Capitolo 17

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Se siete sull'app cliccate sull'immagine qui sopra e poi scorrete verso sinistra, e ascoltate la canzone.

Se siete al pc guardate a destra i file :)

P.S.

La voce non è quella di una ragazza ma quella di un uomo. Okay? Okay.

Insultate Kellin Quinn e gli Sleeping With Sirens che per voi è finita. [In realtà non so niente su di loro, so a malapena il nome del cantante ma le loro canzoni mi piacciono so...]

Buona lettura ^.^

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"Alla fine Victoria si è rivelata una brava ragazza, no?" chiese Ashton, sdraiato accanto a me sul suo letto, mentre ascoltavamo con il suo cellulare gli Sleeping With Sirens.

Erano passati alcuni giorni da quando Calum e la sua ragazza erano venuci a farci visita e devo dire che non poteva aver scelto fidanzata migliore. Era una ragazza semplice, simpatica, intelligente, carina e soprattutto educata, cosa che è sempre stata molto importante per la nostra famiglia fin da quando ervamo piccoli.

"Sì, Calum ha occhio per queste cose" ridacchiai, rotolando più vicino a lui.

Nel frattempo mi accorsi che dal telefono di Ash stavano cominciando a fuoriscire le prime note di Who Are You Now, canzone speciale sia per me che per il ragazzo riccio di fianco a me.

Sorrise, sedendosi e afferrandomi una mano mi trascinò su, ritrovandomi di fronte a lui.

"Don't wake me up if I'm sleeping this life away" iniziò a cantare.

Abbassai lo sguardo, imbarazzata. Quella canzone era stata l'artefice del mio primo bacio. E non con un ragazzo a caso, ma proprio con quello con cui stavo trascorrendo il pomeriggio. Ashton.

"Tell me that I'll never be good enough" continuai prendendo una mano di Ash e iniziando ad agitarla, ridendo.

"Sei brava" disse, guardandomi con gli occhi sgranati.

"Io? Brava a cantare gli Sleeping With Sirens? Ti prego. Kellin è troppo bravo per me."

"Ma stai zitta un po' e accetti i miei complimenti?" rise, scuotendo la testa.

Non risposi. Non sarei stata mai in grado di accettare complimenti. Il trauma che avevo subito a sedici anni non me lo avrebbe mai permesso. Quell'essere continuava a dirmi quanto fossi bella, ma quelli non erano dei veri apprezzamenti, erano solo sporche affermazioni.

"Ritornando alla canzone, te la ricordi?" chiese ancora Ashton, facendomi un sorriso dolce.

E certo che me la ricordavo. Oltre ad essere stata la canzone del mio primo bacio, era anche la canzone che mi piaceva di più quando ero ancora in piena adolescenza. Era il mio grido di ribellione, come ogni quindicenne. Non ne sapevo bene il motivo, forse per alcuni versi.

Yeah, this world has changed me. Odiavo la società in cui mi trovavo: la gente si faceva influenzare da tutto e tutti e ognuno sembrava la fotocopia dell'altro.

'Cause I hate who I am today. Questo verso per me era realtà: odiavo il mio corpo e mi sentivo insicura, anche se la situazione non era migliorata nel tempo.

"Be', Ash, è ovvio che me la ricordo. O sei tu che non rimembri cosa è successo?" risi, prendendolo in giro.

"Oh, di sicuro quel giorno non lo dimenticherò. Era il mio compleanno ed era il tuo primo bacio."

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Era il sette luglio, il giorno del compleanno di uno dei migliori amici di Michael, Ashton. Lo conoscevo ormai da due anni e avevamo instaurato un bel rapporto, nonostante avesse due anni in più di me.

Daddy ⇝ l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora