-Capitolo 14-

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T/N's pov

Uscì dalla cella, e successivamente dall'edificio.

Cazzo... Ma cosa stava per succedere là dentro?

Sono pazza, sì sono diventata pazza, per colpa di quel maledetto pezzo di merda.

Comunque per fortuna sono ancora sana di mente, insomma, finché le cose stanno così vanno bene.

Andai a casa mia, c'era una cosa da fare.

Scesi in cantina, beh era lì dove tenevo tutte le mie armi.

Non scendevo qui da molto tempo, è strano.

Coltelli, pistole, fucili, tutto.

Guardai avanti e oddio.

Il mio vecchio costume, ora che ci penso non è nemmeno tutto sto granché, l'ho pagato un sacco e nulla.

Però non sono qui per questo, anzi dovrei pure bruciarlo questo costume

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Però non sono qui per questo, anzi dovrei pure bruciarlo questo costume.

Dopo una piccola ricerca trovai finalmente quello che mi aveva chiesto Levi.

Un mitragliatore nuovo, mai usato, perfetto direi.

Però non sono più tanto sicura di volerlo aiutare... Cos'ha mai fatto lui per me?

No ok, non è il momento di ripensamenti.

Glielo porterò domani mattina presto, ora di sicuro no.

Uscì da casa mia e tornai all'ospedale.

Andai nella cella di Levi e rimasi a dir poco sconvolta.

<<Hey T/N! >> disse sorridendo mentre era sporco di sangue, però non c'era nessun cadavere e il pavimento era completamente pulito.

Guardai alla mia sinistra e c'era una di quelle scope per pulire con un secchio d'acqua, che aveva assunto un color cremisi.

<<Ma tu come- Io ti avevo legato! >> esclamai.

<<È stato grazie ad un moccioso tutto questo, adesso è sotto il letto, o almeno il suo cadavere>> disse faeendo spallucce.

<<Sei un idiota... Cazzo>> dissi mettendomi le mani tra i capelli.

<<per quanto me lo avresti tenuto nascosto dottoressa?>> chiese guardandomi.

<<Di che parli? >> chiesi.

Lui si avvicinó a me ed io indietreggiai.

<<Harley Quinn, interessante>> affermó guardandomi.

<<No aspetta che? Ti sbagli io non sono Harley Quinn>> dissi mettendogli le mani sul petto indietreggiando.

<<Io ti ho detto tutto, mi ero fidato>> disse tirandomi i capelli.

<<La verità è che sei una piccola bastarda >> continuó alzandomi I capelli scoprendo il collo e avvicinando il coltello.

<<Se ti taglio la gola potresti morire nel giro di pochissimo>> disse sorridendo.

<<Levi ma che cazzo dici!>> urlai.

Sorrise finché non diede un occhiata al mio collo.

<<tu... >> disse facendo cadere per terra il coltello.

Rimasi abbastanza sconvolta, adesso che ha?

<<Lascia perdere>> disse allontanandosi.

Lo tirai per un braccio per fargli una ginocchiata in quel punto.

Si accasció dal dolore e io sorrisi.

<<E ringrazia che te l'ho dato piano>> dissi.

<<Piano?! >> chiese.

<<Magari la smetterai di essere un eccitato del cazzo h24>> dissi prendendo il coltello.

<<Dobbiamo andare velocemente alle docce, per evitare che qualcuno ti veda, e comunque se non hai prove sull'identità di Harley Quinn ti conviene stare zitto>>

<<Va bene, mi sono sbagliato ok? >> chiese alzandosi a fatica.

<<adesso stai zitto o te ne tiro un altro>> dissi tirandolo per un braccio uscendo velocemente dalla cella.

Di corsa lo portai alle docce, io restai lontana da lui, non si sa mai.

Si tolse i pantaloni appoggiandoli sopra la doccia e sentì l'acqua scorrere.

<<Sicura di non voler venire con me?>> mi chiese.

<<Sono sicura non preoccuparti>> dissi.

<<Dai non sono ancora nudo, guarda che non ti faccio nulla, magari resta in intimo>> disse.

<<Poi se qualcuno entrasse si farebbe qualche sospetto>> disse.

<<Va bene mi hai convinto>> risposi spogliandomi restando in intimo come mi aveva detto Levi.

<<Non credo sia una buona idea>> dissi.

Lui mi tiró dentro la doccia spingendomi contro il muro.

Arrossì alla vista di Levi completamente bagnato, che mi guardava sorridendo.

Non so perché spreco il mio tempo con lui cazzo.

<<Non mi sembra ti dispiaccia tanto>> disse.

<<Ha parlato quello che ha provato ad uccidermi>> dissi.

<<Non che tu non l'abbia mai fatto>> rispose.

<<Non hai tutti i torti>> affermai sorridendo.

Mi prese in braccio e per credo la terza volta, sentivo qualcosa di non molto piacevole premere contro il tessuto del mio intimo.

<<Sai che mi fai impazzire?>> chiese sfiorandomi le labbra.

<<A quante l'hai detto sentiamo?>> chiese.

<<quante persone mi hanno messo una pistola in bocca?>> chiese di rimando.

Sorrisi e lui si attaccó dolcemente alle mie labbra.

<<Ti ho baciata così tante volte ma non ti ho ancora scopata come si deve>> disse guardandomi.

<<E non lo farai>> risposi per provocarlo.

<<Magari quando mi farai uscire da qui ti pentirai molto che io non l'abbia fatto>> affermó.

<<questo è quello che credi tu>> dissi mettendo meglio le braccia intorno al suo collo.

<<comunque avrei preferito intimo in pizzo nero, invece ti presenti con uno bianco>>

<<Non credo che la mattina mi metta a scegliere che intimo mettere per far felice un pazzo>> dissi.

<<Però tu ora mi stai rendendo molto felice, e sono pazzo>> rispose.

<<Ma davvero?>> chiesi ironica.

<<Oh certo>> affermó risttaccandosi alle mie labbra.

Angolo atroce

Mi sono svegliata alle cinque e aiuto sto morendo di sonno, vabbè almeno ho pubblicato daje.

Mi riporti alle mie origini ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora