Erano passati due mesi da quella sera in cui Michael era tornato a casa ubriaco e le cose ora sembravano tornate alla normalità. Michael lavorava ogni giorno da Starbucks, Calum mi veniva a trovare il tardo pomeriggio o la sera a casa, e ogni tanto mi faceva compagnia durante la pausa dal lavoro al negozio di giocattoli, pranzando insieme a me. Luke, ora che ormai era settembre e la primavera era appena iniziata, lo vedevo più spesso insieme a Tiffany al parco e Noah era sempre felice di poter giocare con lei e con zio Luke, come lo aveva soprannominato lui. E, inoltre, aveva imparato a chiamarmi Megan davanti a loro; gliene ero infinitamente grata, avevo un figlio straordinario.
Per quanto riguardava Ashton, invece, i rapporti con lui si erano fatti speciali.Mi trattava come se fossi stata la sua ragazza e se da un lato avevo paura che lui iniziasse a provare cose troppo profonde, dall'altro ero felice, perché dopo tutto quell'inferno che avevo passato da adolescente, forse mi meritavo qualcuno che mi trattasse come una principessa. E forse Michael, che mi continuava a ripetere che avevo una piccola ed innocente cotta per Ashy, aveva ragione. Ormai ogni volta che Ashton sorrideva io non potevo che sentire qualcosa agitarsi dentro di me, e dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo felice. Ormai avevo capito che quello che provavo per Luke era solo una stupida infatuazione dato il suo bell'aspetto e il suo carattere dolce e gentile. Ashton aveva trovato nel frattempo un lavoro part-time in un negozio di musica e nonostante guadagnasse lo stretto necessario, adorava quel lavoro.
Quello che avevo scoperto negli ultimi mesi era che oltre a Michael, Ashton e Calum - di cui conoscevo già la passione - anche a Luke piaceva da impazzire la musica ed ero intenzionata a fargli conoscere gli altri ragazzi, dopo ovviamente averlo sentito suonare, dato che non mi aveva fatto sentire ancora qualche canzone suonata da lui e anche perché nonostante fosse un bel ragazzo non era detto che dentro di lui ci fosse il musicista che magari io davo per scontato.
Io, invece, volevo contribuire alle entrate in casa, ma Ash e Michael me lo vietavano categoricamente. "Hai già Noah da seguire, non vogliamo che ti stanchi troppo, puoi subirne conseguenze pesanti in futuro" dicevano, mentre io sbuffavo. Potevo lasciare Noah da mia madre che adorava prendersi cura di lui e io potevo trovarmi un lavoretto nel centro di Sydney. Ma no. Non potevo a causa del mio migliore amico e del ragazzo che, oramai lo ammettevo, mi piaceva.
Sbuffai, guardando il mio riflesso nello specchio. Ero appena uscita dalla doccia e l'unica cosa che mi copriva era un asciugamano. Il mio corpo aveva qualche cicatrice, le smagliature mi facevano ribrezzo, e i segni rimarginati da tempo dei tagli che mi infliggevo dopo quella notte erano guariti e cicatrizzati. Non avevo passato una bella adolescenza, avevo un figlio da accudire e un trauma da superare. Non era affatto facile. L'unico aspetto positivo era Michael. Probabilmente lo avevo ripetuto troppe volte nella mia vita ma lui era la mia ancora di salvezza.
Ad un tratto sentii la porta spalancarsi dietro di me e colta di sorpresa sobbalzai.
"Megan! Oh cazzo, scusami n-non volevo..." borbottò imbarazzato quello che avevo capito fosse Ashton.
"Ma che cavolo! Mi hai fatto spaventare!" risi intenerita dalle sue guance rosse. Perché, in teoria, quella imbarazzata dovevo essere io, dato il misero asciugamano che mi ricopriva.
"Scusami. Pensavo non ci fosse nessuno e devo farmi una doccia anch'io" disse sorridendomi mentre si passava una mano tra i capelli ricci con fare nervoso.
"Non c'è problema, io ho finito. Vado in camera a vestirmi così lascio il bagno libero a te" proposi, avvicinandomi a lui, tenendomi con una mano l'asciugamano - non si sapeva mai - e schioccandogli un bacio sulla guancia.
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Daddy ⇝ l.h.
Fanfiction❝ Piccoletto, senti: non mi devi chiamare mamma[...]. Mi devi chiamare Megan. Però non devi dirlo a nessuno. Va bene?❞ - NOT DADDY KINK - *MOMENTANEAMENTE SOSPESA* © Directionina #238 in Fanfiction il 18/01/2015