e le faccio l'occhiolino.

Io al contrario di lei, sono rilassata e gasata, non vedo l'ora di annunciare che sposerò la donna della mia vita.

'okay ora state zitti' urla Raven attirando l'attenzione di tutti quanti nella sala.

'Grazie Raven' mi fa l'occhiolino e io alzo gli occhi al cielo.

'perchè ci ha convocato tutti ? È successo qualcosa ?' Chiede Lincoln.

'No, siete qui perchè vi devo dire una cosa, importante'

Mi guardano con un'aria interrogativa, curiosa ma anche preoccupata.

Fisso Clarke, non ce la faccio.

'l'azienda Diyoza ci ha offerto un grosso affare' dico velocemente.

'quell'azienda Diyoza ? La rivista più importante d'America ? Chiede sbalordita Nylah.

'esatto, saremo in copertina, ma dobbiamo darci da fare.'

Clarke non aspetta un secondo si alza, ma prima di uscire mi guarda con gli occhi lucidi, e camminando velocemente va nel suo ufficio.

Tutti se ne sono andati, tranne Raven che si avvicina

'perchè non lo hai detto ? Eri così elettrizzata prima, e Clarke, lei era così in ansia, ma così felice, mi ha detto quanto ti ama, e sperava che non la ferissi più' una lama nel petto avrebbe fatto meno male.

'Rae scus-'

'non è a me che devi chiedere scusa Lexa!'

Ha ragione, perchè sto chiedendo perdono a lei, quando dovrei essere già da Clarke ? Cosa le dirò ? Scusa ? Per averti ferito di nuovo ? Non so cosa fare, mi manca l'aria, 'no un attacco di panico adesso no Woods' penso.

Inspiro e espiro profondamente, e quando mi calmo corro verso il suo ufficio, non busso, entro di scatto ma lei non ce.

Sarà andata a casa ? O a prendere un caffè..spero solo non le capiti nulla.

Vado nel mio ufficio e inizio a chiamarla ma non risponde.

Guardo la foto che ho nella scrivania sorridendo, è l'unica che ho, ritrae Clarke nella mia casa al lago, da quel giorno la mia vita è cambiata, non posso perderla.

Mi arriva un messaggio, sblocco velocemente il telefono ed è lei.

'me ne sono andata, spero non ti dispiaccia' è un messaggio ironico, lo capisco.

'non so cosa ti è preso, ma mi hai fatto male, sembravi così felice di dirlo a tutti, e non chiamarmi, per favore' non rispondo, prendo il cappotto ed esco.

Mi reco in cimitero sperando sia li, ma niente, vado verso la spiaggia e inizio a correre, finché non vedo una chioma d'orata, seduta sulla sabbia che guarda nella mia direzione, è lontana, ma so che è lei, riconoscerei i suoi boccoli biondi da un miglio.

Mi guardo dietro e non ce nessuno, perciò molto probabilmente sta guardando me.

Corro, i capelli sciolti mi coprono la faccia, il cappotto svolazza da una parte all'altra e gli anfibi non aiutano.

Continua a guardarmi, e quando vede che mi avvicino sempre di più si porta le gambe al petto.

Quando le arrivo di fronte alza lo sguardo verso di me, pieno di lacrime.

Mi inginocchio davanti a lei e le prendo le mani, lei non si oppone, è un bel segno no ?

Non ho la più pallida idea di cosa dire, vorrei darle una spiegazione, ma non la ho così ci guardiamo solamente negli occhi.

Comincia a respirare sempre più veloce, le tremano le labbra e anche le mani che ancora sono incrociate con le mie.

Automaticamente la faccio stendere su di me e inizio a cullarla.

'respira insieme a piccola' ma la situazione non cambia.

Le lacrime iniziano a scendere, sapere che sta così a causa mia mi fa stare ancora peggio.

Le prendo il viso con le mani e ricomincio a parlarle.

'ti prego piccola, respira, poi potrai a prendermi a sberle, ma ora devi rilassarti'. Dico tra un singhiozzo e l'altro.

Mette il suo capo nell'incavo del mio collo, le accarezzo dolcemente i capelli e comincia a rilassarsi, i muscoli non sono più tesi e contratti come prima.

Fa un lungo sospiro, si sposta e mi guarda.

Mi scende una lacrima, ma lei la ferma, mi da un leggero bacio sulle labbra, vorrei ricambiarlo, approfondirlo, ma non mi sembra il caso, non ora.

'piccola io..' Mi ferma.

'non sono arrabbiata Lex, ma delusa' preferivo fosse arrabbiata, non faccio altro che deludere le persone, ma non posso deludere Clarke, la mia Clarke.


autore: avrei dovuto aggiornare domani, ma visto che ho già finito di scrivere questo capitolo, lo posto ora.

Lexa ne combina sempre una, Clarke è delusa, ma la perdonerà sta volta ? scrivetemi cosa vorreste che io scriva nel capitolo 17.

grazie ;)

CLEXA AND..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora