Capitolo 2

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Dopo essermi staccata dall'abbraccio di Ashton gli proposi di scendere e di raccontare a Noah e Michael la novità e, soprattutto, preparare qualcosa da mangiare per noi quattro.

"Ragazzi, io e Ash dobbiamo dirvi qualcosa." dissi, rubando il joystick dalla mano di Michael e mettendo in pausa il gioco.

"Cosa c'è mamma?" chiese Noah, mentre il ragazzo dai capelli colorati mi chiese:"Vi siete messi insieme?"

Guardai male Michael e mi sedetti sul tavolino davanti al divano, spostando di poco le gambe del mio migliore amico, anche loro appoggiate sopra di esso.

"No, Mikey, non stiamo insieme." rise Ashton, sedendosi vicino a me.

"Allora cosa è successo? Sei incinta?" chiese ancora.

"Avremo un fratellino mamma?" chiese contento Noah.

A quel punto mi arrabbiai.

"Michael! No, non sono incinta! Maledizione, lasciami parlare!" alzai il mio tono di voce, mentre Ashton ridacchiava per la scemaggine del suo coinquilino.

"Oh, scusa." borbottò il ragazzo seduto sul divano, mentre Noah si rattristò all'idea di essere ancora solo.

Ma lui era solo un bambino di quattro anni, come poteva sapere cosa avevo durante passato la mia adolescenza?

"Bene... Ashton mi ha proposto di venire a vivere qui... Che ne pensi Michael? E tu, Noah, sei felice di venire qui da zio Mike e da zio Ash?" chiesi, stranamente nervosa.

Non ricevetti nemmeno una parola in risposta, ma fui travolta da un abbraccio da parte di Michael e Noah.

Ecco cosa mi rendeva felice, avevo passato dei brutti anni e gli abbracci sono stati l'unica cosa che mi hanno risollevato dal buio in cui stavo precipitando. Soprattutto gli abbracci di Michael, quelli erano speciali, erano alcune volte abbracci da orso, in cui lui mi sovrastava in tutta la sua altezza, altre volte invece mi stringeva davvero troppo forte, oppure in cui lui si nascondeva nell'incavo del mio collo, tra i miei capelli. Adoravo Michael e il suo modo di essere semplicemente Michael, il mio migliore amico.

"Davvero mamma, davvero davvero davvero?!" quasi urlò Noah ed io non potei fare a meno di ridere, mentre scioglievo l'abbraccio in cui mi avevano stretta quei due.

"Sì Noah, davvero." lo presi in braccio e gli schioccai un bacio sulla guancia.

"Bene, allora visto che mamma deve preparare tutte le valigie per venire qui e deve avere tanta forza per portarle qui, che ne dici di mangiare, Noah?" chiese Ashton, mentre prendeva in braccio lui il bambino.

"Sì! Voglio la pasta!" esclamò il piccolino, mentre circondava il collo di Ash con le sue braccia, schioccandogli un bacio su una guancia.

"Credo che così tanta voglia di mangiare l'abbia presa in qualche modo da me." rise Michael, sapendo che era la verità. Praticamente per Noah lui era il papà che non aveva mai avuto.

Ci sbrigammo a preparare il tavolo e a fare bollire la pasta e una volta pronta ci sedemmo a mangiare. Noah finì prima di tutti noi e, irrequieto com'era, continuava a chiedere il bis, così gli concessi metà della mia pasta rimanente, mentre Michael mi guardava stranito.

"Megan, non ti va di mangiare?" mi chiese, appoggiando la sua mano sulla mia spalla.

"No, non ho molta fame." mormorai.

"Sicura?" domandò questa volta Ashton, guardandomi negli occhi, dato che era di fronte a me.

"Sì ragazzi, è tutto okay, tranquilli." dissi, cercando di rassicurarli. E a quanto pare ci riuscii.

Finimmi in silenzio il pranzo e mentre Noah rimase a giocare con Ashton -pareva che quel ragazzo adorasse il mio piccoletto- io andai con Michael, che si era offerto a darmi una mano.

"Allora, Megan, io non me la bevo la storia che tutto era okay, prima." disse Michael mentre era in macchina verso casa mia.

"Davvero Mike, è tutto a posto, sul serio." cercai di rassicurarlo di nuovo, ma non funzionò.

"Dannazione Cyan, so che c'è qualcosa che non va, ti conosco più di me stesso!" alzò la voce e questo mi fece leggermente spaventare.

"Michael! Non chiamarmi per il mo secondo nome, sai che lo detesto!" urlai.

Incominciai a sentirmi triste, poche volte litigavamo. E quando litigavamo c'era qualcosa di grosso sotto, oppure qualcosa che noi non ci eravamo detti.

"Se quel fottuto molestatore ti ha chiamato per tutto il tempo così non è colpa mia, va bene? Te l'ho detto dalla prima volta che ci siamo incontrati che mi piaceva il nome Cyan! E non cambiare discorso, dimmi cosa c'è che non va! Non voglio che ci caschi ancora, non voglio che tu diventi quello che eri una volta! Dimmi cosa c'è che non va!" gridò sbattendo le mani sul volante.

"È solo che... Ultimamente continuo a pensare a te. È da quando abbiamo dieci anni che ci conosciamo, mi sei sempre stato accanto e mi hai supportato costantemente. Noah ti adora, ti considera come padre e ho paura che tutti quei gesti che noi ci scambiano affettuosamente li possa scambiare come gesti di un rapporto speciale... Ma noi siamo solo migliori amici e..." presi un respiro profondo, sentendo i miei occhi appannarsi.

"Ho bisogno d'amore, di qualcuno che Noah possa chiamare papà." sospirai. Michael sembrò rilassarsi. Sapeva che quando ero tormentata dai pensieri non mangiavo e forse ora che sapeva cosa non andava, si era tranquillizzato.

"Prima o poi troverai il ragazzo giusto per te, quello che Noah potrà chiamare papi." ridacchiò.

"Eccoci arrivati." disse felice.

Si slacciò la cintura di sicurezza e si sporse verso di me e mi abbracciò lasciandomi un bacio sulla tempia.

"Ora andiamo a fare le valigie, mh?" chiese, e io annuii. Michael era il mio angelo custode; per me era tutto.

ALOHA

Bene, dopo una settimana e poco più eccomi qui. Sono stata in vacanza con l'oratorio: ci ritiravano i cellulari e potevamo usarli solo di sera, e quindi non potevo scrivere... Dovevo chiamare mia mamma u.u

Bene... qui non succede niente di interessante, i primi capitoli delle Fan Fiction sono sempre così #PeaceAndLove

Be'... Commentate in tante❤

Adios ;)

P.S.

Ho corretto alcuni ORRORI nel capitolo scorso :')

Daddy ⇝ l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora