Capitolo 12

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Eccomi qui, di nuovo. Scusate per l'immenso ritardo, ma ho un motivo. Ve lo spiegherò in fondo.
Buona lettura xx

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La notte non era passata al meglio. Michael non faceva altro che agitarsi sotto al mio corpo, borbottando frasi sconnesse e sudando freddo; probabilmente la colpa era della sbornia che lo stava facendo agitare. Io, invece, continuavo a pensare al litigio avuto precedentemente con Ashton. Detestavo litigare con le persone a me care e tenevo a lui moltissimo, era uno dei pochi che conosceva la mia storia e ultimamente si era dimostrato anche particolarmente affezionato a me e a Noah. L'unico aspetto che temevo di lui era la sua indole violenta. Era il ragazzo più dolce del mondo, ma se si arrabbiava sapeva diventare perocoloso. Non importava se fosse un uomo o una donna, dovevi in ogni caso stare attento a non toccare i suoi tasti dolenti. Sapeva diventare molto suscettibile.


Ma quello che mi colpì la mattina, fu il fatto che sopra al mio comodino c'era un sacchetto che emanava un dolce profumo, forse brioches, ma il problema era che non avevo la minima idea di chi me lo avesse lasciato. Mi alzai facendo attenzione a non svegliare Michael che si era finalmente calmato e dormiva tranquillamente e, afferrando il sacchetto, scesi in cucina. Lì trovai Ashton mentre divideva a metà un croissant da condividere con Noah, anche lui sveglio. Capii subito che le mie brioches erano da parte di Ash. Mi avvicinai a lui, di spalle, gli circondai il collo con le mie braccia e gli lasciai un bacio su una guancia.

"Santo cielo, Megan, mi hai fatto prendere un colpo!" esclamò, arrossendo leggermente, sorridendomi.

"Buongiorno anche a te" dissi sarcastica.

Lui si alzò e mi abbracciò, nascondendo il suo volto tra la mia spalla e il mio collo, stringendomi forte.

"Grazie per il croissant, bel modo per far passare le arrabbiature" risi, ricambiando l'abbraccio.

"Scusami per ieri, davvero, non ero in me e sai che quando mi arrabbio non rispondo delle mie azioni, scusami, sul serio" sussurrò accarezzandomi la schiena. Gli passai una mano tra i capelli ricci, cercando di rassicurarlo.

"È tutto okay, Ash. Sono stata idiota io, cercherò di non fare più cose del genere, promesso. Solo..." sbuffai, non sapevo come spiegare come mi sentivo.

"Solo? Cosa c'è che non va? Parla, Meg, sai che puoi contare su di me" mormorò donandomi un dolce sorriso.

"È successo tutto troppo in fretta. Luke... Luke mi ha scombussolato. È da troppo tempo che non faccio nuove conoscenze e appena vedo un ragazzo carino che si occupa di una bambina il mio cervello è andato in panne. Io non posso fare così, prenderla subito male, ma voi... Cercate di capirmi, okay? Vi chiedo solo di capirmi e di farmi ragionare su quello che è giusto fare. Vi prego." Fu difficile esprimere quello che pensavo, ma fortunatamente Ashton sapeva capirmi.

"Megan, non ce lo devi neanche chiedere, a me e Michael. Staremo sempre vicini a te e cercheremo di farti prendere le scelte giuste. È una promessa" sciolse il nostro abbraccio, lasciandomi un bacio sulla fronte, in segno di protezione.

"Grazie, Ashton, senza di voi non so come farei" mormorai, cercando di sorridere.

"Cambiando discorso: uno, siediti e fai colazione, due, Michael?" chiese mentre prendeva Noah in braccio e gli dava un bacio sulla guancia paffuta, facendolo ridacchiare. Io mi sedetti vicino a loro due, mentre spezzavo un pezzo del mio croissant.

"Presumo tu l'abbia sentito stanotte. Aveva bevuto come una spugna e non è stato fermo per più di dieci minuti. Sicuramente ha avuto degli incubi, stava sudando freddo. Odio vederlo così" sbuffai, improvvisamente triste di nuovo.

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