Capitolo 6

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"Ottima cena, Meg." disse Ashton mentre sparecchiava il tavolo insieme a me.

"Grazie." sorrisi, stampandogli un bacio sulla guancia.

Due occhi blu mi fecero smettere di sorridere all'improvviso.

"Tutto okay?" chiese Ash.

"Sì, sì, solo... Vado in camera mia, tu e Michael state con Noah, voglio stare un po' da sola." mormorai, avviandomi verso le scale.

Salii in camera mia e mi sedetti sul letto, sospirando.

Quegli occhi.

Lo avevo conosciuto solo questo pomeriggio eppure mi piaceva già: era bello e sembrava pure responsabile, era al parco con sua nipote e questo voleva dire che i suoi parenti si fidavano di lui.

E poi, ho sempre avuto un debole per gli occhi azzurri e i capelli biondi, tutte le bambine da piccole immaginano il proprio principe azzurro così, o no?

Il suo nome era un'altra cosa che mi piaceva.

Luke.

Luke.

Luke.

Dio, sembravo una ragazzina di tredici anni.

Non potevo certo essere fiera di quello che però avevo fatto promettere a Noah. Idiota. Ecco cos'ero.

Se Luke lo avesse scoperto se ne sarebbe andato e addio principe azzurro. Ci eravamo pure scambiati i numeri di telefono. In realtà l'ha chiesto lui... Spigliato il ragazzo. E mi piaceva anche.

Mi passai una mano sulla faccia e mi affacciai alla porta della mia stanza e dissi -urlando- ai ragazzi di dire a Noah di venire in camera.

Lui subito dopo mi raggiunse e si fece prendere in braccio.

"Cosa c'è, mamma?" mi chiese nascosto nel mio collo.

Lo misi a sedere sul suo letto e lo guardai seria.

"Noah, mi devi promettere una cosa. Non devi mai e poi mai chiamarmi mamma davanti a Luke e Tiffany, okay? Mai."

"Sì, mamma! Ma perché?" mi chiese, quasi rattristito.

"Perché di sì. Ora mettiti il pigiama e dritto a dormire." risi, baciandogli la guancia paffuta.

"Dove sono Ashton e Michael?" continuai.

"Mikey mi ha detto che andava a dormire, Ashton credo sia giù a guardare la televisione."

"Grazie. Notte piccolo." sussurrai,  lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.

"Notte Mamma." sorrise lui, già con gli occhi chiusi.

Uscii dalla mia camera e mi diressi verso la camera di Michael, avevo bisogno di parlare con lui.

Bussai alla porta e quando ricevetti il permesso, entrai.

"Michael, ho bisogno di te." dissi buttandomi a peso morto sul suo letto, sdraiandomi vicino a lui.

"Cos'è successo?" mi chiese, circondandomi le spalle con un braccio.

Daddy ⇝ l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora