-Capitolo 9-

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Levi's pov

<<Dottoressa! >> dissi sorridente mentre ero sporco di sangue.

<<L-Levi? >> chiese abbastanza sconvolta.

<<avrei preferito che si fosse presentata da me con un corsetto >> dissi con tono malizioso.

<<Dottoressa... È stata davvero cattiva a lasciarmi slegato lo sai? >> affermai alzandole il mento con due dita.

<<Lo sa cos'è successo per la sua irresponsabilità? >> domandai accarezzandole la guancia sporcandola di sangue.

<<Stai lontano brutto bastardo! >> urlò Mikasa puntandogli una pistola.

<<Ma che carina, mi punta una pistola scarica >> dissi io sorridendo alla corvina.

<<scarica?! Hah non è scarica>> disse lei sorridendo.

Io le mostrai i proiettili.

<<Hai dimenticato il->> inizió ma la interruppi.

<<colpo in canna? >> chiesi prendendolo in mano.

<<Ma tu come... >> chiese la ragazza sconvolta.

<<Ora se non ti dispiace tocca a me provare>> affermai sorridendo.

T/N mi tiró un calcio sulla guancia facendomi cadere per terra e disarmandomi mettendosi sopra di me.

<<Brava T/N! >> disse la ragazza prendendo la camicia di forza da terra.

<<Che bastardo... >> mi sussurró.

<<Interessante T/N>> dissi sempre col sorriso.

Poi mi avvicinai al suo orecchio con la bocca.

<<O dovrei dire Harley Quinn>> le sussurrai in modo che l'altra non sentisse.

Lei rimase come paralizzata, ma mi mise delle manette.

<<Lo porto alle docce, tu vai pure Mikasa>> affermó facendo un sorriso finto all'amica.

<<Che non succeda più, se la gente lo scoprisse perderemmo la fama>> disse per poi andarsene.

<<ricevuto! >> affermó sempre continuando a sorridere.

<<Allora->> iniziai.

<<Non so cosa ti sia saltato in mente, ma non sono Harley Quinn. Insomma, ho l'area di una che può essere una criminale? >> chiese.

<<No, ma nessuno ce l'ha>> risposi.

<<tu sì>> mi ricordó.

<<Io sono un caso a parte. >> dissi.

Lei mi prese per un braccio per portarmi nelle docce.

<<Dottoressa ha così tanta fretta?>> chiesi sorridendo.

<<Non ci tengo ad avere una sessione con qualcuno sporco di sangue, e per evitare aspetterò fuori dalla doccia>> disse lei.

Era una stanza con un sacco di docce singole, ognuna coperta da un vetro, ed io entrai dopo che mi tolse le manette, mentre lei mi aspettó fuori.

<<sicura che non vuole venire anche lei? >> chiesi aprendo l'acqua aspettando che diventasse sufficientemente calda.

<<sicurissima non preoccuparti>> disse lei.

<<nervosa? >> chiesi iniziando a lavarmi per togliere il sangue.

<<Perché dovrei? >> domandó.

<<Per aver detto che sei Harley Quinn >> risposi tranquillo lavandomi i capelli.

<<no, non sarei mai una pazza criminale, ho una dignità >> rispose.

<<Così insulta il mio lavoro >> dissi sorridendo.

<<Non so se si possa definire lavoro ammazzare gente>> disse.

<<In effetti>> affermai lavandomi il corpo.

<<Sbrigati, non posso aspettare un'ora>>

<<Ma se siamo qui da nemmeno due minuti >> affermai prendendo lo shampoo per lavarmi i capelli.

<<E te ne rimangono tre>> disse appoggiando da sopra un accappatoio.

Mi lavai e presi l'accappatoio indossandolo per poi uscire dalla doccia.

<<Là ci sono i vestiti, un altro asciugamano pulito e il phon>> disse indicandomeli.

Annuì, e dopo essermi asciugato mi passó dei pantaloni, una maglia e infine mi mise la camicia di forza, che peró non mise bene, mi sarei potuto liberare facilmente.

<<Stavo meglio prima>> dissi sorridendo.

<<staresti meglio se non avessi ammazzato quella guardia>> rispose scocciata.

<<Perché ora è così noiosa? Le sono mancato così tanto? >> chiesi guardandola.

<<Haha divertente... Tu, mancare, a me? >> chiese.

Feci scivolare la camicia di forza e la spinsi contro il muro facendole aderire la schiena contro la parete.

<<Non scherzi con me dottoressa>> dissi sorridendo mentre c'era una grande vicinanza tra i nostri visi.

Lei era completamente rossa in viso, cosa che mi fece sorridere in modo malizioso.

<<Possiamo prenderci un quarto d'ora solo noi due, che ne dice? >> chiesi accarezzandole la guancia.

<<Io... >> disse semplicemente senza trovare le parole giuste.

<<Le piace giocare d'azzardo dottoressa? >> chiesi facendo scendere la mia mano destra sulla sua coscia.

<<Dipende perché lo chiedi>> rispose guardandomi.

<<Scommettiamo per vedere quando resisti con me>> dissi mantenendo lo stesso sguardo, per poi spostare la mano nell'interno coscia, molto vicino all'inguine.

Lei era come paralizzata, però chi tace acconsente no?

<<Si può sapere che cazzo succede? >> chiese qualcuno disturbando il momento intimo.

Guardai alla mia destra, e c'era un uomo biondo alto, che ci guardava.

<<E-Erwin! >> disse T/N allontanandomi.

<<Cosa ci fai qui?! >> chiese la ragazza ancora rossa in viso.

<<Volevo vedere come stava andando, e non eravate nella cella, perciò volevo vedere se eravate nelle docce>> disse il biondo.

<<stava andando benissimo prima che arrivassi >> risposi nervoso.

<<Ho visto. >> rispose fulminandomi con lo sguardo.

<<Perché la camicia di forza è a terra? >> chiese nuovamente l'individuo, Erwin.

<<È un malinteso io->>

<<Un altro passo falso e sei licenziata>> disse guardandola.

<<Invece tra noi->> iniziai ma T/N senza farsi vedere appoggiò la sua mano sulla mia, come per dire che non era il momento.

<<Mettigli la camicia di forza, portalo nella sua cella e vieni nel mio ufficio>> affermó Erwin.

Angolo atroce

INDOVINATE CHI HA GIÀ PENSATO ALLA PROSSIMA STORIA?

Mi riporti alle mie origini ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora